capitolo 1

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POV ALEXANDER
Scendo dalla mia Bugatti Chiron sistemando il mio cappotto immacolato di Prada. Cammino a passo spedito e sicuro verso l'entrata di uno dei miei tanti club, per la precisione il più frequentato a Mosca.
Droga, armi, prostituzione è questo il mio lavoro, capo della più grande organizzazione Mafiosa russa, sono lo "Zar" cioè re, come si suol dire. Chi si mette contro di me, o mi tradisce muore non ho pieta uccido a sangue freddo .
-Mio Zar, che piacere averla qui. N...Non la aspettavamo.- Mi accoglie tremante, uno dei miei tanti dipendenti, Chinandosi ,
-Infatti, c'è stato un imprevisto. Ma questi non sono affari che ti riguardano.- rispondo freddo come sempre e con la mascella contratta, lo sorpasso ignorandolo completamente e dirigendomi nel mio ufficio, seguito dal mio braccio destro, nonché mio migliore amico Francesco .
-Allora cosa facciamo?- chiede Francesco  chiudendo la porta alle sue spalle. -Contatta Chris, digli che deve portarlo al capanno. Ad ucciderlo ci penseremo noi domani.- ordino sospirando pesantemente,mentre sorseggio un bicchiere di Vodka.
Un altro traditore è stato scovato nella nostra "Famiglia".
-Ora ho bisogno di rilassarmi.- affermo serio come sempre guardando Francesco , che annuisce. -Ho sentito dire che c'è una nuova cameriera, è carina.- Mi avverte.
-Bene, non vedo l'ora di conoscerla.- sorrido malizioso per poi continuare a parlare. -Vai a casa se vuoi, ho bisogno di stare da solo per un po'.- gli dico più gentilmente alzandomi e dirigendomi, non prima di avergli dato una pacca sulla spalla, verso la porta.
-Buonanotte.- Mi saluta, intanto salgo a passo spedito i gradini che conducono a una sala vip salutando e stringendo mani a tutti i miei conoscenti, per poi sorpassare una porta che conduce alla mia sala privata.
Mi appoggio alla ringhiera della "terrazza" interna che si affaccia sulla pista da ballo dove giovani e meno giovani, si scatenano liberamente.
Sospiro , non so quando è stata l'ultima volta che ero anch'io così spensierato e libero come loro, probabilmente a vent'anni, prima di dover diventare lo Zar della mafia russa, dopo la morte di mio padre.
Anche se ho solo trent'anni mi sento con l'animo di un settantenne.
L'amore e il punto debole di ogni mafioso e per amore che la maggior parte dei mafiosi muore,ma non io io non devo avere punti deboli.
Mi siedo su uno dei lussuosi divanetti in pelle e schiaccio immediatamente il tasto che permette di chiamare le cameriere, sono sicuro che verrà Marina .
Me la sono scopata un paio di volte ma niente di più, ovviamente è una delle mie prostitute, oltre che cameriera, dopotutto siamo in un club.
POV ZOE
-zoe puoi andare tu nella sala privata?  Marina oggi non sta bene e io non posso spostarmi da qui.- Mi chiede   Cristal tremante, per non so quale motivo. -Certo, non preoccuparti.-
Prendo velocemente il taccuino e salgo le scale di fretta, non sono mai venuta qui, è una sala privata e si può usare solo in situazioni occasionali.
Tutti temono il proprietario di questo posto, appena sono arrivata qui mi hanno avvertito che non devo contraddirlo, per nessun motivo, sopratutto perché è un mafioso, anzi IL mafioso, più potente, ha il controllo di tutta la Russia e gran parte dell'America ma sinceramente non me ne importa più di tanto perché chi e lui per dirmi che cazzo devo o non devo fare fosse anche lo zar di sto cazzo ma devo stare buona perché questo lavoro mi serve.
Mi dirigo al tavolo non guardando nemmeno il signore che vi è seduto. -Buonasera, cosa posso portarle?- chiedo in russo.
Alzo lo sguardo e rimango ipnotizzata da tutta la sua bellezza, è un uomo giovane con un corpo favolosamente muscoloso, i capelli castano scuro e gli occhi marroni, quasi neri che mi scrutano attentamente, non distolgo lo sguardo da lui .
-Cosa ci fa una ragazza come te in un posto del genere?- mi chiede, con una voce da farmi rabbrividire ma non cedetti . -Cosa dovrei fare se non lavorare, signore.- gli rispondo a tono , a un certo punto mi ritrovo faccia a faccia con lui e capisco di aver fatto la cazzata e allora mi scusai immediatamente-Mi scusi non volevo essere sgarbata signore - -ti conviene perché spero che tu sappia chi sono - annuisco e abbasso la testa tengo  lo sguardo sempre puntato sul pavimento.
-Guardami.- ordina dolcemente e allo stesso tempo freddamente alzandomi il mento con due dita. I suoi occhi sono privi di emozione anche se scorgo in loro un briciolo di Umanità.
-Come ti chiami piccola?- mi sussurra avvicinandosi al mio orecchio fino a farmi sentire il suo alito caldo sulla pelle sensibile del mio collo facendomi rabbrividire, il ché non gli passa inosservato.
-Non chiamarmi piccola e comunque non ti interessa il mio nome - dico allontanandolo subito da me ,-Calmati e non parlarmi mai più cosi ,senno ti prendo e ti svergino su questo tavolo capito?-dice con una voce cosi fredda da trafiggerti l'anima
-E portami una bottiglia di Armand De Brignac Subito!.- sono sbalordita quello champagne costa sui 920000 rubli, ma sono anche più che felice che mi sia liberata di lui, mi dirigo a passo svelto verso la porta per andare di sotto e prendere ciò che mi ha ordinato.
-Ah, dimenticavo vorrei anche delle fragole.- dice mentre sto per scendere le scale. "Fragole? Non lo facevo un tipo da frutto dell'amore" penso scuotendo la testa, la sua vicinanza mi ha scossa.
-Ma che fine avevi fatto?- mi chiede preoccupata Cristal. -Scusa, è che mi ha trattenuto un po', dopo ti spiego.- prendo tutto ciò che ha ordinato e torno di sopra, poggio tutto sul tavolo ignorando lo sguardo attento di lui su tutto il mio corpo, mi giro per tornare di sotto.
-Qualcuno ti ha dato il permesso di andare?- chiede prendendomi delicatamente per il polso. -Io credevo che...- non mi lascia il tempo di finire la frase. -Credevi male piccola . Ora vieni qui.- dice calmo, mentre mi avvicino lentamente, peggio di un bradipo, sono terrorizzata per ciò che potrebbe farmi -Lasciami!-. In un secondo mi prende per la vita e mi ritrovo inaspettatamente seduta sulle sue gambe. -Io devo tornare di sotto-dico provando a liberarmi della sua presa
-Se io ti dico che devi restare tu resti, non hai niente di cui preoccuparti, sotto ci sono abbastanza cameriere per un esercito. E poi questo club mi appartiene.- appena sento quelle parole inizio a tremare irrigidendomi tra le sue braccia, è lui il capo mafioso. -Sei tu lo Zar russo...- dico sottovoce e lui mi fa zittire.-In tutto questo non mi hai ancora detto il tuo nome?-
-zoe- dico mentre penso che il mio licenziamento e certo dopo questo
-.
Prende la bottiglia di champagne, tenendomi ancora in braccio, e ne versa il contenuto nel bicchiere che prende in mano per poi sistemarsi meglio sul divanetto in pelle tenendo sempre una mano sulla mia vita.
Beve un sorso, continuando a guardarmi attentamente. -Bevi Zoe.- dice gentilmente mentre ci guardiamo negli occhi, poggia il calice sulle mie labbra che socchiudo, sentendo subito dopo il calore dovuto all'alcol invadermi la gola. -Non mi piace.- dico con la faccia disgustata , ride di scherno.
-Non hai mai bevuto? Perché sai questo Armand De Brignac costa un bel po' di soldi.- chiede agrottando le sopracciglia,-Abbastanza da sapere che questo alcolico non vale i soldi che costa-.
Sospira pesantemente -Smettila di rispondermi a tono mocciosa .- mi accarezza i capelli teneramente, prende una fragola e se la porta alla bocca assaggiandone un pezzo, è veramente bello, non ho mai conosciuto ragazzi come lui, ho meglio dire non ho proprio conosciuto nessun ragazzo se non quelli dell'orfanotrofio in cui mi trovavo prima di essere adottata .
Dopo essersi gustato metà fragola, la porta sulle mie labbra che apro nuovamente finendo di mangiarla, arrossisco violentemente quando mi rendo conto di quello che ho appena fatto.
Veniamo interrotti dalla suoneria del suo cellulare, sbuffa e quando vede il numero si arrabbia e ritorna con lo sguardo gelido e calcolatore di prima. -Cosa vuoi?- sputa acido in russo.
Inizia a diventare rosso di rabbia e a parlare molto velocemente, comprendo solo poche parole. Prendo un colpo quando tira un pugno sul tavolo facendo quasi cadere la bottiglia che vi è posizionata sopra, mi guarda per un paio di secondi, dice qualcosa alla persona dall'altro capo del telefono per poi riattaccare.
-Non era mia intenzione spaventarti.- mi lascia un bacio sulla guancia per poi tornare a parlare.
-Devo andare, ma domani tornerò, ho degli affari da sbrigare con un mio socio. Dormi bene. Sono sicuro occuperai tutti i miei sogni stanotte.- arrossisco, mi fa alzare.
"Cosa diavolo è appena successo? Sul serio un mafioso mi ha dedicato tutte quelle attenzioni?"

SPAZIO AUTRICE
Ciao questa e la prima volta che scrivo una storia spero vi piaccia
XOXO gossip girl
💋💋

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⏰ Last updated: Apr 24 ⏰

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