Estate 1982:l'album Rio dei Duran Duran risuonava in tutta la città; Londra era impazzita per questi 5 ragazzi che cantavano le gesta di una donna che portava il nome di un fiume. Io sinceramente non ascoltavo tantissimo questa band,ero più legata agli Abba,che avevano segnato la mia adolescenza e i Beatles,che erano i miei preferiti in assoluto. Adoravo alla follia George Harrison,collezionavo tutti i suoi dischi e gadgets,nel '74,all'età di 14 anni, guardai con moltissima ammirazione il suo"The concert for Bangladesh",sognando di essere lì a sentirlo intonare "While my Guitar Gently weeps"...
Come band moderne simpatizzavo per gli Spandau Ballet e mentre la massa ascoltava Rio,io ero ad ascoltare Diamond degli Spandau. Avevo molte foto del mitico Tony Hadley,il loro leader e mi divertivo ad attaccarle a fianco a quelle di George.
Tony Hadley era il mio ragazzo ideale,carino,simpatico gentile e disponibile;lo avevo visto diverse volte passeggiare per le strade di Londra ed ero perfino riuscita a strappargli un autografo.
Dunque nel gennaio 1982,a 21 anni,fui presa come giornalista per un famoso giornale inglese:ero al settimo cielo.
Al lancio del disco Rio il direttore che si era accorto del mio talento per la scrittura mi chiamò dicendomi di fare un'intervista a Simon Le Bon dei Duran il 28 giugno. Io non ne ero molto entusiasta,insomma perché proprio io e non le mie colleghe che al contrario impazzivano per lui?.
Fatto sta che il 28 pomeriggio alle 16.00 dovevo recarmi allo studio di registrazione dei "magnifici 5" per l'intervista. Non ero per niente emozionata,avevo infilato la mia minigonna color crema,la mia maglia a righe e la giacca di pelle e alle 16.00 ero davanti allo studio. Al portone mi attendeva un uomo alto e robusto a cui dovetti mostrare il tesserino per entrare e finalmente mi condusse in una sala con due poltrone. Simon non c'era e il "bodygard" mi disse che sarebbe arrivato a momenti.
Iniziai a ripassare i nomi della band:Simon Le Bon la voce, Nick Rhodes il tastierista, Andy Taylor alla chitarra,Roger Taylor alla batteria e John Taylor al basso.
Dopo 10 minuti ecco Simon che raggiunse la sala correndo...
-Claire Pinesuch,giusto?-esclamò col fiatone
-Simon il magnifico?-
-Le Bon,ma qualche complimento non guasta mai-
Era alto,biondo,un fisico scolpito,un principe azzurro insomma...
-Bene,allora iniziamo questa intervista...-
Iniziai a fargli domande su domande e lui mi rispondeva sempre educatamente e usando termini ricercatissimi:ero sbalordita. Bello e pure colto,insomma questo Simon iniziava a stupirmi...
Alla fine dell'ultima domanda dissi:-Grazie Simon sono sicura che ne uscirà un articolo bellissimo! Ora ti lascio,immagino che avrai mille impegni...-
Simon rispose:-Sbagliato! Per fortuna ho la serata libera signorina Pinesuch...-
-Puoi chiamarmi Claire -
-Ok Claire. Mi stavo chiedendo,ehmm,insomma visto che mi hai fatto così tante domande voglio farle anche io a te,quindi che ne dici se andassimo a prendere un caffè?-
-Certo!-
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Ordinary world
RandomAnni '80 : esplosione di musica, colori ed emozioni. È il periodo dei new romantic e nascono numerose band e cantanti che diventano in poco tempo i beniamini dei teenagers e non solo... Che succederebbe se Claire Pinesuch,una giovane e promettente g...