era un edificio grande con delle lunghe porte vetrate. Riuscivo ad intravede un via vai di dottori, c'erano tante stanze in fondo al lungo corridoio con delle targhette dorate, su una di quelle c'era scritto "Dott.ssa Amanda Pfeil". Accanto c'erano delle altre stanze decorate con i nomi delle ragazze che erano ricoverate lì. Vicino all'entrata c'era una scrivania bianca e lucida. Una donna. probabilmente sulla trentina, stava seduta sulla sedia vicino alla scrivania a scrivere sul computer mentre un ragazza le parlava annoiata. La mi attenzione rimase sulla ragazza per un po', aveva i capelli biondi e arruffati, aveva delle cicatrici sul braccio. Mia madre mi prese la mano aspettando che io proferissi parole, ma non avevo intenzione di farlo. Rimasi ferma ad aspettare finché non senti il mio nome "Ehi Georgia, eccoti. Lei è mia sorella Lia, Lia lei è Georgia una mia...amica" vedere sua sorella mi provoca molta ansia. I suoi occhi azzurri, spenti, mi fissavano fino a trafiggermi l'anima. I capelli erano a caschetto e molto scuri. Era minuta e sul braccio sinistro aveva una grande cicatrice, ma non di un taglio, bensì di una bruciatura che le circondava tutto il braccio. La signora della scrivania aprì una delle grandi porte di vetro "posso aiutarvi?" chiese, mia madre andò con lei seguita dalla madre di Nate. Rimasi fuori, mio fratello mi fece sedere su una panchina e rimasi lì ad aspettare per 40 minuti buoni finché mia madre non uscì "è ora di andare Georgia" disse guardandomi con un pelo di tristezza. Salutai mio fratello e mia madre ed entrai, ignorai Nate..forse ci ero rimasta veramente male. La signora si presentò "Sono Giselle, la segretaria. Ora voi vi sistemate e poi farete le prime conoscenze" disse. Ci fermammo davanti a due porte "ci hanno detto che voi due avete un caso ambiguo, e hanno scelto di farvi stare in stanza da sole, finché non starete meglio" Entrai nella stanza e mi sdraiai sul letto.
Non vorrei essere qui..in realtà non vorrei esserci proprio.
STAI LEGGENDO
TEARS-Tom Kaulitz
FanfictionGeorgia ha 15 anni ed è ricoverata al St.Christine Hospital, un ospedale per 'pazzi suicidi, come li chiama lei. Lei e tante altre ragazze della sua età sono ''intrappolate'' là dentro. Una mattina fredda e nebbiosa di marzo, il suo ospedale ospiter...