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Alya
Immersi un piede in acqua sussultai.
Era fredda e dall' aspetto denso, forse perché profonda.Alzai gli occhi al cielo che quel giorno era grigio, era furioso, forse amareggiato, provocato da chissà cosa che lo costringesse ad assumere quel colore.
Mi strinsi in me stessa, sentivo freddo.
Il leggero vestito che avevo indosso bastava giusto per coprirmi un po' la schiena e il petto, il tessuto non mi sfiorava nemmeno il ginocchio.Provai a sentire un minimo di conforto prima di entrare in acqua, una piccola carezza che solo la mia stessa pelle poteva fornirmi.
Lasciai che il livello dell' acqua salisse, mi circondasse e mi inghiottisse, passo dopo passo, finché non riuscii più a tastare il fondo gelido e il mio cuore saltò la sua regolare melodia.
In quell' istante iniziò a palpitare, ad avere terrore.Mi imposi di calmarlo e di calmarmi, di avere coraggio, di sopportare quegli strappi violenti del mio cuore ormai morente, della mia mente ormai in apnea, per un' ultima volta.
Nessuno mi avrebbe fermato, ero sola. Il giorno stava morendo e io lo avrei seguito, la mia treccia mi galleggiò intorno, l' ultima traccia lasciata da mia madre nei miei ricordi, la sola cosa che ai miei occhi mi rendeva davvero bella.
Sentii il tessuto della gonna fluttuare intorno alle mie gambe e per l' ultima volta rivolsi il mio sguardo al cielo.In quel momento, prima di sprofondare nel dislivello, dove sapevo ci volessero metri per ritrovare di nuovo il fondo, mi sentii di nuovo una bambina, abbandonata e non voluta dal padre, lasciata sola in un mondo tanto finto quanto dorato intorno a sé, col solo ricordo della madre.
Abbandonata a cadere in rovina nel suo stesso letto, forzata e uccisa con un rapporto viscerale.Molti mi invidiavano, molti non sapevano davvero che vita avevo vissuto e cosa avevo sopportato, ero debole. Ero sempre stata un' uccellino troppo piccolo e spaesato per volare.
Gli istanti prima di sprofondare ricordai le sue mani sui punti più sensibili di me, ricordai quella sensazione, ricordai il bruciore che avevo avvertito dopo che lui mi aveva penetrata, come se le sue mani fossero state ricoperte di acido solo per bruciarmi.
Sbarrai gli occhi boccheggiante mentre l' acqua mi intorpidiva le articolazioni e iniziavo a non sentire le dita.
Avrei smesso di morire lentamente, quel dolore avrebbe taciuto, mi incoraggiai.Poi con un passo sprofondai sotto la superficie dell' acqua, chiusi gli occhi e rimasi immobile, aspettando che il mio corpo venisse trascinato nel fondale.
Iniziai a contare.1
2
3...
E il mio cuore iniziò a battere impazzito.
...4
5
6
Il conteggio ripartì, come se il mio cervello si fosse azzerato, come se avesse bisogno di correre.
1
2
3...
E la tentazione di aprire gli occhi si fece feroce così come la voglia di respirare.
I miei polmoni iniziarono a gemere.
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In the Shadows
Novela JuvenilSepolte tra fiamme e ricordi dolorosi, all' Òikos i bambini narravano storie, sussurrate nel silenzio della notte cosí che potessero prendere vita. Tra la neve e le foreste del Canada, Mor Oak perde la sua unica famiglia e dopo aver covato per tro...