Il femminicidio delle Streghe

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Si dice che il Medioevo sia stato un periodo di grande oscurità sociale, ideologica e culturale, e probabilmente, per certi versi, è stato così. La condizione della donna era estremamente subalterna al genere maschile ma, almeno in apparenza, se si seguivano le regole imposte dal sistema ci si poteva muovere con una certa, segreta, libertà. Questo per quanto riguardava le giovani di basso lignaggio che avevano il bisogno e l'occasione di rubare un po' di conoscenza, altrimenti preclusa. Per le donne benestanti, invece, l'istruzione era a portata di mano, almeno quella a loro concessa.
Le cose precipitarono ancor più gravemente una manciata di centinaia di anni dopo, quando dal perseguire l'eresia si passò alla stregoneria. E' chiaro che ad ogni causa apparente per il pubblico ce n'è una vera, nascosta al pubblico stesso, che costituisce la reale spinta per compiere una determinata azione. La stregoneria è vecchia quanto l'uomo e fin dall'antichità ci sono stati sia stregoni che fattucchiere; ma in pieno rinascimento, chissà perchè, alcune donne davano un certo fastidio all'ideale sociale che si stava delineando, e convincere le masse che queste scellerate potevano avere facili contatti con il demonio a causa della loro vita condotta, guarda caso, al di fuori dei canoni stabiliti per le donne per bene, fu un gioco da ragazzi. Siamo verso la fine del XV secolo e la Chiesa, dall'alto della sua autorità indiscussa, diede inizio allo sterminio di decine di migliaia di, quasi totalmente, donne sia al di quà che al di là dell'Oceano Atlantico, tramite la persona di Papa Innocenzo VIII.
Siamo alla fine dell'anno 1484 e la bolla Summis Desiderantes da questi emanata produsse l'arma letale, il Malleus Maleficarum, redatto dai frati domenicani Sprenger e Kramer, che ha spezzato la vita, per la quasi totalità dei casi, di donne scomode che vivevano ai margini della società. Fu per il loro coraggio, o per mancanza di una via d'uscita, che esse rimasero visibili tra il grigiore dell'incompleto assoggettamento femminile, esponendosi, nella fattispecie, alla falce del disumano giudizio che opera al servizio del profitto economico e politico.
Una donna che ha sete di conoscenza é una donna che ha piena coscienza di se, una donna che non teme di stare sola senza marito, una donna che gestisce da sola i propri beni, una donna che è padrona del proprio corpo e decide se procreare o no, una donna che conosce i metodi e la scienza del periodo per prendersi cura di se stessa, una donna indipendente dal sistema, e perciò fuori controllo, che doveva essere estirpata alla radice per non contaminare altre, vanificando il disegno di una società protocollata volta ad essere strumento essenziale di una macchina produttiva predefinita. Una donna così, che per definizione del sistema dovrebbe possedere un'intelligenza inferiore a quella di un uomo e quindi, per natura, inetta per essere tutto questo, doveva per forza essere posseduta dal demonio, specialmente per il fatto che, così facendo, si stava opponendo ai canoni stabiliti dalla Chiesa che rappresentava Dio in terra. Ecco rivelata la strega. Bruciamola ed estirpiamo il maligno che è in lei insieme a lei.
La cosa triste, come è sempre stato alla base di ogni discredito denunciato nella storia e sempre lo sarà, è che l'accusatore più accanito è stato la gente comune, influenzata e pilotata dalla propaganda menzognera che ha diffuso paura e terrore facendo leva su un'ignoranza dilagante opportunamente coltivata e ben concimata. I tribunali laici di allora, più che quelli ecclesiastici, emisero la maggior parte delle sentenze capitali di questo insano fenomeno.

Chi era Giovanna D'Arco?
La giovane Giovanna visse la sua epica avventura una cinquantina d'anni prima della bolla di Innocenzo VIII, più o meno quando le idee per la sua stesura e promulgazione si stavano via via formando incalzate dalla già presente caccia agli eretici. L'evento storico dominante era la Guerra dei cent'anni tra Inghilterra e Francia e quest'ultima stava avendo la peggio in casa propria.
Ora, sorvolando gli eventi in cui la giovane Giovanna, patriota oltre ogni dire, ebbe un ruolo determinante per ribaltare le sorti della guerra in favore dell'esercito francese, ciò che a noi interessa è la carognata che ella subì dai suoi connazionali che le costò la sua vita per mezzo di un'esecuzione che le diede una morte orrenda.
La corte di Francia non poteva permettere di accostare una importante vittoria contro gli arcinemici inglesi ad una donna guerriera, giovane, vestita da uomo, cosa giudicata già di per se un'eresia, e visionaria in quanto ella stessa asseriva di essere stata mandata da Dio il quale parlò con lei tramite dei messaggeri angelici. Era una situazione, per l'ideologia maschilista dell'epoca, estremamente surreale ed inaccettabile, a prescindere del risultato finale della vittoria e, ovviamente, la trapppola ideata fu attuata senza turbamento di coscienza alcuno.
Per gli inglesi, d'altro canto, lo stato d'animo fu ancor più devastante per il loro orgoglio, per il semplice fatto di essere stati sconfitti da una donna, giovane, vestita da uomo e strega, visto le sue conversazioni con gli spiriti.
Giovanna, nel seguire i suoi nobili ed altruistici e patriottici ideali si è, suo malgrado, elevata al di sopra dell'ideologia comune alle due fazioni opposte, le quali, spinte dagli stessi canoni diabolici, una non voleva vincere e l'altra non voleva perdere per mezzo di lei. Un'onta, per entrambe le parti, che doveva essere lavata a fondo nel più breve tempo possibile ed in modo esemplare. La giovane Giovanna fu imprigionata e condannata al rogo. I dettagli del supplizio in cui ella morì li lascio a coloro che vogliono approfondire la storia di questa impavida donna, ma la viltà e l'ignoranza che hanno vestito l'orgoglio degli uomini che la condannarono spinsero questi a non concedere lo strangolamento "misericordioso" da parte del boia che risparmiava al condannato al rogo lo strazio delle fiamme e l'agonizzante soffocamento dal fumo. Ebbene Giovanna, a soli 19 anni, subì tutto questo da cosciente fino all'ultimo respiro concessogli dal dolore delle fiamme e dal fumo che saturó i suoi polmoni. Questa doveva essere la punizione per la donna che aveva amato più di se stessa la sua terra natia, la Francia, e osato mettere in ridicolo l'Inghilterra!

Non si contano le donne, anche uomini ma per lo più donne, che furono ammazzate nel nome della "giustizia divina" per essere state giudicate colpevoli di stregoneria.
Un caso eclatante dell'epoca riguarda le "streghe" di Salem.
Sopra un substrato costituito da profondo bigottismo, fanatismo religioso, cruda ignoranza e conflitti sociali e invidie, si consumò uno degli esempi di non-giustizia su larga scala che ha mietuto le vite di venti donne innocenti, colpevoli unicamente di non essersi conformati con lo stile di vita del posto. Altre non mostrarono sufficiente ostilità verso queste povere disgraziate, attirando infondati sospetti che valsero loro la pena capitale. Comunque duecento persone ebbero la vita segnata per sempre da questa disumana e assurda esperienza. Tutto ciò accadde negli anni 1692-1693 nel Massachusetts, nei primi territori coloniali a nord degli odierni Stati Uniti d'America.
Questo è quello che accade quando i pochi che hanno potere sfruttano impunemente la volubilità delle masse per i loro scopi egoistici e di supremazia, togliendo di mezzo con legalità chi risulta scomodo.
Legalità espressa attraverso torture indicibilmente disumane, direi diaboliche, al fine di estorcere quelle che chiamavano confessioni, quando, alla fine, non si trattavano altro che il dichiarare ciò che i diabolici aguzzìni, perché il diavolo in corpo ce l'avevano costoro altro che le loro povere vittime, volevano che dicessero per avere la scusa di impiccarle o bruciarle vive ed adempiere, così, i loro stratagemmi.
Furono tre secoli di buio sociale, dove ogni minimo spiraglio di luce era opera del Malvagio e quindi andava occluso senza pietà, e le migliaia di vite innocenti spezzate non si contano.
La mobilitazione delle masse divenne la nuova arma per destabilizzare ordinamenti, regni e istituzioni, e se in questo periodo fu la donna a farne le spese, negli ulteriori tre secoli successivi presero piede ideologie di uguaglianza e indipendenza che portarono alla sua sempre più piena consapevolezza di se e delle sue possibilità di rivalsa in una società sempre più eterogenea, frammentata, e insicura nei suoi antichi capisaldi patriarcali che l'avevano caratterizzata fino ad allora.
La Rivoluzione Industriale e la Guerra d'Indipendenza Americana e la Rivoluzione Francese costituirono lo scivolo obbligato su cui il mondo intero si trovò ad accelerare senza freni verso drastici cambiamenti dove la figura femminile, seppur con immani difficoltà, riuscì ad afferrare con due mani l'orizzonte da cui ben presto potrà sorgere dalle fitte tenebre dell' infinito passato alla luce del suo pieno diritto di essere ciò che ella è, donna: genere femminile dell'essere umano, avente pari diritti e possibilità e peso sociale della sua controparte denominata uomo.
Tutto questo nei prossimi capitoli.

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