Capitolo 10 - JULIAN

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Il gioco non è andato come avevo previsto. Pensavo che ci sarebbero state più palpate e scambi di saliva e che saremmo finiti tutti e quattro a scopare sul divano, ma pazienza. Almeno Aaron ha avuto il suo momento con Maddie, che io invidio parecchio. Vederli seduti sul divano, le lingue che si esploravano... me lo ha fatto diventare duro. Maddie, poi, mi ha dato il colpo di grazia dicendo che ama essere leccata. E io sono un esperto in questo.

«Julian.»
Distolgo lo sguardo dal punto in cui è scomparsa Maddie e mi volto a guardare Aaron. Ha la mascella serrata e il suo sguardo è più freddo della neve lì fuori, segno che è arrabbiato.
«Perché le hai fatto quella domanda?»
«Quale domanda?» chiedo con voce innocente.
La sua mascella si stringe ancora di più. Stasera dovrà mettere il bite, se continua così.
«Julian, smettila di fare l'idiota con me. Per quale cazzo di motivo le hai chiesto dove preferisce essere scopata, razza di pervertito?» sibila.

Io scoppio a ridere. «È importante il perché?»
Il suo volto si indurisce. «, è importante. Qualsiasi cosa tu abbia in mente...»
«La farò, puoi starne certo» concludo io con un sorriso.
«Non ti azzardare a fare casini» mi dice, lanciandomi uno sguardo di avvertimento.
Io scaccio le sue parole con un gesto della mano. «Non preoccuparti, non farò nulla che non le piaccia.»
Aaron si irrigidisce. 
«L'hai sentita, no? Avrebbe scelto tutte e tre le cose. La mia proposta è sempre valida» gli dico con uno sguardo ammiccante, ricordandogli la conversazione che abbiamo avuto quel pomeriggio. 
«Quale proposta?» si intromette Noah.
Il suo sguardo adesso è su di me e ha la fronte aggrottata in un'espressione perplessa, ma vedo un velo di curiosità nei suoi occhi azzurri.

Un angolo della mia bocca si alza, compiaciuto di aver catturato la sua attenzione. Di solito, non è semplice.
«Con tuo fratello stavamo prendendo in considerazione di... come lo spiego senza traumatizzarti?» Faccio una pausa e fingo di riflettere sulle parole, mentre Noah mi lancia un'occhiata esasperata. «Stavamo pensando di scoparci Maddie. Insieme» concludo.
«Io non ho preso in considerazione un bel niente» si affretta a chiarire Aaron, il volto rosso di rabbia e imbarazzo.
Le sopracciglia di Noah scattano verso l'alto e qualcosa mi dice che nemmeno lui crede alla parole del fratello.

«No, Aaron, certo che no. Perché dovresti? D'altronde, le hai solo infilato la lingua in bocca senza pensarci molto» lo prendo in giro. «E per più di un minuto. Questo posso assicurartelo.»
Lui si rabbuia. «Perché non hai messo il timer» borbotta fra i denti.
«In compenso ho attivato il cronometro. Ero curioso di vedere per quanto tempo sareste andati avanti.» Sorrido. «Ti assicuro che il minuto lo avete superato, di gran lunga. Vi siete allontanati perché vi stavate soffocando a vicenda.»

Alle mie parole, Aaron scatta nella mia direzione, ma Noah lo blocca per la camicia. Io resto comodamente seduto sul divano, a ridere. Aaron è troppo aristocratico per sporcarsi le mani. Al massimo, mi scuoterebbe un po' e mi urlerebbe contro, ma non mi toccherebbe mai. In passato gli ho dato motivi ben peggiori per farlo, anche se, a quanto pare, diventa molto suscettibile quando parliamo di Maddie.

«Dài, Aaron, non fare così. Ho capito, non ti interessa» gli concedo infine, con tono canzonatorio. «Però a tuo fratello sì.»
Entrambi si irrigidiscono e mi scappa un ghigno compiaciuto. Non mi è sfuggito il modo in cui Noah ha seguito la conversazione e, durante il gioco, c'è stato un momento di tensione fra lui e Aaron in cui Maddie era coinvolta. 
Noah con me non si confida. In realtà, credo che non si confidi nemmeno con suo fratello. È molto riservato e io gli concedo di tenersi i suoi segreti. È per questo che la nostra amicizia procede a gonfie vele. Ma sarei cieco se dicessi di non averlo visto completamente stravolto quando Maddie si è seduta sulle sue gambe. 

«Io...»
«Tu cosa, Noah? L'hai sentita» dico con fare cospiratorio. «Potremmo farlo insieme, mentre tuo fratello se ne sta a rimuginare nella sua stanza.»
«Non tirarlo in mezzo» mi avverte Aaron. 
«Tu fratello ha ventiquattro anni, è abbastanza grande da poter decidere da solo se vuole essere coinvolto o meno.»
Il mio tono è un po' scocciato. Aaron è iperprotettivo e a volte ho l'impressione che prenda decisioni per due, non lasciando Noah libero di fare le sue scelte. 

Stuck in the snow. Bloccati nella neve 🔞 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora