24 ore dopo

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Erano passate 24 ore dal Blackout. In quelle 24 ore presi la candela al nucleare e la accesi. La candela elettrica ha una batteria al nucleare e poteva rimanere accesa per altri 70 anni. I vicini nel palazzo parlavano di un errore informatico grave e che difficilmente si sarebbe risolto. Non avevamo informazioni da 24 ore oramai e cominciavo a spazientirmi. La macchina poteva comunque muoversi, quindi presi la macchina e andai in piazza a vedere cosa stava succedendo, in un bar per sentire se qualcuno sapeva qualcosa. Era tutto buio, notte fonda ed ero tra i pochi a muovermi e andare in giro.
Il buio era spettrale, spaventoso e c'era un silenzio assordante.
Nessuno sapeva che stesse succedendo.
Mi vnne l'idea allora di andare nella centrale elettrica più vicina. Nella centrale elettrica c'erano molte altre persone che avevano avuto la mia stessa idea. Venne fuori un lavoratore e siamo tutti accorsi a fargli un sacco di domande. "Calma gente, callma" disse con aria spaventata, non mi tranquillizzò affatto, soprattutto per le parole successive che pronunciò: "non sappiamo cosa abbia causato il guasto, un probabile malfunzionamento, ma non sappiamo le ragioni, risolveremo il prima possibile".
Qualcuno ad un certo punto urlò "e se fosse l'intelligenza artificiale?!" e lui rispose "questo è impossibile, non avrebbe alcun senso".
A quel punto decisi di ritornare a casa. Non potevo lasciare Elias e Marcus da soli in una situazione del genere.
Andammo a dormire e il giorno dopo il blackout era ancora presente.

BELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora