Una giornata normale

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Appena arrivata a lavoro iniziai subito a guardare le cartelle degli altri giocatori del quinto settore, ovviamente passai tutti i dati all'allenatore Travis così che potesse analizzarli bene.

Io lavoravo nello stesso ufficio di Alex, infatti sentivo la maggior parte delle sue conversazioni. Era sempre a parlare di come fosse giusto il modo di regolamentare il calcio da parte del quinto settore. Di come l'associazione stava facendo del bene al mondo calcistico ecc.

Quante cazzate.

Stavo chiudendo il computer perché per quel giorno avevo finito quando una segretaria arrivò.
"Grande imperatore, c'è l'allenatore Mark Evans che le vuole parlare" disse.
Io appena sentii il nome di Mark iniziai a uscire dalla porta ma Alex mi fermò.
"Vera, aspettami fuori, ti riaccompagno a casa io, ormai fuori è buio, appena finisco ti raggiungo" disse lui per poi farmi cenno con la mano di andarmene accennando un sorriso.

Io feci come aveva detto, non avevo voglia di tornare con i mezzi quindi scrocco volentieri un passaggio.
Stavo camminando per i corridoi quando una mano mi fermò. Era Gyan Cinquedea.
"La stupenda sta andando in giro da sola a quanto vedo" iniziò lui iniziando a guardare dove non doveva "ti va di venire nel mio ufficio? Così ci facciamo un po' di compagni" disse lui iniziandomi a guardare negli occhi accennando un sorrisetto maniaco. Cu' cazz' che vado con lui da qualche parte.
"In realtà sto aspettando Alex che finisce un incontro e poi mi riporta a casa visto che fuori è tardi" risposi cordialmente io sorridendo. In realtà volevo strozzarlo ma dovetti trattenermi dal farlo.
"Quindi lo chiami per nome? Per caso siete fidanzati?" Chiese lui incuriosito dalla questione.
"No" risposi semplicemente io. Meglio non tralasciare troppi dettagli.
"Allora non gli dispiacerà se ti accompagno io" disse per poi afferrarmi un polso.

La mia prima reazione fu quella di scansarmi ma non ce la feci. Era forte il tappeto fisicamente.
Stava per iniziarmi a trascinare via quando una voce da dietro lo fermò.
"Giù le mani, Cinquedea" disse Alex con tono freddo.
Mi attraversò un brivido. Con questo tono metteva paura anche a me.
"Che c'è Zabel, paura che ti rubi la ragazza?" Chiese lui ghignando.
Alex digrinò i denti.
"Di certo non gli potrà mai piacere un maniaco come te" rispose lui mantenendo sempre lo stesso tono.
"Se lo dici te" disse lui per poi lasciarmi il polso e andarsene via.

"Stai bene?" Chiese lui precipitandosi da me preoccupato.
"Si..." dissi io poco convinta, ero ancora un po' scossa dall'accaduto.
Lui decise di far finta di credermi e di lasciar andar via l'argomento e decidemmo di andare in macchina.

Il tempo passa ma la passione no ~ Inazuma Eleven Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora