Quando aprii gli occhi mi resi conto che mi ero nuovamente addormentata, presi il telefono e notai che Niall non aveva risposto al mio messaggio e che erano passate tre ore.
Provai a chiamarlo un paio di volte ma non ricevetti nessuna risposta, così mi vestii velocemente e mi indirizzai al "ripostiglio", sperando di trovarlo lì.
Bussai forte alla porta e ad aprirmi fu Harry, che mi sorrise raggiante.
"Ciao piccoletta" disse
"Harry, hai notizie di Niall?" Chiesi preoccupata
"No. L'ho sentito stamattina presto, mi ha detto che aveva una cosa da sbrigare ma non l'ho più sentito, pensavo fosse con te"
"Non lo vedo da ieri sera, e sono preoccupata"
"Vieni con me, so dove potrebbe essere"
Ci indirizzammo alla sua auto e il riccio partì veloce verso una meta a me ignota. Ci fermammo in un casa davvero vecchia, il giardino era poco curato e le pareti erano ormai di un bianco sporco.
"Dove siamo?" Chiesi spaesata
"Questa è casa di Tod Miles"
"Chi è?"
"Non posso parlartene" tagliò secco
Ero stanca di tutti quei segreti, avrei voluto urlare e dire ad Harry di dirmi ogni cosa, ma mi limitai a seguire il riccio verso il portico di quella casa, senza dire una parola.
Suonò il campanello e l'attesa mi parve infinita.
Ad aprirci fu un ragazzo dai capelli neri, i suoi occhi erano scuri e nell'insieme era davvero affascinate.
"Styles?" Chiese probabilmente sorpreso dalla visita del riccio
"Dov'è Niall?"
"Che ne so dov'è quel fottuto coglione! Deve stare lontano da questa casa, e prima o poi gliela farò pagare!"
Mi chiesi cosa avesse contro Niall ma erano troppe cose nuove tutte insieme ed io non avevo il coraggio di dire nulla.
"Davvero non sai dov'è?" Chiese il riccio perdendo tutta la sua sicurezza, evidentemente aveva sbagliato a pensare che potesse essere li.
"No!" Disse arrabbiato
"E questa chi è?"
"Una mia amica!" Disse Harry velocemente, prima che potessi dire qualcosa.
"Cerca di non farla conoscere a quel coglione, sa solo rovinare la vita a tutti! Ciao Styles" disse sbattendo la porta e lasciandomi come pietrificata. Che aveva fatto Niall a quel ragazzo? Perché lo odiava così tanto? Mille domande affollavano la mia mente ma il tutto fu interrotto dallo squillo del mio telefono, lo afferrai, era Niall.
"Dove sei?" Risposi arrabbiata
"Sono a casa tua!"
"Non c'eri quando a sono uscita e non rispondevi. Ero preoccupata e allora sono venuta a cercarti"
"Ero a prenderti la colazione"
"Ok" mi arresi
Non so perché ma non credevo alle sue parole, staccai e mi guardai attorno cercando di imprimere quel posto nella mia mente, volevo tornare li sola e scoprire cosa aveva fatto Niall.Quando tornai a casa trovai Niall in cucina che mi sorrideva, ma ero certa che mi avesse mentito sull'essere uscito per comprare la colazione.
"Ciao bionda"
"Ciao" sorrisi fingendo di essermi bevuta la sua scusa e fingendo di non aver sentito quel ragazzo che diceva delle brutte cose su di lui.
"Tutto bene?" Chiese
Lo osservai e osservai i suoi bellissimi occhi azzurri, Niall era così bello, così irreale, era un essere perfetto proveniente da chissà quale paradiso perfetto.
"Si, è tutto ok" sorrisi andando verso lui e lasciandogli un bacio a fior di labbra
"È solo che mi sono preoccupata, quando non ti ho vista" poggia le mie mani sul suo petto e lo guardai negli occhi
"È tutto ok" disse prendendo la mia testa e lasciando un bacio fra i miei capelli.La giornata passò tranquilla, restammo a casa a non fare nulla tutto il giorno, ma io fremevo per poter andare a casa di quel tizio per sapere qualcosa. Sapevo che era sbagliato, che non era giusto nei confronti di Niall, ma lui mi nascondeva tutto ed io ero troppo curiosa per resistere alla tentazione di sapere.
Quando fu giorno mi vestii velocemente, inventai a Niall di dover andare da mia mamma e con la macchina mi indirizzai verso casa di quel Tod.
Non appena arrivai un leggero fresco mi fece stringere nella mia camicia di Jeans, arrivai alla porta e bussai forte.
Sentii dei passi avvicinarsi e il mio nervosismo aumentò, forse dovevo tornare a casa da Niall, forse erano cose che non dovevo sapere, ma mentre pensavo a tutto ciò, mi ritrovai Tod davanti.
"Tu sei l'amica di Harry" disse
"Si, ciao" dissi timidamente
"Ti serve qualcosa?"
"In realtà volevo sapere qualcosa su Niall" mi sentivo così stupida.
"Perché? Chi sei?"
"È solo che ne sento tanto parlare ma non capisco cosa abbia fatto"
"Lo conosci?"
"Di vista" mentii spudoratamente e mi sentii terribilmente sporca.
"Perché ti interessa?"
Abbassai lo sguardo, ma che stavo facendo li? Dovevo andarmene a casa e farmi i fatti i miei.
"Nulla, è meglio se torno a casa. Scusami per il disturbo" mi voltai e mi indirizzai verso l'auto
"Aspetta" disse e mi raggiunse fino alla mia auto, lo osservai negli occhi e vidi un grosso dolore pervaderlo tutto.
"Ha fatto del male a mia sorella"
Spalancai gli occhi, cercando di metabolizzare.
"Cosa?"
"Non male fisicamente. Ha fatto una scommessa su di lei"
Lo osservai come per esortarlo a continuare
"É meglio che ci sediamo"
Indicò una panchina poco distante da noi e ci indirizzammo li, mi sedetti e mi guardai attorno nervosa, quel posto era terribile.
"Ha scommesso con alcuni suoi amici che se la sarebbe portata a letto. Ha iniziato ad esserle amico e lei si fidava di lui, era innamorata, ha perso la sua verginità con lui e invece per quello stronzo era solo una bella vittoria. La lasciò da sola, nel letto, dopo averle rubato ciò che di più caro una ragazza possa avere. Lei non fece altro che piangere per mesi, era davvero innamorata di quel coglione, lui non le ha mai più rivolto la parola" concluse il suo racconto ed io sentii una lacrima scendere sulla mia guancia destra, piangevo per quella povera ragazza, piangevo perché non conoscevo quella parte di Niall, era stato uno stronzo disgustoso, pensai di non voler essere più toccata da quelle mani.
"E adesso come sta tua sorella?"
"Sta bene" sorrise "si è trasferita a New York, lavora per un giornale e ha un fidanzato abbastanza ricco. Per lei è stato difficile, ma è stata forte" era fiero di sua sorella e non potei fare a meno di sorridere.
"Sono contenta per lei" sorrisi
"Perché ti interessava sapere questa storia"
Non volevo dirgli la verità, non volevo sapesse che ero la ragazza di Niall, anche perché in quel momento me ne vergognavo di esserlo.
"Curiosità" Risi fingendo una tranquillità che in realtà non avevo.
"Adesso devo andare a lavoro, ma mi ha fatto piacere conoscerti. Ciao" si alzò e mi liquidò in ben che non si dica.
Restai ferma in quella panchina per qualche secondo, cercando di metabolizzare ogni notizia appena appresa. Cosa avrei dovuto fare adesso? Mi avrebbe fatto schifo anche solo essere baciata da lui, come avrei potuto fingere? Ma dirgli la verità non mi sembrava una buona idea.
Salii in macchina con le idee confuse, e viaggiai veloce per le strade di Los Angeles.Quando arrivai a casa Niall non c'era e tirai un sospiro di sollievo, sapevo che avrei dovuto affrontarlo, prima o poi, non potevo tenere un segreto così grande, non potevo nascondergli il fatto che sapevo cosa schifo aveva fatto a quella povera ragazza. Ero furiosa con lui, ma non avevo intenzione di parlargliene, almeno per il momento, lo avrei fatto con i miei tempi. La parte più difficile sarebbe stata fingere che tutto fosse a posto.
Mi infilai sotto la doccia e lasciai che l'acqua calmasse la mia confusione per un po', dopo di che uscii a causa dei continui squilli al cellulare, mi avvolsi in una tovaglia e lo afferrai, era Niall.
Feci un respiro profondo e risposi
"Ehi"
"Ciao Piccola"
"Ciao"
Sapevo di essere incapace a fingere ma dovevo provarci.
"Tutto ok?"
"Certo" sorrisi
"Che fai?"
"Sono tornata poco fa a casa. Tu?"
"Sono al ripostiglio, con i ragazzi. Ci raggiungi? Avevamo pensato di mangiare tutti insieme"
"Ok. Mezz'ora e arrivo"
Staccai la chiamata e ringraziai il cielo di non dover restare sola con lui, non mi andava proprio. Dopo la cena avrei finto di stare male e sarei tornata a casa mia, senza di lui.SPAZIO AUTRICE
So che questo capitolo è brevissimo ma ho avuto poco tempo e volevo pubblicarvi almeno un capitolo. Scusatemi!
Un bacio :*
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Scammers (Niall Horan)
FanficDue truffatori, due ribelli che si fanno la guerra e si odiano, ma a volte ciò che si odia lo si odia perché in realtà lo si ama troppo. "Si erano dichiarati guerra, mentre con gli occhi facevano l'amore"