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Le settimane trascorsero nella scuola di San Siro, eppure la tensione tra Adam e Adelina sembrava non diminuire mai. Ogni incontro era carico di sguardi gelidi e battute pungenti, eppure entrambi sembravano incapaci di smettere di litigare.

Mentre Adam era intento a risolvere un problema quando sentì il suono familiare del banco di Adelina che scricchiolava vicino a lui. Alzò lo sguardo per vedere lei, con l'espressione contrariata sul volto.


"Posso sapere cosa vuoi adesso?" chiese Adam, con la sua voce carica di irritazione.

Adelina lo guardò con freddezza. 

"Ho bisogno di quella matita", disse, indicando il pezzo di legno che giaceva sul banco di Adam.Adam sollevò un sopracciglio con disprezzo. 

"E perché dovrei dartela?" chiese, la sua voce un sottile sussurro di sfida.

Adelina serrò le mascelle, cercando di mantenere la calma. 

"Perché è la mia matita e tu non hai il diritto di tenerla", rispose, la sua voce fredda come il ghiaccio.

Adam sorrise cinicamente. "Mi dispiace, ma non posso aiutarti", disse, afferrando la matita con un gesto deciso.

 "Dovrai trovare un altro modo per risolvere i tuoi problemi."
Adelina si alzò in piedi, il suo volto arrossato di rabbia.

 "Sei un egoista arrogante", disse, la sua voce vibrante di frustrazione.

 "Non ti importa niente di nessun altro oltre a te stesso."Adam la guardò con indifferenza. "Se pensi davvero così, allora non c'è nulla che io possa dire o fare per cambiare la tua mente", disse, voltandole le spalle con disprezzo.

Con un'ultima occhiata carica di odio, i due si allontanarono.

Sotto un cielo di Stelle// Adam de RueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora