Capitolo 7

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Quella sera non riuscivo a prendere sonno.

Ero nel mio letto e continuavo a girarmi e rigirarmi alla ricerca della posizione più comoda, ma quella posizione non arrivava mai, quindi mi ritrovavo a girare in tondo come una trottola.

Ero esausto e disperato.

Davvero la mia mente era così contorta da creare una figura che mi spingesse ad aprirmi un po' di più? Non era possibile.

Io quella ragazza l'avevo vista davvero, avevo visto i suoi occhi cercare i miei, il suo sorriso impedirmi di fare una qualche pazzia e poi aprirsi sempre di più quando aveva capito di essere riuscita nella sua impresa.

Ricordo di aver sentito odore di pesca, un odore che mi piaceva tanto e che speravo non svanisse mai.

Non stavo impazzendo, avevo davvero parlato con qualcuno sopra a quel tetto.

Perchè mi sembra così surreale come cosa?

A un tratto, qualcuno bussa alla porta della mia stanza e successivamente Nicholas si affaccia come per accertarsi che fossi ancora sveglio.

Inutile fingere il contrario, parlarne con lui mi avrebbe aiutato un po'.

<<Sei sveglio?>> mi chiede facendo entrare anche il busto, ma restando immobile al suo posto, in attesa della mia risposta definitiva.

Mi faccio più in là e lo invito a entrare e mettersi accanto a me.

Dopo averci discusso praticamente per una buona mezz'ora, sono riuscito a convincerlo a rimanere a dormire da me, era tardi e non mi andava di farlo andare a casa sua in piena notte.

<<Scusa se ti disturbo, ma tuo fratello russa e non riesco a prendere sonno>> esclama buttandosi sulla parte del letto che prima era occupata interamente da me e portando le braccia dietro la testa.

Mi viene naturale sorridere, in quanto per anni ho dormito con loro e non sono di certo mai mancate le cuscinate, o i suoni per farli stare zitti.

Quello che fa più rumore però è sempre stato Jacopo ed è quello da cui ho mandato Nic, soltanto perchè ha un letto in più in stanza.

Io e i miei fratelli ci togliamo qualche anno, loro ovviamente sono più grandi di me, ma abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto.

Jacopo è il bello della famiglia, quello con il sogno di diventare un attore e sfondare nel mondo del cinema. Jader invece è semplicemente Jader, fin da quando era un bambino, a detta dei miei, aveva il desiderio di diventare un calciatore, fino a che un giorno quel sogno non si è tramutato in realtà.

<<Tu come mai non riesci a dormire?>> mi domanda Nicholas, voltando tutto il busto nella mia direzione e attendendo una risposta.

<<Sono solo un po' pensieroso>> sbuffo guardando il soffitto che è di un misero bianco sbiadito, ma che resta comunque sicuramente più interessante della conversazione che stiamo avendo.

<<Mi spieghi cosa è successo questa sera?>> rincara la dose e questa volta non posso fare finta di niente.

Il mio cuore sembra accelerare tutto d'un tratto mentre penso a una scusa plausibile da rifilargli, ma la verità è che non so proprio cosa inventarmi.

<<Ho conosciuto 'na ragazza>> opto per la verità, magari qualche consiglio potrebbe essermi utile.

Lui non dice nulla, attende impaziente ogni mia risposta, in modo da far chiarezza sulla strana serata che abbiamo avuto.

<<Se chiama Iris>> gli dico prendendola più alla larga che posso <<abbiamo parlato del più e del meno>>.

Esaustivo e senza sbilanciarmi troppo, infondo è nel mio carattere e chi meglio di Nicholas lo sa?

Il mio migliore amico sembra un attimo spaesato, lo vedo rivangare con la mente a quando entrambi eravamo sul tetto e sono sicuro che si stia domandando a quale ragazza mi stessi riferendo.

<<Ma sul tetto non c'era...>> tenta di dire, ma lo blocco sul nascere.

<<So a che stai a pensà, ma te posso assicurà che lì su quel tetto c'era 'na ragazza, con cui ho parlato, con cui me sò sfogato e a cui ho detto cose de me che non pensavo de potè dì a una persona di cui conoscevo soltanto il nome>> mi apro talmente tanto, che sento il cuore un po' più leggero <<mi ha anche detto che lavorava lì, quindi non sò così tanto pazzo>> mi lascio sfuggire una risata che coinvolge anche gli occhi.

Nicholas al contrario assottiglia lo sguardo e si morde l'interno della guancia.

Negli anni ho imparato a decifrarlo e ho capito che quando compie quel gesto, c'è qualcosa che lo infastidisce, o non gli torna.

<<Qualcosa non va?>> gli domando per essere sicuro di essermi sbagliato su entrambi i fronti.

Ma lui continua a non rispondere ed è una cosa che mi manda ai matti.

Sono sempre stato uno che voleva avere la situazione sotto controllo e che quando non ci riusciva, per una cosa o per un'altra, rischiava di impazzire.

Lo stesso mi succedeva spesso con Nicholas, il suo essere sempre così misterioso e criptico, che non sai mai cosa gli passi per la testa, o quali siano i suoi pensieri in merito a determinate cose.

Non sono mai riuscito a capirlo fino infondo e se prima il mio cuore lo sentivo più libero, adesso era tornato ad essere stretto da una morsa che mi faceva mancare il respiro.

<<Quindi hai raccontato di te a una che manco conoscevi eh?>> sputa dopo minuti interminabili di silenzio.

Rimango a fissarlo cercando di capire se fosse serio, o meno, ma quando la sua espressione dura non cambia, capisco che non scherzava affatto.

Quasi rilascio un sospiro di sollievo e uno sbuffo fuoriesce dalle mie labbra, mi viene spontaneo sorridere, mentre lui continua a guardarmi indecifrabile.

<<Che c'è, sei geloso?>> gli domando restando serio per i primi secondi, ma scoppiando a ridere successivamente per la sua espressione parecchio confusa.

Non ci mette tanto tempo a seguirmi e a mandarmi amichevolmente a farmi fottere, spingendomi per un braccio e voltandosi dalla parte opposta.

<<Andiamo a dormire che è meglio, domani facciamo i conti>> sbuffa girandosi dalla parte opposta e spegnendo la luce.

Lo sento sghignazzare, ma poco dopo il suo respiro si fa più pesante, segno che si è addormentato.

<<Buonanotte Nicholas, grazie>> gli sussurro, conscio del fatto che non mi può sentire e dopo aver spento la luce accanto alla mia parte di letto, prendo sonno anche io.

Perchè accanto a lui, ogni preoccupazione svanisce.

So che a differenza di altri, lui ci sarà anche domani.

E che domani sarà un altro giorno, verrò a capo di questa storia, ne sono sicuro.

Salvami da me - HoldenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora