Round 6: Fino alla fine del tempo stesso

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Aspettare è la forma più pura di amore che si possa incontrare nella propria vita.
Ci sono tantissimi tipo di amore sconfinati e potenti,
ma essere attesi e non abbandonati è qualcosa che pochi possono vantare di aver ricevuto.

Guardavo tutti raggiungere i loro obbiettivi,
Vincere e stravince.
Battere un record dopo l'altro alzare coppe enormi sulle loro teste e portare a casa punti da far invidia a chiunque.

Eppure io ero lì,
fermo nel mezzo di un mare mosso su una balaustra in legno scuro forse mogano o di chissà sa cosa.

Aspettavo e aspettavo guardando tutte quelle scene susseguirsi come frammenti di film lontani dalla mia vita.
Come se in realtà io non vivessi quell'esatta vita,affatto.

Fermo immobile a sentire il rumore delle onde infrangersi sulla balaustra e gli urli e le grida felici per la meravigliosa vittoria.

Non so perché quei pensieri aleggiavano nella mia mente,
Tutto sembrava alla fine andare per il meglio al momento,
Avevo sempre massimizzato ogni punto eppure perché mi sentivo così?

Era vero mi mancava la vittoria ma spesso era irraggiungibile,
guardando la bravura e la macchina con cui girava max,
era solo un sogno molto lontano.

Quella calda giornata di miami però per quanto fiduciosa fosse la scuderia c'era qualcosa che non andava.
Nella mia monoposto ero agitato il caldo già mi faceva sudare sotto i pesanti strati della tuta azzurra e del pesante casco.

Ma soprattutto la mia mente non aveva la minima intenzione di rinunciare ai pensieri che tormentavano la mia testa.
Sembrva tutto così strano inesatto quasi allucianto da non poter andare avanti.

L'ingegnere mi diede il via per uscire dai box e cominciare i miei giri liberi in fp1 senza fretta e senza paura.
L'idea era di raccogliere quanti più dati possibili per il weekwnd sprint.

La pista non era delle migliori.
Appena presi le prime curve potevo sentire il caldo dell'asfalto mischiarsi a quello che era il poco grip della gomma e quel circuito era dannatamente difficile in alcuni punti.

Sapevo di dover spegnere ogni mio pensiero da quello che riguardava kelly, max e chissà cos'altro,
pur di girare bene e così stava andando ma era davvero difficile.
Non andava qualcosa,
non sentivo quel feelimg giusto.

Da lontano oltre l'halo potevo intravedere il piccolo ponte che avrei passato da sotto per poi continuare la mia strada,
ma qualcosa non andò come previsto affatto.

Infatti al posto di girare la curva e andare avanti la mia macchina perse il controllo girandosi su se stessa bloccandosi a metà non facendo un giro completo così da permettermi la ripresa.

No no no no no.
Era tutto quello che andava avanti nella mia mente,
avevo porvato a spostarmi, a rigirarmi, a riprendermi, ma nulla.
Era sempre peggio.

Xavi mi diceva di far passare lewis dietro di me così che avrei avuto più spazio,
ma la fortuna non girava dalla mia e infatti,
lewis mi aveva sicuramente protetto da quello che poteva esser l'arrivo a siluro delle redbull,
ma dopo il loro passaggio ne approfittarono tutti.

Uno dopo l'altro lasciando me con il motore acceso in mezzo ad una pista bollente.
Resisti ti prego Resisti.
Eppure quando ormai erano transitate tutte le macchine le parole di xavi erano chiare.
" charles spegni la macchina la frizione è andata "
" no "
" charles è andata "
" nooo ma che cazzo"

Lasciai sbattere le mani contro il volante imprecando sonoramente contro l'ingegnere che ascoltava in silenzio.
Ero furioso, arrabbiato e soprattutto stanco marcio di avrei una sfiga dietro l'altra.

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