Giorno 2 del blackout. Le società sono ferme e non riprendono a lavorare, non sappiamo quello che dovremmo fare, le autorità non si vedono in giro e qualcuno ha ben pensato di spaccare le vetrine di un negozio vicino casa mia.
Elias è preoccupato, non può andare a scuola in quanto è tutto completamente fermo. Uno dei miei vicini era molto fissato con l'idea che era la fine del mondo, che gli alieni ci avevano invaso.
La situazione era allarmante, non capivamo che stava succedendo.
Mi sono allarmata molto dopo le 48 ore e persi la pazienza, così proprio come Marcus, che decise di andare a rapinare un'armeria.
Non so cosa successe nelle ore in cui si assentò, ma di ritorno ci disse di andare nel bunker del grattacielo. Ci rifugiammo insieme a tanti altri li, la corrente elettrica era presente anche se per al massimo 30 giorni e si stava davvero stretti.
Poche ore dopo che ci siamo rifugiati sentiamo dei botti susseguirsi, erano sicuramente degli spari. Abbracciai forte mio figlio e ci rannicchiammo.
Gli spari continuarono ancora, non capivo assolutamente che stesse succedendo.
Ad un certo punto si interruppero gli spari e pochi secondi dopo una fortissima esplosione, tremò tutto. Faceva freddo, ero estremamente a disagio e scomoda.
Marcus decise di indossare quel giorno una tuta anti radiazioni e uscì insieme ad altri volontari a controllare che stesse succedendo. Ritornarono solo alcuni dei volontari, scossi, traumatizzati. Marcus non ritornò. A quel punto ci dissero che stava succedendo.
Fuori c'erano droni ovunque, non si capiva nulla, i droni erano militarizzati e spruzzavano un gas.
La situazione capii che era grave e io ero traumatizzata dal non ritorno di Marcus. Chiesi ad Andrè cosa fosse successo a Marcus. Mi rispose che Marcus si avvicinò al drone dopo che vide che una donna stava soffocando per i gas.
Quando si avvicinò al drone... il drone sparò un colpo in fronte a Marcus che morì sul colpo. Piansi per ore, mentre si sentivano spari fuori dal bunker.Presi le armi e due maschere antigas e scappai dal bunker con mio figlio.
Mi nascosi dietro una parete di un edificio. Non sparai neppure un colpo. Ero terrorizzata e scappai il più lontano possibile dai droni. Non appena vedevo un drone scappavo nella direzione opposta.
STAI LEGGENDO
BEL
Science FictionCiao, il mio nome è Bel e sono l'ultima della mia specie. Credo di essere l'ultima essere umano e voglio raccontare la mia storia. Voglio raccontare a chiunque sia in ascolto, le mie ultime parole...