MARGHERITA
Quando dicono che il Veneto non è un bel posto mi chiedo che cosa abbiano nella testa: fieno, ciliegie in spirito o pollo arrosto della nonna?
<<Nonna, te prego, se ne mangio ancora potrei esplodere>> con gli occhi sgranati e le mani protese provo con poco successo ad allontanare la mia dolce nonna che sorregge con le braccia paffute felice e fiera una teglia ancora troppo piena di pollo arrosto. Questa volta sicuro non la scampo, ho già passato il bis del primo.
<<Dei, dei, magna 'naltro fià>>, niente, non c'è nulla che fermi questa donna. Il suo viso percorso da segni di storia -no, lei non ha rughe- mi dice che per me non c'è speranza: andrò a casa con un altro pezzo del povero animale nello stomaco. Me ne servo proprio l'indispensabile mentre con poca grazia lo tagliuzzo e sento la scena ripetersi: mia sorella Asia non prova nemmeno a imporsi infatti ha capito il suo destino e così anche mia cugina Anna, l'unica che ha il fegato di provarci è Serena detta Serenissima, il patriottismo è di casa. Nonna continua il suo giro attorno al tavolo ormai troppo piccolo terrorizzando gli stomaci non allenati a quel tour de force.
<<Nonna, non posso mangiarne ancora o Susy non vorrà più vedermi>> con i grandi occhi azzurri e tutta la tenerezza dei suoi otto anni e mezzo allunga le mani spingendo via la teglia ma non c'è verso, un pezzo di pollo è già pronto anche per lei nel piatto. Chi glielo spiega che Susy non saprà mai che stiamo mangiando la sua amica gallina? Non io di certo, l'ultima volta che ho spiegato lei qualcosa sono stati dei compiti di matematica e mi ha rifilato un bel "Non capisci niente, Marge" con tanto di lancio della penna quindi lascerò ai posteri l'ardua sentenza.
<<Palmira, se non i gà fame dassa stare>>, nonno Egisto ci prova con aria disinteressata ma l'ultima volta che ha messo bocca in una discussione simile ha dormito sul divano per due giorni, penso abbia capito pure lui che gli toccherà la medesima sorte. Tutte e quattro gli mimiamo di smettere o nonna inizierà una filippica ma non lui ha il tempo di ribattere che un <<Tasi>> conciso lo ha placato. In Veneto siamo diretti, non c'è tempo da perdere.
Non guardatemi con quella faccia, sembriamo un gruppo di pazzi ma giuro che la maggior parte delle otto persone sedute a questo tavolo è più o meno a posto con la testa. Lo sono quasi tutti, tutti tranne Serena che dal nulla se ne esce con un sorriso diabolico e punta tutte le donne di questo tavolo una ad una.
<<Tu ce l'hai, il moroso?>>, il dente che le manca fa risuonare la "s" con un non so che di inquietante; ho i sudori freddi che calano giù dalla nuca nonostante i quaranta gradi percepiti all'interno della vecchia cucina dei nonni. Posso tirare un sospiro di sollievo quando vedo che punta il dito contro Anna; ha sedici anni, il ragazzo spero non lo abbia: io punto su di lei. Il mio cervello si rilassa e guarda con attenzione Anna che in difficoltà dirà il solito no, non ancora, mentre io, come la cattiva cugina quale sono, gioirò internamente. E' un patto che abbiamo fatto: prima lo trovo io che sono la più grande, e poi loro, come è giusto che sia. Anna mi rivolge uno sguardo pietoso che interpreto come un "un giorno ne avremo uno anche noi". Le sorrido alzando pigramente l'angolo destro della bocca come ormai è consuetudine, ma c'è qualcosa in quegli occhi che hanno le code in giù che non mi convince: magari ha la ragazza, sai te, è sempre stata un po' misteriosa.
<<Sì, si chiama Marco>>, aspetta, aspetta, aspetta. Il copione non fa così, Anna, attieniti al piano!
<<Cosa?>> mi esce strozzato. No, lei era l'unico membro oltre a me del fantastico ed esclusivo club pomeridiano "non ho mai avuto un ragazzo in: inserire anni di vita".
<<Non c'è da molto da dire>> si difende timida, la traditrice. Gesù, dì che non le chiedano-
<<O portito qua domenega prossima?>>, no, no, no. Questo deve essere un incubo, mi pizzico il braccio ma nulla: è proprio la realtà.
<<Sì>> risponde felice e con le guance rosse, rosse come il mio volto che sta esplodere dall'imbarazzo. Io lo so come vanno queste cose: si chiede ad una cugina chi porta al compleanno di nonna di domenica prossima, si chiede alla cugina di fianco se porta il suo di moroso, che tra le parentesi è mia sorella Asia e risponde con un sì tranquillo dato che ormai lo scialbo Luigi è abituato a essere ospite delle nostre feste, e poi si passa a me.
<<Ti, Margherita, un bel toso niente, eh?>> vorrei dire di sì, che questa volta lo ho trovato anche io dopo venti benedetti anni su questa terra ma non è così. Ho le mani che mi sudano e una quantità illimitata di occhi che mi osservano già pronti a sentire quelle due lettere uscire dalle mie labbra. Pure Lacky - sì, la versione dialettale di Lucky- il cane mi fissa ma penso che almeno lui voglia solo dare una leccatina al piatto e non farmi il quarto grado, poi mi ricordo che anche lui ha le sue cagnoline che passano a salutarlo giornalmente durante la passeggiata e mi passa la voglia di accarezzare il suo pelo marroncino e soffice.
<<Allora?>> mi incalza Anna. Il mio sguardo vola veloce da una testa all'altra, vedo nonna che occhieggia curiosa, nonno che vorrebbe solo guardare "Don Matteo, stagione 12" in pace e tutti che hanno grandi aspettative nei miei confronti. Pure Serenissima mi osserva con le mani a coppa a sostener il suo visino diabolico, occhieggia verso di me con fare troppo interessato per avere soli otto anni.
<<Marge, non c'è molto da dire, sì o no>> con la freddezza di un iceberg mia sorella -me ne ricorderò quando sarà ora del regalo di compleanno, cara- mi incalza stanca di stare a quel tavolo di impiccioni. Balbetto qualcosa senza senso nella speranza di distrarre l'attenzione da me e che un meteorite mi colpisca in piena fronte. Mi sento esattamente come in quei film in cui zoomano direttamente verso la tua faccia ma qui la cosa è davvero peggiore: questi qui sono meglio della Fletcher a fiutare balle. Ma sì, che cosa ho da perdere infondo?
<<Sì, anche io porto un ragazzo>>. Boom, silenzio totale. Pure Mascotte, la gallina padovana che puntualmente gracchia nei momenti peggiori, è zitta. Questa volta l'ho fatta davvero grossa.
Ciao tosi,
Benvenuti in questa nuova storiella che si prospetta come un giro nella mia pazza psiche, quindi buona fortuna e non denunciatemi <3
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Veneto Caput Mundi
Подростковая литератураSi dice sempre che il dialetto preferito della penisola sia quello toscano ma perchè non il veneto? Perchè forse non si trovano storie d'amore ambientate in Veneto così come di storie d'amore non ce ne sono nemmeno per Margherita, single incallita...