"Sappiamo quello che dobbiamo fare"

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Era quasi fine settembre, la stagione ormai era iniziata già da un po', avevo iniziato l'università e per ora mi piaceva molto.
Non giocavo ancora da titolare, però avevo già segnato 2 volte e fatto 2 assist.
Con Kenan andava tutto bene, non eravamo ancora niente di concreto però ci stavamo avvicinando sempre di più.
Sta sera avrei avuto la prima partita di champions league dei gironi, giocavamo in casa contro il Lione.
Presi il pc e mi misi in giardino a studiare, tra un mese avrei avuto il primo esame e volevo prepararmi al meglio.
"Posso?" Kenan spuntò dalla porta finestra.
"Mi hai fatto spaventare!"
"Scusami" Si sedette al tavolo con me.
"Che fai?"
"Sto studiando chimica"
"Oh non pronunciare quella parola"
"Cosa?"
"Studiare! Tu sei pazza"
"Che scemo"
"Pronta per sta sera?"
"Si, più o meno, un po' di ansietta"
"Parti da titolare, giusto?"
"Si, Claudia è infortunata"
"Bene bene" Si guardò intorno picchiettando le dita sul tavolo, completamente a suo agio.
"Devi dirmi qualcosa?"
"No, perché?"
"Così" Alzai le spalle.
"Io adesso devo andare, torno più tardi e vengo alla partita"
Si alzò, mi diede un bacio sulla fronte e se andò velocemente.
"Emh.." Sorrisi, poi mi rimisi a studiare.

20.50
Stavo per entrare in campo per la partita, avevo ansia ma per ora era tutto sotto controllo.
Arrivò Marta che si mise davanti a me.
"Pronta?" Sorrise.
"Si, pronta"
"Sappiamo quello che dobbiamo fare"

Mentre passava l'inno della champions, guardai nelle tribune, c'era Kenan con.. Dejan e papà.
Sorrisi e li salutai.
Ecco perché Kenan era andato via velocemente sta mattina, sembrava impaziente di fare qualcosa.
Dopo due minuti di partita eravamo già sotto.
"Isabel!" Mi chiamò il mister, io mi girai e lo ascoltai.
"Stai più alta, quando ti arriva sali subito"
Mi sistemai i calzettoni e la partita ricominciò.

50'
Calcio di punizione per noi che mi ero procurata io.
Marta mi guardò, facendomi capire che lo lasciava a me.
"Sei sicura?"
"Quanti ne hai provati in allenamento? Tanti, tutti perfetti, è il tuo momento, Isa" Mi disse mentre sistemò il pallone.
"Stai attenta al 23, non sembra ma è in una posizione brutta"
Fischiò l'arbitro, corsi e tirai dritto all'incrocio, la palla entrò.
Andai a riprendere il pallone per rimetterlo a centrocampo.
"Brava Isa!" Mi diedero il 5 e ricominciammo.

90', POV DUSAN
Erano ancora 1-1, Isabel ce la stava mettendo tutta ma era nervosa, voleva segnare ancora.
Il Lione era una delle squadre più forti attualmente, e portare a casa i 3 punti con loro sarebbe stato più che utile.
"Sta spingendo troppo Isabel" Disse Kenan.
Guardai il tempo, mancava un minuto.
"È rigore quello!" Si alzò un boato allo stadio.
Isabel si era appena procurata un rigore netto.

POV ISABEL
"Ha preso me, non il pallone!" Protestai all'arbitro.
"Aspettate un attimo!" Si allontanò.
Passarono una decina di secondi, e andò a vedere al var.
Mi avvicinai al mister.
"Brava isa, bravissima" Mi diede il 5 e mi passò una bottiglietta d'acqua.
Rigore per noi.
Lo tirò Martina, rimasi un po' più lontana dal limite dell'area, sfinita.
Segnò e andò ad esultare, io andai lì e le abbracciai, poi ci fu il fischio finale.
Avevo dato tutta me stessa stessa per questa partita, avevo dato il 200% ed ero fiera di me.
Salii subito alle tribune e andai ad abbracciare Dejan e papà.
"Cosa fate qui?" Feci un sorriso enorme.
"Se vuoi andiamo via" Ironizzò Dejan.
"Vieni qui scemo" Lo abbracciai e poi abbracciai anche papà.
"Sei stata meravigliosa" Mentre lo abbracciai guardai Kenan, mi guardava sorridendo.
"Grazie" Sorrisi.
Non li vedevo solamente da 3 mesi e già mi sembrava essere passata una vita.
"Mamma?"
"Mamma non stava bene, non è riuscita a venire purtroppo"

-
"Io vado a dormire, buonanotte" Disse Dejan.
Sarebbero rimasti qui fino a domani sera, poi tornavano a Torino.
"Buonanotte" Lo guardai sorridendo.
"Buonanotte" Disse papà.
Rimanemmo solo io e lui, sapevo benissimo quello che avrebbe detto adesso.
Ci mettemmo al tavolo in giardino, faceva ancora caldo, ma fortunatamente c'era un'arietta fresca.
"Bella, mi piace questa casa" Bevve un sorso d'acqua, poi mi guardò serio.
"Dobbiamo parlare noi, lo sai bene"
"Io avevo paura, pa', non riuscivo a parlarne con nessuno"

"Sono fuori casa, scendi" Mi scrisse Riccardo.
"Arrivo" Mi guardai velocemente allo specchio.
Avevo un vestito blu, abbastanza corto, con degli stivali bianchi.
Presi la borsa e misi dentro il portafoglio con le chiavi.
"Come siamo belle" Disse quando entrai in macchina.
Mi diede un bacio e poi andammo verso il ristorante.

"Hanno rotto il cazzo di guardarti" Disse guardando dei ragazzi dall'altra parte della sala.
"Potevi metterti un vestito un po' più lungo"
"Non è un problema mio"
Mi guardò, come se avessi detto la cosa più sbagliata di sempre.
"Andiamo?" Mi chiese.
"Ma non.."
Si alzò e prese il portafoglio, andando a pagare.
"Perché stiamo già andando via?" Gli chiesi nel parcheggio.
"Perché mi hai rotto il cazzo, Isabel"
Si avvicinò pericolosamente a me, io venni a contatto con l'auto fredda e sobbalzai.
"La prossima volta, magari, un vestito un po' più lungo sarebbe meglio, capito?"
"Ma Riccardo.. "
"Niente ma" Mi diede una sberla talmente forte da lasciarmi il segno rosso, sentii la guancia bruciare.
"Scusami, non volevo" Si allontanò.
"Portami a casa, per favore"

"Dove pensi di andare?" Mi prese dal polso quando stavo per scendere dalla macchina senza salutarlo.
"Lasciami, per favore" Stavo piangendo da tutto il viaggio, in silenzio.
Mi tirò verso di lui, facendomi avvicinare alle sue labbra.
"Ci vediamo domani"
Corsi velocemente dentro casa, salutai velocemente tutti e andai in camera.

Mi prese e mi abbracciò. Mi sentii al sicuro nelle sue braccia.
"Scusami papà" Sussurrai.
"Non è colpa tua, l'importante è che adesso stai bene e che non è più qui"
Ci misimo a parlare d'altro, di quello che era successo in questi 3 mesi fuori casa, dell'università, e poi tirò fuori la fatidica domanda.."Con Kenan?"
"Papà, dai, non mi pare il caso di parlarne ora"
"A me pare proprio il caso signorina" Sorrise.
"Siamo solo amici"
"Convinta tu" Rise guardandosi intorno.
"Sei stata proprio brava oggi"
"Grazie"
"Domani hai allenamento?"
"Si, devo andare in palestra alle 9"
"Allora meglio che vai a dormire"
"Tanto non riesco ad addormentarmi prima delle 3, lo sai"
"Allora guardiamoci un film"
Andammo sul divano e misi un film a caso.
Stranamente mi addormentai dopo solo venti minuti.

-
Suonò la mia sveglia, mi guardai intorno e vidi che non ero più sul divano, ma in camera mia.
Sbuffai alzandomi, oggi era uno di quei giorni in cui avrei voluto dormire per almeno altre 5 ore.
Scesi in cucina, loro ancora dormivano, mi feci un caffe e mi resi conto che era tardi, così nel mentre andai a farmi una coda e a vestirmi.
"Buongiorno, torno alle 12 se ve lo state chiedendo, a dopo♡"

-
La giornata passò velocemente, verso le 18 portai, insieme a Kenan, papà e Dejan in aeroporto.
"Ci vediamo presto"

Risalii in macchina, Kenan stava parlando al telefono con qualcuno e aspettai che finisse.
"Scusami, era mio padre"
"Tranquillo, tutto apposto?"
"Si, ha detto che mio cugino si è ripreso fortunatamente"
"Menomale" Feci un sorriso sincero.

"Vieni da me?" Dissi mentre aprivo la porta.
"Va bene, vado a cambiarmi e arrivo"
Sta sera mi sarebbe piaciuto cucinare qualcosa, quando arrivò Kenan, decidemmo di fare gli gnocchi.
"Cerca una ricetta perché non li ho mai fatti"
Si appoggiò all'isola della cucina e cercò.
"300 grammi di farina, 1 uovo, 1 chilo di patate e un pizzico di sale"
Misi a far cuocere le patate.
"Prendi una ciotola lì dentro"
"Si signora"
Misi la farina pesata nella ciotola.
"Dev-" Mi arrivò una manciata di farina in faccia.
Rimasi immobile, lui stava per scoppiare dal ridere.
"Io ti ammazzo, li avevo lavati 2 ore fa!"
Continuò a ridere senza fermarsi.
"Kenan ti giuro.."
Lo guardai, avevo il pacco di farina di fianco, così presi una grossa manciata e gliela buttai in testa.
Rimase immobile, non si aspettava questo.
"Adesso sono cazzi tuoi"
Spensi la pentola con dentro le patate.
"Vado a fare una doccia, dopo finiamo di fare qui"
"Posso venire?"
"Kenan!"
"Dai, ti ho già vista nuda, non imbarazzarti"
Lo guardai male, tanto male.
"Va bene scusami" Rise.

Scesi dopo una decina di minuti con i capelli bagnati.
"Ti ammali così"
"Non ho voglia di asciugarli, sai, li ho asciugati 2 ore fa" Marcai l'ultima frase.
"Dai facciamo sti gnocchi poi te li asciugo io"
Finimmo di fare gli gnocchi e stranamente vennero bene, e soprattutto buoni.

Non riesco a smettere di amarti - Dusan VlahovicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora