Mezz'ora dopo, sono seduta sul letto "pronta" ad affrontare quello che verrà.
Mi alzo il cappuccio e mi sistemo i jeans, mentre mi abbandono sulla sedia di fronte allo specchio per controllare velocemente le mie condizioni. Di base, sono catastrofiche. Ho una faccia da spavento e delle occhiaie che arrivano a terra. Il mio chignon sembra sopravvissuto ad una invasione dei vichinghi. Ma onestamente, perchè dovrei rendermi presentabile? Nessuna delle persone che saranno nella sala merita la mia presenza.
Mi rendo conto di non avere un orologio e quindi di non sapere tra quanto tempo mi incontrerò con gli altri, dunque decido di uscire dalla stanza e iniziare a scendere le scale arredate da una moquette verde sudicia.
Trovare la stanza è più facile del previsto: appena finita la rampa di scale mi trovo in un ampio atrio di legno scuro, ed alla mia sinistra sce una porta con una targhetta argentata con su scritto "salotto". Faccio per aprire la porta quando sento delle voci ovattate provenire dall'interno. Sono curiosa, attacco l'orecchio alla porta ed inizio ad ascoltare.
"Non è pronta ad affrontare altri studenti, non è come gli altri della sua età" dice una voce irritata che non riconosco.
"Senza parlare del volerle lasciare la Scatola, chissà che conseguenze porterà" esclama una voce fastidiosamente familiare.
"Andiamo la ragazza è abbastanza matura da gestire una situazione che non sia quella che ha vissuto per tutta la sua vita, ossia di completa solitudine" sussurra un'altra voce.
Dopo questa affermazione, molte voci iniziano a parlare una sopra l'altra fino ad urlare per farsi sentire. Il caos finisce improvvisamente quando una voce dice, con un tono di voce tranquillo ma serio, a tutti di stare zitti.
È il Signore Oscuro.
"Ho cresciuto la ragazza, rendendola la potente maga che è oggi. Ora, se uno di voi mette in discussione le mie abilità, può dirlo apertamente. Ma deve sapere che ci saranno delle conseguenze. So quello che sto facendo e so quali potrebbero essere le conseguenze."
Questa affermazione mi fa provare una emozione che non riesco a decifrare, ma che cambia all'improvviso il mio stato d'animo. Apro la porta di scatto per non sentire questa conversazione andare avanti.
sento una dozzina di occhi scattare nella mia direzione e fissarmi. Vorrei non dover affrontare questa situazione, ma sapevo che prima o poi il momento sarebbe arrivato. alcune delle persone presenti nella sala non le riconosco, magari arrivate dopo la mia fuggita, ma riconosco un viso ben preciso. Quello di Voldemort.
Mi volto e me lo ritrovo davanti, ed una serie di emozioni confuse si palesano dentro di me: timore, coraggio, fastidio, ammirazione e voglia di dimostrare il mio valore. Voldemort mi osserva attentamente per poi fare la cosa più inaspettata di tutte: mi sorride e allarga le braccia, ma non per abbracciarmi, come per dimostrare che non crede che io mi trovi proprio davanti ai suoi occhi. lui non è cambiato per niente, ma a quanto pare io sì; è talmente sbigottito che non dice ancora niente. Aspetto immobile e imbarazzata di sapere quali parole usciranno dalla sua bocca, ma tutto quello che lui riesce a dire è: "Heloïse Potter".
Tutto qua. Che cos'hanno le persone oggi? Sono corto di parole?
"In carne ed ossa" rispondo facendo un inchino ironico.
continua ad osservarmi per un minuto buono, prima di ricominciare a parlare. "Non ti trovavamo più, pensavamo di non rivederti"
"Beh se la mia visione vi turba tanto, posso anche levare le tende." rispondo irritata.
Sto chiaramente cercando di provocarlo, ma lui non reagisce come desidero. Infatti mi rivolge un mezzo sorriso e picchietta la mano sulla sedia di fronte alla sua. "Prego, siediti."
Gli rivolgo uno sguardo torvo."No grazie, sto bene qua"
Alla mia destra sento la voce di una donna borbottare "Irrispettosa come sempre".
Il suono di quella voce mi farà gelare il sangue e stringere gli organi.
Mi giro e incontro gli occhi cattivi di Augustine.
anche lei non è cambiata. I suoi capelli biologicamente grigi e li ricadono sulle spalle come sempre e il viso crudele trasmette malignità come sempre.
Mentre fingo di non tremare cerco di trasmetterle tutto il mio disprezzo per lei tramite il mio sguardo. "Come se potessi dire di conoscermi, matrigna" le dico.
"Bene, può bastare così" dice Bellatrix cercando di mantenere un tono calmo. "Senti cosa ha da dirti il Signore Oscuro."
Solo in quel momento mi rendo conto che tutte le persone nella sala stavano ancora ascoltando noi e mi sento un po' a disagio. Vado a sedermi sulla sedia, pronta ad ascoltare.
Voldemort si schiarisce la gola e si rivolge a me con la solita calma pericolosa. "Desideravo chiederti di proseguire i tuoi studi alla scuola di magia e di stregoneria di Hogwarts" dice tutto ad un fiato, quasi preoccupato da una mia risposta negativa.
Rimango basita. Era l'ultima cosa che mi sarei aspettata. Che profitto gli portava, che potere gli avrebbe mai potuto dare il mio percorso scolastico? Rimango in silenzio e continuo a fissarlo.
Non ricevendo una mia risposta, lui continua. "Inizieresti il sesto anno insieme ad i tuoi coetanei."
A quel punto reagisco. "E la scatola? Quando mi verrà data?" domando, il pensiero che spicca di più nella mia mente.
Lui sospira. "Si, prevedevo questa domanda. Ti verrà data alla fine dell'anno scolastico. La scuola inizia il primo settembre, tra poco più di una settimana. Accetti?" domanda speranzoso.
A quel punto, migliaia di pensieri diversi scoppiano nella mia testa. Cosa dovrei fare? Perchè desidera così tanto che io vada a Hogwarts? Ovviamente ho già sentito nominare la scuola che attendono praticamente tutti i giovani maghi, ma non mi sono mai informata più di tanto. Però m vengono in mente i miei genitori, i pochi ricordi che mi rimangono di loro e prendo la mia decisione.
"Si. Accetto la proposta" annuncio con tono grave.
Voldemort mi rivolge un sorriso sospetto, che mi fa dubitare della mia decisione.
"Molto bene. Ti verrà spiegato tutto dettagliatamente più tardi. Ora torna nella tua stanza, ti aspetta una lunga settimana."
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Not the Chosen One - La sorella nascosta
FanficHeloïse Potter si nasconde da quando ha memoria. Più precisamente da quando, appena nata, i suoi genitori furono uccisi da Lord Voldemort e fu separata dal gemello Harry Potter, destinato a diventare una leggenda nel mondo magico. A differenza del f...