Capitolo 1: l'ascesa di una ape regina solitaria

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3:25. Le 3:25 era esattamente questo l'orario in cui la vita aveva lasciato il suo corpo, mentre lei aspettava pazientemente di ricevere un suo messaggio, come al solito era quello l'orario che continuava a dirgli una delle due madri al telefono. Lei fissava il vuoto davanti a sé in sottofondo sentiva l'altra madre della ragazza che urlava e piangeva con dei medici in sottofondo che mormoravano qualcosa che Cloe non era in grado di comprendere per via dello shock. 《Ti voleva tanto bene Cloe》le aveva detto 《aspettava sempre i tuoi messaggi erano l'unica cosa che aspettava tutti i giorni》Aveva mormorato fra i singhiozzi cercando di consolarla, nonostante stesse provando un dolore inimmaginabile. La sua bambina era morta da poche ore e lei era lì a consolare Chloe, cercando di rassicurarla e dirgli che se ne era andata in pace, che non avevano preso la strada con quella nuova terapia di ome fosse stato un errore, ma che alla fine avevano semplicemente scelto di rispettare i voleri della loro bambina 《Non e stata colpa di nessuno. Lei...ci stava lasciando piano piano》Proprio mentre sentiva ancora le urla di sottofondo dell'altra donna, che urlava di riattcare il telefono al istante,si limitò ad alzarsi e lasciar cadere il telefono per terra è si guardò intorno nella stanza. Dopo il primo messaggio che annunciava quello che era successo aveva avuto come un blackout. Tutto quello che succedeva intorno a lei era per un attimo sparito. ora che si guardava intorno poteva capire cosa meglop che cosa aveva fatto. La sua stanza era sottosopra i suoi bei vestiti firmati erano strappati e gettati a terra il vetro dello specchio della sua specchiera era su tutto il pavimento, addirittura il suo orsacchiotto l'oggetto a cui teneva più di ogni altra cosa, l'unico gesto d'amore mai ricevuto da sua madre, era a pezzi con la testa smontata.

Non era più Quun bee non era più la migliore amica di Adrian, non era più la figlia preferita di suo padre, chi gli era rimasto se non la sua amica che adesso non c'era più? addirittura Sabrina gli aveva voltato le spalle. Beh non poteva giudicarla. Lei stessa stava si stava facendo un'esame di autocoscienza ripensando a tutto quello che aveva combinato. Voleva solo riprendersi il posto dove si sentiva al sicuro come Quun bee e invece non aveva fatto altro che farsi manipolare da Lila iniziando a fare una cattiveria sempre più pesante dell'altra. A ripensarci li veniva la nausea, non era mai stata una brava persona ed era stata una bulletta da due soldi, ma non era mai arrivata...a tutto questo.

La voce stridula e fastidiosa di sua madre che tanto le ricordava la sua, arrivo da dietro la sua porta. Bussò con forza e cercò di aprire la porta senza neanche aspettare la risposta di Chloe, ma era chiusa a chiave la ragazza tendeva sempre a farlo la notte, era un'abitudine che aveva preso da quando la madre se ne era andata, forse nel tentativo disperato di chiudere tutti fuori e non accettare l'abbandono. In quel momento era contenta di averlo fatto, la madre continuò a bussare con insistenza e la sua voce perennemente infastidita iniziò a urlare da dietro essa《Claudine! .... cioè Clea uhm Clio...? cosa sta combianndo?! cose questo frastuono?!》

Ah...neanche il mio nome ti ricordi...

《Audrey non è il momento! Chloe, Tesoro, mi ha chiamato Camille. Mi dispiace tanto perché non esci fuori così ne parliamo?》Per un attimo, sentì un calore al petto in effetti aveva davvero bisogno di parlare con qualcuno è suo padre dopo settimane sembrava seriamente essere lì per lei.

Beh, in realtà c'era sempre stato per lei, non nel modo giusto in cui dovrebbe esserci un padre ma accontentando ogni suo capriccio e alla fine lei rigirava sempre questa cosa a suo favore, quindi non poteva dire che era totalmente colpa del genitore, se si era formata quella dinamica. Avvicinò lentamente la mano alla chiave finché un'altra voce non giunse 《Chloe papà mi ha detto che ti è successo una cosa molto brutta, gli ho consigliato io di venirti a parlare, magar-》Papà...la sua sorellastra aveva chiamato Papà suo padre. Le loro voci diventarono solo dei suoni ovattati da dietro la porta, non sentiva neanche quasi più il rumore dei pugni che venivano sbattuti da sua madre e la sua voce che la intimava di aprire la porta. Inizia a guardare in giro per la stanza e poi si ricordò di qualcosa, si avvicinò al suo armadio spostò il tavolo che aveva nascosto al suo interno per far fare a Sabrina i compiti, si morse il labbro in quel periodo era diventata davvero insopportabile. Tanto che a ripensare a come aveva trattato l'amica iniziava a odiare se stessa. Sotto il tavolo c'era il pavimento dell'armadio e nessuno sapeva che dando un colpo decisa una delle tavole si poteva spostare, si trovava una piccola nascondiglio con all'interno una scatola. C'erano molti dei suoi ricordi di infanzia che nascondeva sia un po' per vergogna, in quasi in caso qualcuno li avessi visti che anche solo per il fatto che voleva conservarli in un posto dove la madre non avrebbe mai potuto ordinarli di toglierli perché erano "fuori moda".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 10 ⏰

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