PROLOGO

40 3 2
                                    

"Alexa!" Mi urlava mio padre con un tono arrabbiato.
Mi stava chiamando già da un po' di tempo, ma io non lo avevo sentito avendo le cuffiette nelle orecchie.
"Alexa, oggi mangi fuori, portati Diego con te e andate a prendervi un panino, dato che la mamma è fuori non ho mai tempo per cucinare."
Di solito mio padre, non é molto presente nella mia vita, dopo le varie operazioni che ha avuto, è come se si fosse spento.

Io ero già parecchio urtata di mio, dato che la mia vita non è mai stata una passeggiata, quindi feci un cenno con la testa e andai a chiamare Diego in camera sua, per dirgli che per l'ennesima volta non avremmo mangiato a casa, ma fuori.
"Diego? Sei li?"
Spalancò la porta nervosamente, come se qualcosa lo avesse scosso poco prima.
"Che cazzo vuoi?"
Dopo quella risposta, capii che non era proprio una bella giornata ne per me ne per lui.
"Diego, oggi mangiamo fuori, se non ti va, cerca di raccattare un panino o qualche merendina nelle mensole, tanto papà non sa neanche dove guardare.
Mi guardò con uno sguardo infastidito, fece un grande sospiro e mi rispose.
"Vengo con te, ma prima devo ritirare una cosa alla stazione."
Il fatto che dovesse ritirare qualcosa alla stazione mi puzzava un po', non volevo essere impertinente, ma avevo paura.
"Che cazzo devi ritirare a mezzogiorno, alla stazione?"
Lui prima si guardò intorno, poi rispose parlando lentamente.
"Un mio amico deve darmi dei biglietti."
Non mi fidavo di lui, ma decisi di non dire più nulla, chiusi la porta e andai in camera.
I miei genitori mi avevano già accennato il fatto della droga tempo fa, pensavo si fosse risolto tutto, non avevano detto più niente su questo argomento, ma io ho provato a credere in lui.
Poco dopo mi arrivò un messaggio di Nicola. Che cosa voleva? Dopo tutto quello che era successo, dopo che aveva mi aveva picchiata e tradita, mi invia anche i messaggi.
L'sms diceva 'Alexa, ci vogliamo vedere verso mezzogiorno vicino al parco?'
Ci vuole un bel coraggio per scrivermi così, di punto in bianco. Io accettai l'invito, solamente per curiosità, anche se avevo anche paura, allo stesso tempo ero ancora attratta da lui come lo ero un anno fa, può sembrare stupido dopo quello che mi ha fatto, ma io sono stupida, e la gente non la dimentico facilmente.
Il tempo passò velocemente, erano le 11:50, andai di corsa in bagno per lavarmi e misi le prime cose che mi trovo davanti, dato che anche Diego avrebbe dovuto avviarsi per andare alla stazione, lo andai a chiamare di fretta in furia, ma lui non c'era. Era già partito chissà da quanto, e io non me ne ero manco accorta. Presi il taxi per arrivare vicino al parco, non avendo più la moto, e li vidi già Nicola li fermo ad aspettarmi. Era così fottutamente bello e attraente, ma lo odiavo tantissimo, mi stava venendo un'ansia assurda, essendo una persona abbastanza emotiva.

Scesi dal taxi guardandolo negli occhi, quasi inciampavo, ma li con lui, vidi l'ultima persona che io avrei voluto vedere.

STAYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora