Capitolo 5

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Mi svegliai con il rumore della sveglia del telefono,il primo giorno a New York è stato meglio di quanto mi aspettassi,se non fosse stato per quell'impertinente moro sarebbe andato benissimo.

Erano le 9:30 di un bellissimo e splendente sabato,la scuola sarebbe iniziata tra due giorni e si forse ero un po' emozionata,non ero molto brava a socializzare,fosse stato per me sarei rimasta a guardare film,leggere libri e a recitare,ma purtroppo le interazioni sociali erano obbligatorie.

Mi alzai dal letto,andando subito in bagno per sciacquarmi il viso e a pettinarmi i capelli.

Uscii dalla camera e mi pervase un odore di bruciato,probabilmente Ivan stava cucinando,o almeno tentando,dato che il maggiordomo sarebbe arrivato qualche giorno dopo.
Sfortunatamente in questa casa non avremmo avuto la crew di personale,giardinieri,cuochi e così via,anche perchè era un attico e non una villa neoclassica come quella a Santiago del Cile. Scesi le scale guardando il telefono fino a quando una voce mi ricordò che ero più nuda che vestita,un reggiseno sportivo e dei pantaloncini raso culo.

«Uo uo uo Ivan,guarda che bello spettacolo» Disse il ragazzo che tanto mi stava antipatico,ci conoscevamo da solo un giorno.

Mio fratello si girò con un pancake bruciato in bocca e con una faccia schifata ma,appena mi vide,si trasformò in una rabbiosa.

«Cavati gli occhi coglione! Tu vatti a vestire!» Disse mio fratello morsicando il suo pancake.

Senza dire niente corsi in camera mia e presi una maglietta più lunga.

Scesi nuovamente e la vista davanti ai miei occhi non fu delle migliori.

Un ammasso di pancake bruciati e deformi stanziava sul tavolo,e più che acquolina mi dava il ribrezzo.

«Questa sarebbe la colazione?» Dissi sedendomi a tavola.

«Cosa c'è che non va?» Chiese mio fratello con un sorrisetto

«Forse li hai tenuti un po' troppo sul fuoco?» Dissi retoricamente con tono disgustato prendendo un pezzo di carbone rigilandolo tra le mani.

«Non si spreca il cibo,sai quanti bambini muoiono in Africa?»

«Preferirebbero morire di fame invece di mangiare questa roba»

«Potevi cucinare tu allora!»

«Ti svegli sempre tardi,oggi presto!»

«Abbiamo un ospite nel caso non l'avessi notato»

«E tu vorresti far mangiare questa roba a un ospite? Incapace. Suppongo che mangerò una mela.»
Dissi prendendo una mela dalla fruttiera,che fino a ieri era vuota e una domanda si fece spazio nella mia mente.

«Ma chi ha fatto la spesa?»

«Noi,Milo è venuto un'ora fa. Papà e Jeffrey sono andati alle riprese»

Annuii iniziando ad addentare la mela,notai che i due mi stavano fissando.

«Che volete?» Chiesi acida prendendo il telefono e iniziando a scrollare i Tik Tok.

«Dovremmo andare a fare la spesa»

«Hai detto un minuto fa che l'avevate fatta voi» risposi scioccata alzando lo sguardo dal telefono.

«Sì,per i pancake e qualche mela»

In effetti di mele nella fruttiera ce n'erano solo due e una ora si trovava nel mio stomaco

«E non potevi comprare un po' di che diavolo ne so...pasta...?»

«Non mi andava di spendere i miei soldi nella carta per una stupida spesa» Disse mio fratello facendo ridere Milo sotto i baffi

L'anno in cui imparai ad amare~Milo Manheim Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora