PROLOGO: STORIE CHE INIZIANO E CHE FINISCONO

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Tom osservava la folla sul binario 9 e ¾, annoiato.

Non capiva perché tutti quegli adulti dovessero piangere.
Non era come se i loro figli sarebbero stati uccisi, o come se sarebbero stati tenuti separati per anni.

Al massimo sarebbero stati solo pochi mesi.

Tom sbuffò.

Era estremamente grato di non essere sottoposto a quel trattamento non necessario.
Sarebbe stato estremamente inutile, un peso che avrebbe dovuto sopportare .
Era meglio non avere quei vincoli ed essere libero di esplorare la propria intelligenza e i limiti della propria magia come riteneva opportuno.

Il rumore della porta dello scompartimento lo distrasse momentaneamente.

Un ragazzo, anche lui del primo anno, stava goffamente davanti all'ingresso.
"Uh, ciao. Posso sedermi qui?"

Tom annuì senza parlare, preferendo osservare il suo interlocutore.

Forse avrebbe dovuto prestare più attenzione al suo aspetto, pensò Tom, perché i suoi capelli estremamente arruffati lo facevano sembrare il figlio di un mendicante.

Aveva dei brillanti occhi verde smeraldo, però, e Tom era sicuro che l'orologio al polso del ragazzo fosse costoso.

Quindi era uno di quei maghi discendenti dai sacri.

"Tom Riddle, piacere di conoscerti." Tom parlò, con voce calma ma che non offriva conforto all'altro.

"Harry Potter, piacere di conoscerti!" Harry sorrise, guadagnandosi una sbuffata da Tom.

Sicuramente non sarebbe stato un Serpeverde. Hogwarts, la storia era molto chiara su ciò che ogni Casa incoraggiava.

E aveva il cuore in mano, affinché tutti lo vedessero e lo usassero contro di lui.

Tom era quasi dispiaciuto per lui.

Harry cominciò a descrivere Fleamont, il suo piccolo gufo, con così tanto entusiasmo da far infuriare Tom.

"Senti, Potter, non so cosa ti ha dato l'impressione, ma non mi interessa niente di quello che hai da dire." Tom sospirò.

Harry abbassò la bocca in segno di offesa. "E cosa vuoi fare, stare zitto per tutto il viaggio?"

"Precisamente." Tom annuì. "Rispetta i miei desideri."

Il resto del viaggio fu trascorso in silenzio.

****

Infine, la cerimonia di smistamento.

Tom non era affatto felice di rendersi conto che un cappello spiegazzato sarebbe stato responsabile del suo futuro, ma per il momento avrebbe lasciato perdere.

In futuro, avrebbe fatto bruciare quel cappello .

Guardò Potter, Harry quando lui si sedette sotto il cappello per poi sorridere mentre quello urlava "Tassorosso!" .

Tom lo derise.

Aveva avuto ragione a non indulgere in conversazioni inutili con quel ragazzo.

Tassorosso non era intelligente, non era astuto e non era coraggioso, quindi Tom non vedeva nulla di buono proveniente da quella Casa.

Tuttavia, guardò Potter sedersi e sorridere ad un altro studente seduto al tavolo di Grifondoro, rivolgendogli un sorriso soddisfatto. Tom strizzò gli occhi quando vide quanto fossero simili nel loro aspetto.

Il suo smistamento è stato davvero inutile.

Come Tom si aspettava, non appena il cappello sporco gli fu messo in testa, urlò "Serpeverde!" .

FALLEN ANGELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora