60. Fra miliardi di persone ho visto solo te

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Marco POV

Andrea mi faceva sentire a mio agio, era così quando lo avevo conosciuto ed era così ancora ora, quella sensazione non era mai passata e forse neanche era giusto farla passare.

Alessandro, era invece un'altra cosa. Lui probabilmente non se ne accorgeva neanche ma era come una calamita per me. Anche se si allontanava io lo sentivo sempre vicino. Lo sentivo accanto a me, in ogni istante. Era chimica, era attrazione, ma era anche tanto altro.

L'amore, lo avevo capito anche se ci avevo messo un po', era qualcosa di molto diverso dal possesso. E io, in quella serata così strana, avevo capito che Alessandro poteva anche parlare con uno sconosciuto dall'altra parte della stanza, ma niente mi avrebbe messo nella condizione di dubitare ancora del suo amore.

E poteva sembrare una follia, ma era forse la sensazione più bella che io potessi provare in vita mia. E forse tutta la sofferenza che avevamo passato, tutte le notti insonne, tutti i pugni contro l'aria tirati nel corso degli anni, avevano ora un senso. Perché avevano portato ad una consapevolezza e una fiducia che secondo contro ogni logica non avremmo trovato, se non passando tutta quella tempesta.

Mi mossi lentamente verso il terrazzo di quel locale, Alessandro avevo uno sguardo perso e io mi avvicinai alle sue spalle, mettendogli una mano sulla schiena.

"Posso chiederti il numero di telefono? Sei talmente bello che di uno come te potrei anche innamorarmi."

Glielo sussurrai all'orecchio, vedendolo girarsi verso di me, prima con sguardo confuso e poi con un sorriso dolcissimo in pieno viso.

"Mi spiace, sono fidanzato."

"Il tuo fidanzato è proprio fortunato."

Ora erano i suoi occhi a sorridere, e io non potevo che essere più felice di così, in quel momento io e lui, anche in mezzo a mille altre persone.

"Penso anche io che sia fortunato. Oppure no, chissà."

Lui fece una smorfia e io gli stampai un leggero bacio sulle labbra. Non mi importava che qualcuno potesse vederci, ormai non avevo più niente da nascondere.

"Alessandro, non vorrei baciare nessuno che non sia tu, come non vorrei passare la mia vita con nessuno che non sia tu."

Alessandro rimase in silenzio, a guardarmi. Potevo leggergli dentro la testa, potevo capire esattamente cosa stesse pensando, anche se non voleva dirlo ad alta voce.

"Sei sicuro?"

"Sì Ale, voglio passare il resto della mia vita con te. E si, sono sicuro, come mai prima d'ora."

Mi abbracciò, lasciandomi il suo profumo addosso e poi si staccò senza però staccare la sua mano dalla mia, la accarezzava con la punta delle dita, facendole scorrere sul dorso.

"Avevo paura potessi ripensarci. Sai Andrea è..."

"É un bravo ragazzo, gli voglio bene. Ma l'amore è altro. L'amore sei tu."

Restammo in silenzio a guardarci e lui emozionato come mai prima, mi guardava come se fossi la sua ragione di vita, o meno era così che mi faceva sentire ora che sapevo e avevo la conferma che non avrei mai più sofferto, o forse lo avrei fatto ancora ma per ragione diverse.

"Non mi sono mai sentito così al sicuro come ora."

"Non mi sono mai sentito così al sicuro come ora."

E non poteva che chiudersi così quella serata, così come quell'anno magico che ci aveva visti ritrovarci, amarci di nuovo, odiarci di nuovo, perderci ancora una volta e ritrovarci per l'ultima volta. Ne eravamo certi, ora più che mai.

Marco Mengoni & Mahmood - Shades of the MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora