Giro per gli scaffali, ci sono molte cose in disordine. Il negozio di giocattoli per cui lavoro si trova a Roma, in uno dei quartieri più rinomati. È quotidianamente affollato e molte persone non hanno la gentilezza di rimettere a posto i giochi che decidono di non comprare. Li lasciano sempre in giro, quindi spesso mi tocca riportarli alla sezione giusta. Sono davvero esausta, vorrei solo tornare a casa e farmi una bella doccia. Sono quasi le 11 e il sole batte forte, forse si sfiorano i 35 gradi. Metto a posto l'ultimo giocattolo e mi dirigo alla cassa. Si è già formata la fila, impreco sottovoce e cerco di mantenere la calma. Gli schiamazzi dei bambini viziati non aiutano, mi domando perché i genitori non intervengano. Riesco a liquidare velocemente la maggior parte della fila, quando ad un tratto sento suonare la campanella all'entrata. Vedo la porta spalancarsi, accompagnata da un'esile figura, di cui riesco a vedere solo la silhouette. Presumo sia una donna, dalla mano ornata di anelli fini ed eleganti, mi pare di capire sia anche ricca. La donna si fa avanti, toglie gli occhiali da sole rotondi e li poggia nella borsa che tiene a braccio, marcata Luis Vuitton. Non posso credere ai miei occhi, mai avrei pensato di poterla vedere in un negozio di giocattoli. È Sabrina Ferilli, una delle donne più belle d'Italia, secondo il mio modesto parere. Indossa un vestito rosa lungo fino a poco sopra il ginocchio, con uno scollo che mette ben in risalto il décolleté. Il suo corpo è sinuoso e devo dire che l'ho squadrato per bene, mentre cammina verso di me. Si guarda in torno con aria dubbiosa e, arrivata alla cassa, poggia la borsa sul bancone.
"Senti mhh...me servirebbe 'na pistoletta ad acqua?" mi domando cosa dovesse fare con questo giocattolo una donna di 59 anni, ma ero troppo imbarazzata e non avrei mai potuto chiedere.
"Oh, guardi signora può chiedere a me" rispondo.
"Allora vorrei 'na pistoletta non troppo grande, che spruzza anche abbastanza lontano. Ho un nipote e vorrei regalargliela per il suo compleanno" mentre parla, agita le mani per figurare meglio ciò che voleva e io la guardo incantata.
"Se mi attende qua le vado a prendere vari modelli e poi mi dice quale preferisce" sorride e annuisce, è così sensuale anche nei minimi gesti. L'ho sempre vista in tv e averla davanti adesso è davvero difficile. Lascio la cassa e mi dirigo a prendere due modelli di pistole. La osservo da lontano, sperando che lei non mi veda, è proprio bella. Ritorno e la ritrovo là, dov'era prima. Si guarda attorno, sorride, le piace questo posto a quanto pare.
"Eccomi, posso venderle uno dei due modelli. Scelga pure"
"Mhh prendo questa, è più carina. Aggiudicata" batte leggermente la mano sulla scatola e sembra soddisfatta della sua stessa scelta.
"Sono 25 euro"
"Oh si, dammi solo un momento" apre la borsa e inizia a scavare. Non riesce a trovare il portafoglio, è così adorabile mentre fa quelle faccette. Tira fuori il porta documenti, altre cosucce sparse e finalmente lo ritrova. Mi porge i soldi, le impacchetto lo scatolo e glielo metto in una busta. Prima di andare via mi saluta.
"Ciao cara, sei stata gentilissima e diamoci del tu, non mi sembra di essere così anziana" le spunta un sorrisetto, mi fa l'occhiolino, si volta velocemente e si dirige verso l'uscita. Vedo scomparire la sua figura in lontananza. Non riesco a credere a quello che ho appena visto e sentito, la signora Ferilli non solo mi ha detto "cara" ma mi ha anche ammiccato. Non realizzo, penso sia un sogno e invece è accaduto proprio un istante fa. Cerco di riprendermi, metto a posto lo scotch che ho utilizzato per chiudere il pacco, poso la carta regalo e guardano sul banco mi accorgo che ha dimenticato il porta documenti. Lo afferro, è così raffinato, non dovrei aprirlo ma tanto non può vedermi. Benedico il signore, dentro c'è il numero di telefono di casa sua, posso chiamare e restituirglielo. Lo metto in tasca, ci penso dopo. Non sono nemmeno sicura sia tornata a casa, forse chiamo stasera. La giornata prosegue tranquilla, si fa per dire, ho fatto una piccola pausa per pranzare e sono tornata subito a lavoro. È sera, ho appena chiuso le serrande del negozio, mi dirigo verso casa. Appena arrivata giro le chiavi nella serratura, entro e poggio la borsa sul mobile all'ingresso. Prendo il cellulare e compongo il numero. Dopo un paio di squilli qualcuno risponde.
"Pronto?"
"Ehm, buonasera sto cercando la signora Ferilli potrei parlare con lei?
"Sono io, aspetta hai una voce familiare, sei la ragazza che mi ha venduto la pistola?" si ricorda di me, come fa. Ok, molte volte sul suo profilo ho visto interazioni con donne più piccole di lei, ad esempio la Fanelli, ma non pensavo potessero interessarle fino a questo punto. Addirittura ricordarsi di me, forse sto impazzendo o forse no.
"Si, esattamente sono io, ma come fai a ricordarti?"
"Eh, bella mia, m'hai mica presa per stupida? Ho visto che sei una ragazza sveglia e intelligente, oltretutto bella anche. Ma chi t'ha dato er numero mio?" no, ok, sono lucida, ciò che ha detto è così surreale. Non so a cosa pensare, so solo che sto arrossendo.
"No, beh allora... Non intendevo questo. Ho trovato il numero nel porta documenti che hai dimenticato al negozio. Nella fretta lo hai lasciato sul bancone e credo sia giusto dirtelo" rispondo.
"Oh madonna, sono proprio sbadata. È che ho molte cose da fare, ti posso invitare a mangiare un gelato domani sera? È ferragosto e l'hotel qui accanto ha anche il bar. Dammi l'indirizzo che passo a prenderti"
E niente, credo proprio di non sentirmi bene. Ho 38 gradi in corpo e l'aria che mi manca. Mi ha addirittura invitato all'hotel accanto casa sua, di sera, per mangiare un gelato.
"Mh, certo che va bene. Abito poco avanti al negozio, posso aspettarti anche lì fuori."
"Allora a domani, cara. Ti mando un bacio" mette giù. Non ho neanche il tempo di ricambiare. Vado in bagno, mi faccio una doccia e decido di mettermi a letto. Domani mi aspetta una giornata impegnativa.
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Sabrina Ferilli
Fanfictionpiccola fanfiction ispirata dal film "Carol", frutto della mia immaginazione