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La sua andatura vacillante percorse tutto l'edificio con estrema difficoltà,il suo aumento cardiaco divenne insopportabilmente doloroso,e il fiato spezzato attanagliavano i suoi polmoni. Con noncuranza, jimin lasciò l'appartamento sotto i richiami dei suoi hyung,incapace ormai solo di tollerare la figura del castano. Non riusciva ad essere lucido nemmeno se fosse stato lui il primo a porgergli la mano, era una guerra persa fin dall'inizio. Eppure le sue scuse e i suoi ringraziamenti erano i più sinseri tra i due, strabuzzò incessantemente i suoi occhi lucidi incapace di prendere una decisione, doveva continuare ad aspettarlo, o era semplicemente meglio per tutti tagliare il cordone ombelicale da jungkook.  

Le sue gambe magre e traballanti scesero le scale dell'edificio, con estrema lentezza e con suoni ovattati, trascinò il suo corpo stanco fino all'androne,desideroso di prendere solo in po di aria fresca. Le numerose lacrime non permisero a jimin di intravedere oltre il portone, i suoi polmoni,chiedevano solo pietà. Con estrema noncuranza,spinse il suo corpo nella porta centrale, aprendola definitivamente. Un bagliore di luce fece tentennare il biondo, stordito oramai da un esagerato aumento dei bagliori,strabuzzò gli occhi,mettendo a fuoco la miriade di fotografi appostati sull'edificio. Non fece in tempo di richiudere il portone,il suo volto si dipinse immediatamente di terrore,quando uno dei fotografi si spinse in avanti per bloccare la chiusura della porta.

''park jimin? come sta?''

''vorremmo delle notizie sulla sua salute!!''

''ci sono voci che affermano che il gruppo è in congedo per la sua salute!!''

''si frequenta con Lee Taemin??''

Non rispose. il cuore gli rimbombava nel petto e cominciò a sentire meno le sue ginocchia. La lingua gli si torciò all'interno della bocca,incapace a quel punto anche solo di chiudere la porta. Il suo respiro si spezzò, e ormai il dolore al petto era diventato insopportabilmente doloroso. I flash delle macchine fotografiche iniziarono a fargli girare la testa, e i suoni,iniziarono a prendere forma.

I suoi passi indietreggiarono,uno dietro l'altro, cautamente e con la morsa sulla sua gola. La sua andatura venne meno,cadendo terribilmente a terra sotto i flash dei fotografi, fu solo allora che riuscì a chiudere il portone, le figure dei giornalisti che cercavano di raggiungerlo fu l'ultima cosa che riuscì a vedere. E il rumore dei suoi respiri spezzati ornavano la discesa di Park Jimin.

𝐁𝐎𝐑𝐍 𝐒𝐈𝐍𝐆𝐄𝐑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora