28. Sotto un chiaro di luna

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Nei giorni successivi Evianne non torna a visitare il principe Jaja nella sua stanza. Le serve del tempo per riordinare i pensieri e cercare di controllare il battito sincopato del cuore, quel pulsare fastidioso che la tormenta ogni volta in cui visualizza il loro ultimo incontro. L'abbraccio che si sono scambiati ha avuto su di lei l'effetto di un uragano colpevole di averla sradicata dal nido dei suoi ideali e di averla sbalzata in un punto di mondo dove non riesce a riconoscersi. La strada che si è imposta di seguire è sempre più lontana, deve tornare indietro e ritrovarla per il bene di chi ama. Mai come in quegli attimi di incertezza contattare casa le sembra un atto necessario, ma come fare ora che Kemala ha distrutto la rosa del Vecchio Saggio?

Spera di trovare la soluzione a palazzo. Che sciocca a non averci pensato prima! I griot un tempo possedevano falchi azzurri capaci di volare per miglia e di arrivare subito al mittente. È convenzione che nelle sedi amministrative ce ne sia un esemplare per facilitare le missive diplomatiche, ma quando arriva nella quarta torretta trova le voliere vuote.

Di fronte all'ennesimo fallimento spera di ottenere conforto dai vecchi insegnamenti di sua madre. Le diceva sempre che se ci si sente persi basta chiudere gli occhi per ritrovare sé stessi e ricordarci chi siamo. Purtroppo non funziona: appena solleva le palpebre, vede il tatuaggio della campanula bianca sulla mano e torna a disprezzarsi per tutte le bugie che ha raccontato. Da quando il principe l'ha protetta ai Mille Soli, non sopporta più l'idea di mentirgli. Si impone di restargli lontana per non cedere alla tentazione di confessare tutto. È un impulso che ha sulla punta della lingua, identico a una pastiglia amara che vorrebbe sputare, anziché tenere in bocca.

Una sera è così stanca di barricarsi dietro il muro delle bugie da prendere la più piccola opportunità come il pretesto perfetto per confessare. Prima di commettere un guaio, ripara in camera e trova un'ospite inattesa sul letto.

«Kemala? Che hai fatto?»

La stanza è stata messa a soqquadro, le tende sono sbrindellate, le pagine dei libri in frantumi. Kemala si morde il labbro inferiore così forte da tingerlo di rosso. «Dovevo rompere qualcosa. Sto impazzendo.» La voce è ridotta a un filo tremolante. «Non riesco a togliermi i pensieri dalla testa. Basta un'ombra, e mi immagino che qualcuno voglia uccidermi. Perché non l'ha fatto?»

Evianne resta addossata alla porta. «Perché non ha fatto cosa?»

«Uccidermi!» Il grido di Kemala è stridulo, infarcito da una profonda indignazione. Sembra quasi offesa di non essere stata punita con un cappio al collo. «Perché non mi ha ucciso?»

Si riferisce al principe. Qualunque sovrano l'avrebbe condannata a morte ma lui no. Anche Evianne si è chiesta come abbia potuto perdonarla con una tale spensieratezza. «Non lo so.»

Si sente vicina a Kemala come non avrebbe mai creduto possibile, come se le loro incertezze fossero riuscite in qualche modo a unirle. Entrambe pendono nel vuoto e non sanno in che direzione muovere i propri passi. È un effetto che toglie il fiato, soprattutto quando la verità preme ancora in bocca come quella pillola amara che esige di essere sputata.

«Mi chiamo Evianne dei Respiri.» È appena un sussurro tentennante, un chicco di verità che si trascina dietro a cascata tutto il resto. «Provengo da Fontebella, sono qui perché ho ricevuto una missione da mia zia, la regina. Devo scoprire il volto del principe e...»

«Zitta!» Kemala alza una mano per fermarla. Il suo ordine le lascia il gelo addosso. La sua espressione sgranata lo conferma: lo ha fatto, ha parlato davvero, ha rivelato la sua identità a una nemica. All'improvviso le sembra di crollare, di sprofondare nel vuoto come se l'avessero scagliata giù dalla torretta più alta di Fortezza Diaspro, ma poi le labbra di Kemala si piegano in una smorfia. «Lo sapevo già. Conoscevo il tuo vero nome e il motivo che ti ha portata qui. Mi mancavano solo pochi dettagli per completare il quadro.»

Una storia di ali e spilliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora