Har: "Hermione! Come sta Draco?"
La ragazza si sedette asciugandosi il sudore con un panno.
Her: "Poteva essere una tragedia. Aveva delle costole rotte, e pericolosamente vicine agli organi interni.
Anche il naso era rotto e il viso pieno di echimosi. Avrebbe potuto rischiare che qualche scheggia di osso gli perforasse il cervello.."Narcissa continuava a piangere disperata, sorretta dalla sorella, mentre il sangue nelle vene di Harry si gelava, facendolo sudare freddo e deglutire a vuoto.
Her: "Ma devi avergli mischiato la tua immensa fortuna Harry, perché le costole hanno mancato di poco il cuore e il polmone sinistro, senza fare danni. E il naso è tornato perfettamente al suo posto, senza lasciare ulteriori segni, apparte i lividi che già aveva.
Consiglierei comunque di farlo visitare da un medico più esperto, potrebbe avere qualcosa di cui magari non me ne sono accorta."L'aria sembrò tornare nei polmoni di tutti i presenti, che non sapevano nemmeno di star trattenendo il fiato.
Nar: "Grazie, grazie infinite signorina Granger!"
Disse la donna, che presa dal sollievo, corse ed abbracciare la riccia, piangendo sulla sua spalla.Narcissisa Malfoy che abbraccia e ringrazia una mezzosangue...
Una scena surreale, quasi apocalittica, ma che, grazie a quella strana convivenza, adesso risultava strana solo un po'...
Hermione infatti, restò pietrificata da quel gesto, ma non si spostò dalle braccia della maggiore.Probabilmente, sentiva davvero la mancanza dei suoi genitori, e quello sembrava proprio uno di quegli abbracci stritolanti che le dava sempre sua madre.
Chissà se l'avrebbero mai più riconosciuta.
Chissà se avrebbe mai potuto ancora dire loro, o sentirsi dire
"Ti voglio bene".Per il momento, si fece bastare quell'abbraccio.
And: "Riposati cara, hai fatto un miracolo. Ti devo la vita di mio nipote."
Intanto che la scena a trattatti tenera e a tratti disturbante si svolgeva al piano di sotto, Harry era già corso in camera di Draco.
Quando si trattava di lui, il suo corpo era come se non lo ascoltasse.
Le braccia si muovevano da sole, le gambe iniziavano a correre prima ancora che potesse accorgersene, oppure restava completamente fermo quando avrebbe dovuto andarsene.Ed anche quella volta, il suo corpo si mosse da solo.
Tanto che, nemmeno il tempo di elaborare cosa gli avesse detto Hermione, già si trovava a star aprendo la porta della camera del biondo.Si avvicinò piano a lui, senza fare il minimo rumore, come se non volesse farsi sentire.
Come se non dovesse farsi sentire.Si sedette in uno spazio vuoto su quel letto, dove ora Draco stava dormendo.
I suoi occhi erano chiusi, eppure a lui sembrava di sapere perfettamente che colore avrebbero avuto.
Probabilmente, sarebbero stati grigio tempesta, come ogni volta che stava male o che aveva qualcosa che lo turbava.Con delicatezza, portò le sue dita al viso pallido, spostando con cautela una ciocca di quei capelli, che ultimamente vedeva sempre più spesso in disordine.
Il viso del biondo era un disastro.
Lividi più o meno grandi sullo zigomo e sul mento, un occhio era nero e leggermente gonfio, e un taglio vistoso squarciava le labbra carnose.
Sentiva un moto crescente di rabbia, che diventava sempre più impetuoso a ogni nuovo livido o taglio che riusciva a intravedere.
Gli venne in mente di quando lo aveva visto al processo.
Anche lì il suo viso era coperto da un grosso livido, e il fatto che fosse stato suo padre a procurarglielo lo mando quasi in escandescenza.
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La mia Epifania
FanfictionLa guerra contro il male è finita, ma quella contro se stessi è appena iniziata. Ambientata dopo la disfatta del signore oscuro, Harry si troverà a far fronte alla realtà. La guerra ha impiegato la maggior parte delle sue risorse, sia fisiche che m...