~ prologue.

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Harry si morse forte il labbro e guardò, per l'ultima volta, la figura addormentata del suo ragazzo. Lo osservò per qualche minuto, perdendosi in tutta quella bellezza che non era sicuro avrebbe mai rivisto.

Si sentiva tremendamente in colpa, ma non poteva fare altrimenti. I suoi sogni venivano prima di tutto, nonostante fosse consapevole che Louis gli sarebbe mancato più dell'aria, più di sua madre, più della sua città natale. Aveva deciso di partire, di seguire l'istinto e di prendere al volo quell'occasione; probabilmente se ne sarebbe pentito, di questo n'era certo, ma doveva provarci, doveva rischiare e cercare di essere positivo.

Sospirò, quindi, avvicinandosi al letto per sfiorare la fronte di Louis con le labbra, un tocco leggero, impercettibile; sperava solo che il castano lo avrebbe capito e supportato, nonostante lo stesse lasciando. Ma non era un addio, questo no, era solamente un arrivederci. A quando, però, non lo sapeva.

Per questo, lasciò il biglietto che stringeva fra le mani sul suo cuscino, sussurrando un «Ti amo», prima di recuperare il suo borsone da viaggio ed uscire da quella stanza, diretto all'aeroporto.

L'Australia sarebbe stata la sua prossima meta e non sapeva come sarebbe andata; non sapeva se si sarebbe trovato bene, se i suoi compagni sarebbero stati all'altezza della sua vecchia squadra – nonostante sapesse ch'erano una delle più forti della Serie A1 – e non sapeva nemmeno se sarebbe riuscito a resistere, se ce l'avrebbe fatta. Non sapeva se sarebbe riuscito a sopportare il dolore e la lontananza.

       

Non sapeva nulla ma, come il Coach e sua madre gli avevano ripetuto più volte, avrebbe dovuto vivere alla giornata ed essere positivo, cercando di godersi al meglio quell'esperienza. Sarebbe stata dura, su questo non aveva nessun dubbio, ma in qualche modo sarebbe riuscito a sopravvivere.

Wrapped around your finger ⚓︎ l.s. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora