Capitolo 9 - MADDIE

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Sbatto le palpebre diverse volte, non del tutto sicura di aver sentito bene.
Julian mi guarda con sfida e fa uno dei suoi sorrisi maliziosi. Per un attimo, i miei occhi vanno alle bottiglie di alcool poggiate ai piedi del tavolino e mi chiedo se non sia meglio bere, ma all'inizio del gioco ero seria: non ho intenzione di ubriacarmi con loro nei dintorni.
Mi fido poco di loro tre, ma non mi fido per niente di me stessa. Ho il terrore di quello che potrei fare se dovessi essere stordita dall'alcool.

Tamburello le dita, indecisa se baciare o meno Aaron. Stare seduta sulle sue gambe, con il suo braccio a tenermi ferma e il suo viso affondato nei miei capelli, è stato faticoso. Il mio corpo è andato in fiamme quando mi ha sfiorato il collo con il naso.
Ad un tratto, le immagini di Aaron si deformano e nella mia mente vengono sostituite da quelle di Noah. Il mio cuore accelera in maniera furiosa al pensiero di come mi abbia fatto sentire la sua vicinanza. Non mi aspettavo che Aaron mi facesse sedere sulle gambe di suo fratello. È stato mortificante, all'inizio, perché Noah a malapena mi ha sfiorata, come se avessi qualche malattia trasmissibile con il solo contatto; ma quando mi ha circondato la vita con il suo braccio, mi ha mandato in fibrillazione. 

Smettila, ordino a me stessa. Sto avendo una reazione esagerata. Mi sono solo seduta sulle loro gambe, non ho motivo di sentirmi così. E adesso è solo un bacio, mi dico, ma una parte di me è pentita di non aver scelto verità. La sto evitando, perché non voglio che Julian mi faccia qualche domanda sconcia o mi chieda se abbia apprezzato il modo in cui si è strusciato su di me. Per questo ho scelto obbligo e adesso mi ritrovo in questa situazione. In altre occasioni, avrei già baciato l'altra persona, ma il problema è che l'altra persona è Aaron.

Di solito, è facile leggere la sua faccia. È sempre irritato per qualcosa, ma in questo momento la sua espressione mi confonde, mentre mi guarda con il volto teso. Una parte di me è spaventata. Non si tratta del bacio in sé, ma di come reagirà. Se dovesse trovarlo disgustoso, mi ferirebbe più di quanto mi piaccia ammettere.

Alla fine mi alzo e vado verso di lui. Mi dico che se dovesse trovare il bacio nauseante e anche solo azzardarsi a dirlo a voce alta, si becca un pugno in faccia. 

Con i suoi occhi verdi e attenti, Aaron segue ogni mio movimento. Quando mi trovo ad un passo da lui, deglutisco e abbasso lo sguardo. Mi sta ancora osservando e, per un attimo, mi fissa le labbra, prima di tornare a guardare i miei occhi. Affondo una gamba sul divano e cerco sostegno sulla spalliera, mentre porto il mio viso vicino al suo. Dato che Aaron non muove un dito, prendo iniziativa e gli afferro il mento, consapevole di Noah e Julian che ci osservano. L'idea dei loro guardi puntati su di me, mi fa eccitare. E, anche se il corpo di Aaron sembra di pietra, il modo in cui le sue pupille si dilatano, smuove qualcosa dentro di me. Forse non gli farà così scifo, mi dico, facendomi coraggio.

Senza starci a pensare ancora, socchiudo gli occhi e avvicino le labbra alle sue. Quando le nostre bocche si toccano, il mio petto sembra ardermi. Mi muovo delicatamente, godendomi il calore che sprigionano le sue labbra e il suo sapore, mentre le mie dita sfiorano la sua pelle liscia. Ad un certo punto, sento le sue labbra schiudersi, ma io mi allontano di scatto, interrompendo il bacio. Ho paura che se le nostre lingue dovessero toccarsi, la situazione mi sfuggirebbe di mano. 

Aaron mi guarda con il respiro irregolare e, per un secondo, mi sembra deluso. Poi la sua espressione torna quella di sempre. Io distolgo lo sguardo, senza nemmeno fare finta di non essere imbarazzata. Ho il volto in fiamme. 

«Questo non è un bacio sulla bocca!» si lamenta Julian.
Io mi volto verso di lui, con un sopracciglio alzato. «Sì che lo è.»
«È durato, quanto? Cinque secondi?» continua lui. «Quando ho detto bacio in bocca non intendevo un casto bacio a stampo.»
«Hai detto bacio in bocca e io l'ho baciato in bocca. La prossima volta sii più specifico, se intendi qualcosa di diverso» lo prendo in giro, consapevole che al prossimo turno utilizzerà quello che ho detto contro di me. 
Julian incrocia le braccia e mi guarda seccato. «Siete le persone peggiori con cui fare questo gioco» borbotta.
«Credevo avessi detto che questo fosse il miglior obbligo o verità di tutta la tua vita» interviene Noah con un sorriso pigro sul viso.

Stuck in the snow. Bloccati nella neve 🔞 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora