DEREK
Avevo tutte le ferite che sanguinavano troppo... Ogni minuto che passava mi sentivo sempre più stanco e mi veniva voglia di chiudere gli occhi.
Cercai di tenerli aperti per più tempo possibile. Volevo vedere uno degli ultimi sorrisi di Ruby o il colore degli occhi di Arya. Ma più tempo passava e più ciò mi sembrava un sogno utopistico.
Isa continuava a sospirare e a parlottare. Ad un certo punto mi disse: "Derek tieni gli occhi aperti. Per favore. Non abbandonarmi qua da sola. Ti scongiuro."
Le parole mi arrivavano ovattate come se qualcosa mi stesse tappando le orecchie. Mi resi conto poco alla volta che qualcosa di appiccicoso mi scendeva lentamente giù dalle orecchie.
Isabelle mi guardava con le pupille dilatate come se temesse che io potessi svanire da un momento all'altro.
Ed io mi sentivo esattamente così, come se stessi per scomparire.
Sentivo già la febbre incominciare a salire. Iniziai a tremare. In principio fu solo un tremolio lieve, ma poi col passare delle ore si trasformò in tremore costante che non mi permetteva neanche di parlare.
Quasi non mi resi conto del fatto che Arya era tornata, mi si era appisolata affianco e che cercava di trasmettermi serenità. Notai molto distrattamente Isabelle allungare una mano per toccarmi la fronte ed imprecare.
Sentivo le palpebre farsi più pesanti ogni minuto che passava e non capivo più da quanto tempo fossero usciti Ruby e Jughead.
Iniziai ad urlare preda dei deliri della febbre. Isa cercava di tranquillizzarmi dicendomi frasi rassicuranti, ma avevano completamente il suono di una bugia. Lo sapeva anche lei che era una bugia.
Capii che non c'era più via di scampo. La morte mi reclamava. Mi chiamava a gran voce.
L'unica cosa che volevo in quel momento era dire basta. Non volevo più sentire dolore, non volevo più continuare a soffrire come un cane. Lo comprese anche lei probabilmente. Iniziò a piangere, l'avrei fatto anch'io, se ne avessi avuto la forza. Ma non c'era più forza neppure per quello. In quel momento volevo solo smettere di sentire dolore, anche a costo di morire. Solo che... io avevo paura.
Cercai di dirle che avevo paura. Avevo paura di morire. Avevo paura di morire da solo. Cercai di farle capire di non abbandonarmi. Forse lei lo capì, perché mi strinse le mani e si rannicchiò di fianco a me.
"Ehi Derek... Mi senti? Io sono qui, okay? Non sei da solo... va bene? Starò qui con te fino alla fine."
Passarono ore. O forse erano solo minuti, io iniziavo a non capire più niente. Sentivo la mia forza vitale sgretolarsi lentamente.
Il dolore diventava sempre più forte e i miei urli sempre più leggeri, finchè non divennero che semplici sussurri.
Sentivo i timpani suonare e il sangue scendere sempre più velocemente.
Con quel poco di forza che mi era rimasta, osservai Isabelle, il volto spaventato, bagnato di lacrime, ma comunque fiero.
Le sorrisi, o almeno credetti di averle sorriso, probabilmente somigliava più al fantasma di un sorriso. E la ringraziai silenziosamente di non avermi obbligato a restare, ma di avermi lasciato andare, dicendomi semplicemente che sarebbe rimasta al mio fianco.
Mi dispiaceva. Mi dispiaceva davvero. Avevo promesso a Ruby che sarei stata con lei per sempre, ma il per sempre è un tempo così limitato. Ci hanno sempre abituati alle fiabe con il lieto fine, e forse è meglio così. Ma la mia era stata una vita felice e non vedevo perché quello non potesse essere il mio lieto fine.
Cercai di contattare Ruby: "Non preoccuparti. Io sono qui. Ci sarò per sempre. Ti voglio bene Biscotto, da qui fino alla fine del mondo, più di quando tu immagini. Isabelle e Jughead sono con te, no?"
La sentii, la sentii una voce, la sua voce, prima che l'eterno oblio venisse a richiamarmi. Mi diceva che mi voleva bene.
Poi i miei occhi si chiusero.
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The Pendant of Werewolf's Queen
Abenteuer-La curiosità non è un peccato, ma dovremmo andarci cauti. Ricordatelo sempre. La collana è il lucchetto, però sappi, senza una chiave esso non si aprirà.- E se il lieto fine esistesse? E se non fosse tanto lieto? Ruby e Derek sono stati cresciuti d...