don't care if you think i'm dumb,i don't care at all

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                                 CLARISE

Una coda eh...no no,assolutamente no,chi è che si fa una coda per il suo primo giorno di lavoro?Forse due fermagli?No,basta!Li lascio sciolti.
Il trucco è il solito,correttore,blush,mascara e gloss.

«Ti sbrighi Clarise?» Chiese mia sorella Sunny già pronta al piano di sotto.

«Non è colpa mia se tu hai la patente ed io no!»Sputai infastidita.

«Certo che è colpa tua!Non hai voglia di prenderla!»

«Non ho tempo che è ben diverso,Sunny!»

«Parli come se facessi 5 lavori »

«Beh faccio l'università ed oggi è il mio primo giorno di lavoro,mica si paga da sola!»

Dette quelle parole entrai in macchina,dove ascoltammo Stitches di Shawn Mendes prima di arrivare in quel negozio dove avrei fatto la commessa.

«Vado allora» Dissi aprendo la portiera.

«Se hai bisogno chiamami,Clarise»

«Non preoccuparti»

Entrai varcando la porta scorrevole che si presentava all'esterno,una signora bionda con occhi castani mi si avvicinò risistemandosi gli occhiali sul naso.

«Sono Clarise Jones,oggi è il mio primo giorno»Sorrisi portando una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio.

«Oh che begli occhi,cara!Si mi ricordo di te,Claire!»

«Clarise...» Sussurrai.

«Allora essendo il tuo primo giorno non devi fare molto,adesso ti metti questa targhetta sulla maglia in modo da far capire il tuo nome e che lavori qui e poi dovrai solamente aiutare se ti viene richiesto e...Oh!Quasi mi dimenticavo!Qui non devono entrare uomini,per alcuna ragione,mai Claire!Chiaro?» Scandì quello ultime parole come se fosse la cosa più importante da sapere.

«Comunque io sono Lana,tanto piacere Cara!» Concluse.




        

                                    🦋

Era tutto il pomeriggio che aiutavo la gente con le taglie dei vestiti nei camerini e finalmente avevo la pausa di 10 minuti,così decisi di prendermi un cappuccino e sedermi vicino alla cassa. Improvvisamente vidi arrivare qualcuno,ma non qualcuno a caso,qualcuno che non poteva entrare,un uomo.

Con passo veloce mi avvicinai:«Emh,scusa,non puoi stare qui» Cercai di intimargli,ma era un po' difficile perché lui mi squadrava dall'alto al basso con sguardo superbo ed altezzoso. Ma chi ti credi di essere? Sarai pure alto 1.90 ma non ti giustifica.

«Io invece dico che posso,scommettiamo...» Scandì quel ragazzo dai capelli castani scombinati prendendo tra le mani la targhetta che avevo sulla maglia «Claire?» Concluse leggendo il mio nome.

I miei occhi si strinsero per il nervoso:« Mi chiamo Clarise e comunque c'è una serie di normative,regole... tu non puoi stare qui!»

«Pensi non le sappia le normative di questo posto,biondina?»Scherzò il ragazzo immergendo i suoi occhi verdi che quasi tendevano all'azzurro nei miei.

«Oh,Dan,caro!» Era di nuovo la voce di Lana che con una tazzina di caffè si avvicinò al ragazzo:«Vedo che vi siete conosciuti!»Aggiunse con tono gioioso:«Lui è mio figlio Dan»

A me sembra solo un coglione,tuo figlio Dan.

«Ah»Sospirai.

Mi state facendo sprecare sia la pausa che il cappuccino.

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