Musée du Louvre - Parigi, Francia.
Primo pomeriggio.- Prego, seguitemi. -
Tip tap. tip tap. Tip tap.
- Da qui potete vedere come l'artista... -
Una voce.
- Io ci sono venuta l'anno scorso. Davvero splendido. Dovresti... -
Bla bla bla. Chiacchiere.
- Lo trovo incredibile. -
Un'altra voce.
...
Thump. Thump. Thump. Una miriade di passi.
- Wow! Uuh! Shh! -
Qualche esclamazione qui, qualche esclamazione lì. Bla bla bla, altre chiacchiere. Click, audioguida avviata. Click, audioguida spenta. Frush frush, bla bla, tip tap e questo non è un rap ahahah *asciuga una lacrimuccia* sono troppo forte.
*nota un movimento* Oh? Salve! Non credevo ci fosse qualcun'altro, eh eh eh *risata imbarazzata* quello che avete visto era... era... beh, non era niente, lasciamo perdere, okay? Eh-ehm *si schiarisce la voce*. E così... siete dei nuovi arrivati, eh? *sguardo curioso* Beh? Non state lì in piedi, no? Sedetevi pure, io torno là in mezzo *indica se stessa in mezzo alla gente*.
Come mise piede dentro al museo, Lily si sentì già soffocare. Sapeva che sarebbe stato pieno, d'altronde si trattava pur sempre del Louvre, ma proprio per questo valeva la pena affrontare i propri disagi. Come stava facendo lei. Era il suo ultimo giorno a Parigi di un viaggio organizzato in fretta e furia e voleva passarlo lì dentro.
Quella mattina era uscita presto. Dal momento che non aveva dormito per tutta la notte aveva deciso di lasciare l'albergo per andare a passeggiare per le vie della città. Così, passo dopo passo, era arrivata fino a Notre Dame: aveva salutato la bella cattedrale con sguardi carichi di ammirazione, scattato qualche foto ricordo per il suo diario di viaggio e l'aveva raggiunta silenziosamente, per osservarne i dettagli. Aveva poi passato il resto della mattinata in giro, alla ricerca di quello che la gente di solito non vede mai.
Adesso si trovava ad affrontare un muro di turisti ammassati all'ingresso per fare i biglietti. Per sua fortuna il personale del museo era così ben organizzato da riuscire a smaltire la fila in poco tempo. Lily prese il suo biglietto e lo mise nella tasca dalla quale tirò fuori un vecchio iPod; prima di andare avanti scelse una canzone a caso e la fece partire. Si sarebbe goduta quella visita a modo suo.
Ah ah ah dico ma mi avete vista? Sembro una sfigata *si dà una manata in faccia* Sembro patetica, non è vero? Chi ascolta la musica in un iPod datato? Ok, va bene, funziona e quindi lo uso ma... le cuffiette? Vogliamo parlare delle cuffiette? Hanno il filo. Il filo! Cosa sono, una boomer? Ok, ok *alza le mani in alto, arresa* avete ragione. Torniamo a me.
Quel giorno il Louvre era particolarmente pieno. Voci di tre, dieci, cinquanta forse cento, se non di più, persone andavano accavallandosi l'una sull'altra. Un critico d'arte, un visitatore solitario, un artista amante della Gioconda di Leonardo. Una, cinque, sette guide ad accompagnare gruppi in giro per le sale. Il Louvre non era certo un posto piccolo! Numerosi saloni riccamente decorati facevano da sfondo alle più belle e grandiose opere artistiche, con spazi gremiti di gente di ogni tipo e un brusio assordante.
- Sorry, sorry! - un tipo con una certa fretta la urtò per sbaglio, scusandosi con un accento goffo.
Ehi! Tu, villano! Non si corre qui dentro, lo sai? Si può sapere che fretta si può avere dentro un museo? Io non ho parole. Lo avete visto? *attende una risposta* Fosse stato per me, e intendo me *si indica col pollice* avrei fatto lo sgambetto a quel tipo ma come vedete *indica l'altra se stessa* ho lasciato perdere.
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Love in Paris
Short StorySi dice che il fato "ci mette sempre lo zampino" e forse è così. In questo racconto, dove arte e musica non fanno solo da sfondo, il destino dei due protagonisti sembra segnato. Tra incontri casuali ed emozioni incontrastanti, tuffatevi nel mondo d...