Quando seppe che Kurama aveva acconsentito, Hiei non pestò il suo ragazzo solo per pietà, ma alla fine dormì (e solo dormì) comunque nel suo letto quella notte.
Shiori tornò a casa e tutti e tre iniziarono a parlare di cosa fosse successo quel giorno, meno Hiei che si era smaterializzato in meno di un secondo quando bussarono alla porta.
Marcus si fece spiegare la situazione da Kurama e alla fine ne comprese la gravità, rendendosi utile grazie alla sua innocenza da bambino.
"No lover, no rose swip, today..." aveva detto e ridetto a sé stesso prima che la madre del suo babysitter entrasse in casa.-skip time-
09:13
Kurama si alzò dal letto senza dolori e questo lo fece sentire bene, nonostante fosse già solo in casa: Shiori a lavoro, Marcus accompagnato da lei dalla tata e Hiei chissà dove.
Si ricordò di avere accettato un lavoretto part-time per questa settimana, dato che uno dei dipendenti era andato in vacanza, e voleva cogliere l'occasione per tirare su qualche soldo; la vita da brigante di Yoko Kurama se l'era lasciata ormai alle spalle, fatta qualche piccola eccezione in occasioni speciali...
Uscì di casa verso le 09:50 vestito in modo casual: jeans attillati neri, la maglietta aderente nera con le maniche lunghe fino ai gomiti e lo scollo 'a occhio' che lasciava le spalle libere e sopra un maglione largo bianco, il tutto messo in risalto dai capelli raccolti in una coda alta.
Questo lavoretto consisteva nel fare tipo da cameriere in questo locare/bar abbastanza grande ma non particolarmente raffinato, per la mattina e a volte, se veniva richiesto, anche di sera.
Arrivato venne accolto dal proprietario dietro il bancone: "Ohilà, Shuichi! Vedo che di sei ricordato!" disse con tono amichevole.
Kurama ridacchiò: "Spero di non essere in ritardo" disse e fece per togliersi il maglione per la temperatura all'interno del locale.All'inizio gli venne illustrato come muoversi dietro al bancone, cosa che imparò quasi subito, e poi gli venne chiesto solo di servire ai tavoli.
"Pensavo che ci sarebbe stato qualcun'altro oltre a me..." disse ad un certo punto.
Il proprietario sospirò: "Infatti non avresti dovuto essere solo, ma la povera Katy si è bruscata un raffreddore, o almeno così dice..." ridacchiò.
Kurama lo guardò storto: "In che senso?"
"Bha... secondo me è scappata con l'amante..." disse ridendo.
Kurama lo guardò un secondo e poi ridacchiò anche lui.
"Farò a meno di chiederti se hai l'amante te... va' dai clienti va', che non ti pago per chiacchierare" disse in tono allegro.
Kurama andò verso il tavolo indicato, ma quando si trovò davanti riconobbe un suo compagno di classe che non gli stava particolarmente simpatico e Kaito.
"Uh? Minamino? Questa poi... che ci fai qua?" disse il ragazzo poco simpatico, riconoscendolo.
Kurama esitò: "Avevo tempo da perdere..."
Kaito si comportò normalmente: "Vorrei qualcosa di caldo" disse.
Kurama annuì e si girò verso l'altro in attesa di qualche richiesta.
"Io in qualcosa di analcolico: se bevo mio padre mi ammazza..." disse mettendosi in bocca una sigaretta.
Kurama lo guardò: "Se smettessi di fumare faresti un favore agli altri in sala, per favore..." disse con tono cauto.
Quello lo guardò con espressione impassibile e gli rispose senza muovere un dito: "Anche se smettessi di nascondere la tua non-verginità a tua madre le faresti un favore..."
Kurama barcollò, essendo stato preso alla sprovvista.
Kaito alzò lo sguardo su Kurama leggermente rosso in volto, ma non disse nulla.
"Ne parla tutta la scuola, lo sai?" aggiunse con un filo di divertimento.
Il rosso prese il vassoio che aveva momentaneamente appoggiato sul loro tavolo e tentò di allontanarsi, ma il ragazzo lo prese per il polso e lo starttonò verso di lui, dicendo a voce più alta: "Ehi, perché mi ignori?!"
Per il gesto improvviso, Kurama fece cadere il vassoio tondo con tutti quello che c'era sopra, attirando l'attenzione di tutti quelli nel locale, compreso il proprietario.
Kurama impiegò qualche secondo per respirare per poi chinarsi a raccogliere il tutto, ma venne afferato per la maglia e tirato su da quel deficente, nonostante Kaito gli dicesse di fermarsi: "No no, voglio una risposta..."
Kurama lo prese per il polso e staccò la mano da se.
"Quello che faccio io non deve riguardati..." sibilò tra i denti.
Il ragazzo fece un passo avanti, ma si bloccò per la voce di qualcuno.
"Ehi! Che succede qui?" disse il proprietario.
Quello lo guardò seccato: "E tu che vuoi, vecchio? Chi sei?"
"Mi chiamo Kim e sono il proprietario di questo locale!"
"Bene, allora sappi chi io mi chiamo Yuri e-" provò a dire, ma venne interrotto per la seconda volta.
"Poco mi interessa chi sei: il locale è mio e se non hai intenzione e di startene seduto a consumare il pasto puoi anche alzare e andartene"
Yuri sembrava scocciato, ma dato che Kim era un armadio a due ante scrollò le spalle e disse: "Vieni, Kaito... andiamocene"
"I problemi li hai creati tu" rispose tranquillo "io avevo intenzione di rimanere"
Yuri sembrava leggermente sconvolto, ma si girò e uscì comunque.
Kurama si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo.
Kaito aveva raccolto il vassoio e glielo aveva dato.
Kurama sorrise: "Grazie"
"Lo conosci?" chiese Kim.
"Sì, abbiamo passato diverso tempo assieme durante l'anno" disse pensando a tutto in casino combinato quando dovevano ancora battere Sensui.
Kim lo guardò storto: "Io intendo Yuri" si lasciò scappare una risatina.
"Oh" disse Kurama "no, lui è uno dei pochi che ha il coraggio di affrontarmi a testa alta nelle mia scuola, ma adesso mi ha preso in contropiede..."
Sia Kaito che Kim notarono il colore rosso che invase le guance di Kurama.
"Per quelle dicerie di venerdì?" chiese Kaito.
Kurama annuì.
Kim gli mise una mano sulla spalla e sorrise: "Se vuoi parlare, sono qui apposta. Se no, continua a muoverti, che i vassoi non si spostano da soli!"-Quel posto era fantastico sotto qualsiasi aspetto: tranquillo, nessun seccatore, solo pochi demoni con sembianze umane nel locale (sì, Kim ne era a conoscenza) e inoltre arrivavano un sacco di chiacchiericci sul mondo degno spiriti e dei demoni... Niente male per uno che voleva avere sempre notizie fresche come Kurama...-
-skip time-
Durante il primo pomeriggio iniziò ad arrivare più gente e anche Kim dava una mano ai tavoli.
Kurama riusciva a gestire tutto e questo fu sorprendente dato che era da solo.
Però quando la sala iniziò a svuotarsi entrambi i camerieri si dimostrano rincuorati.
Kurama stava pulendo uno dei tanti tavoli appena abbandonati da bicchieri e piattini sporchi mettendoli il tutto sui vassoi che continuava a portare al bancone, quado una figura minuta lo abbracciò da dietro, facendolo barcollante, ma per fortuna non perse l'equilibrio.
Si girò a fatica e vide il volto di Marcus che gli rorrideva: "Hello, Shiuchi! Did you miss me?"
"Uh? Marcus? What are you doing here?!" chiese stupito.
"Hana can't stay with me after the mornign... and I wanted to see you again!"
Kurama appoggiò i vassoio sul tavolo e si inginocchiò per stare alla sua altezza.
Poi un improvviso dubbio gli balenò in mente: "H- how did you find this place? Did you coming alone?!"
Marcus scosse la testa: "No, your boyfriend accompanied me..." disse indicando l'ingresso.
Kurama alzò lo sguardo e strabuzzò gli occhi.
Davanti all'entrata c'era Hiei conciato in un modo irriconoscibile per quanto minimo: aveva le stesse scarpe e gli stessi pantaloni di sempre (probabilmente anche la maglia), ma non indossava il solito soprabito scuro, bensì una felpa, nera, con i bordi bianchi e viola.
In altre parole, sembrava un teppista per il suo stile naturale...
Hiei si avvicinò con il solito passo lento e superò Kurama, facendosi seguire da Marcus: "Guarda che ci volano le mosche, se non chiudi la bocca..." disse quando gli passò vicino.
Kurama chiuse la bocca e si sentì fortemente imbarazzato, quindi portò i vassoi da Kim a passo svelto.
"Senti" disse "sperando che non ti svaligino la caffetteria, se da quel tavolo salta fuori che prendono qualcosa pago io..."
Kim guardò il tavolo i dicato con lo sguardo da Kurama.
"Chi è quel bambino castano? Tuo cugino?"
"Cugino? Cosa te lo fa pensare?!" chiese Kuama incredulo.
"Bha... avete il volto costantemente adornato da uno splendido sorriso..." rispose sorridendo.
Kurama rise: "Comunque no. È figlio di amici di mia mamma e parla solo inglese"
Kim mugugnò: "Ti stimo veramente tanto..."
Poi osservò la seconda figura, quella del ragazzo poco alto con una benda sulla fronte e il braccio destro fasciato sotto la felpa: "L'altro invece?"
Kurama si girò come se si stesse accertando che fosse effettivamente Hiei quello al tavolo: "Il mio ragazzo" concluse.
Si morse la lingua, arrossendo.
PERCHÉ SUCCEDEVA SEMPRE?!
Kim però non cambiò espressione e continuò a guardare verso il tavolo: "Come ti ci trovi?"
"B- bene... direi" disse Kurama, rosso.
Kim lo guardò con un sorriso gentile: "Non c'è da essere imbarazzati: è normale avere una persona da amare..."
Kurama però non cambiò espressione.
"Ma... sei così perché hai detto di essere fidanzato con un maschio?"
Kurama annuì debolmente.
Kim gli diede una pacca sulla spalla: "Ma va'! Da te non me lo aspettavo! Ti ricordi Katy? Guarda che lei è lesbica: è umano esserlo!"
Kurama smise di tremare e alzò lo sguardo.
Kim si mise a ridere sonoramente nel vederlo conciato a quel modo: "Dai, fai pausa, dopo tutto il lavoro di stamattina... vai con quei due e riposati..."
Quindi Kurama staccò momentaneamente e si diresse verso il tavolo con i due: passò la mano tra i capelli di Marcus, che rise e poi abbracciò Hiei da dietro, mettendo la guancia contro la sua.
"Bleah!" fece Marcus in tono giocoso, comprendonio con le mani gli occhi.
Sia Kurama che Hiei risero e si diedero un rapido bacio, prima di sedersi uno di fianco all'altro.
"Allora" cominciò "voglio sapere cosa ti a spinto a commettere l'atto suicida di cambiarti vestito..." disse rivolto a Hiei.
Lui rise: "Nel mondo dei demoni ho avuto un piccolo imprevisto e mi sono ridotto uno straccio quella veste... Tu inveve? Qualche novità stamattina?"
Kurama rifletté: "Sto facendo un pensiero sul coming out per mia madre, ma non ne sono molto sicuro..."
Hiei lo guardò stupito poi gli sorrise dolcemente: "Okay..."
Incrociò le dita a quelle del suo ragazzo e mise la mano sul tavolo, in bella vista: "Se tiserve una mano fammi un fischio..."
Kurama non capì se con 'ti serve una mano' intendeva a dichiararsi o a seppellire qualcuno che avesse mai schifato la faccenda (non sua madre, si intende)...
"Invece riguardo al mondo dei demoni?" chiese poi Hiei.
Kurama si fece serio: "Forse abbiamo un problema e probabilmente saremmo chiamati da Koenma in breve tempo..."
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SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI
FanficATTENZIONE ⚠️ fanfiction yaoi Sì, questo significa che un ragazzo ha una relazione con un altro ragazzo. È la mia prima fanfiction, quindi vi chiedo pietà; in oltre non vi saranno scene Smut. Cercherò di pubblicare le parti più rapidamente possibile...