"Odio il tuo profumo,
i tuoi occhi,
il modo in cui mi guardi,
la tua bellezza,
ti odio solo perché non posso amarti"
POV'S KAI
Sapete quel senso di impotenza che un paio di occhi vi fanno provare?
Io lo sto provando in questo momento, mentre nella mia mano stringo il polso esile di Diadema e quei suoi occhioni mi guardano trasmettendomi tutto l'odio che prova nei miei confronti, non so perchè mi sento così e forse nemmeno voglio saperlo.
Quando l'ho vista dopo una settimana ho provato un qualcosa che non vi so spiegare, come se finalmente fosse arrivato quel qualcosa a colmare il senso di vuoto che ho sentito per una settimana.
Quando si è avvicinata e ho visto il suo volto, la terra sotto i piedi mi è mancata, c'era un livido enorme a coprirgli l'intera guancia e mi è nata spontanea l'idea che la colpa fosse mia. Non so il motivo preciso del perché in quel momento mi sono sentito in colpa.
Nella mia vita non ho mai sentito il senso di colpa e ho fatto cose ben peggiore.A distrarmi dai miei pensieri é proprio la voce di Diadema.
<<mi vuoi lasciare o no?>> mi dice riferendosi alla mia mano che intrappola il suo polso.
<<no, prima mi dici chi ti ha fatto quel cazzo di livido>> gli dico ostinato a voler sapere chi cazzo gli ha fatto quel maledetto livido.
<<per quale cazzo di motivo pensi che io te lo voglia dire?>> mi dice.
Mi fa incazzare quando si comporta cosi nei confronti di chi si preoccupa per lei, non che io lo sia, ma ho visto il modo in cui ha risposto ai fratelli, quindi lo faccio principalmente per loro.<< non lo penso, lo so, ti conviene dirmelo raggio di luna>> gli dico.
<<altrimenti che farai Kai? Mi riprenderai di nuovo a mia insaputa e quello che ti piace fare o sbaglio?>> mi dice.
<<Altrimenti scaverò da solo e sai che riesco a scoprire tutto ciò che voglio>> gli dico con un sorrisino. Penso che Diadema mi conosca meglio di chiunque altro anche se non lo voglio ammettere.
<<pensi di incutermi terrore kai? >> mi dice avvicinandosi col viso al mio, non che la sua altezza glielo permetta, gli guardo le labbra, non so perché glielo sto guardando, ma in qualche modo nè sono attratto, ha delle labbra cosi carnose da far venire pensieri osceni. Il pensiero di lei inginocchiata tra le mie gambe mentre io gli ficco il cazzo in bocca fino a farla soffocare e chiudere una volta per tutte quella bocca impertinente. Questo pensiero mi arriva prepotente nella mia mente, non riesco a fermarlo, rimango incantato a fissargli le labbra.
Vedo la sua faccia corrucciata e questo non fa che eccitarmi ancora di più. I suoi occhi scendono lentamente a guardare le mie di labbra e nel suo sguardo vedo un velo di eccitazione. Questo mi fa pensare che alla piccoletta allora non gli sono del tutto indifferente.
Solo un coglione come me può fare certi pensieri in un momento come questo.
<<smettila di guardarmi come se volessi mangiarmi>> mi dice ritornando a guardarmi negli occhi.
<<forse perché voglio farlo>> gli dico con un sorrisetto.
<< sei un coglione>> mi dice guardandomi in mal modo.
<<però ti piaccio, ho visto come mi stavi guardando le labbra, continuavi a fissarmele>> gli dico avvicinandomi a lei. La vedo indietreggiare fino ad arrivare al muro, non ha scappatoia, adesso, é intrappolata tra me e il muro. Lo sento l'odore dell'eccitazione, so che non si farebbe problemi a farsi scopare qua, proprio contro il muro.
<<smettila kai> mi dice in un sussurro.
<<so che non vuoi che smetta, lo sento come sei eccitata>> gli dico abbassando la testa verso il suo collo, il suo profumo mi entra nelle radici. Inizio a dargli piccolo baci, vedo la sua pelle ricoperta da brividi appena appoggio le mie labbra sul suo collo. Ha una pelle cosi morbida e pulita che mi viene voglia di macchiarla. Sento uscire dalla sua bocca un gemito, mai sentito niente di più bello. La mia mano va oltre la sua maglia e inizio ad accarezzargli la schiena, sento qualcosa però di strano, è come...non può essere, cerco di toccare meglio per capire se è davvero quello che penso, ma lei non me lo permette, si blocca e si scosta velocemente da me.
Rimango immobile a fissarla, cercando di capire che cazzo ha sulla pelle.
<<ma che cazzo fai? Ti sei rincoglionito ancora di più>> mi dice arrabbiata.
Continuo a fissarla.
<<che cazzo hai dietro la schiena Diadema?>> gli dico facendo un respiro profondo per colmare la mia rabbia.
<<ti devi fare i cazzi tuoi, lo capisci o no ?>> mi dice.
<<Diadema te lo chiedo per l'ultima volta, che cazzo hai dietro la schiena?>>gli dico cercando di calmarmi. Se non mi calmo vedrò io stesso cosa ha dietro a quella fottuta schiena e non sarò delicato.
<<e io ti ripeto che devi farti i cazzi tuoi>> continua a dirmi impertinente.
<<bene, sai cosa vaffanculo. Sei solo una bambina del cazzo che si diverti a stare al centro dell'attenzione, ti piace fare la vittima della situazione perchè sai che nessuno ti cagherebbe se non ti comporti così. Ti diverti a far esasperare i tuoi fratelli perché sei solo una bambina viziata e sinceramente non perderò altro tempo a stare dietro di te. Ora capisco perché i tuoi genitori non ti vogliono.>> gli dico in modo cattivo, mi rendo conto di aver esagerato. Cazzo non sapeva dei genitori, cazzo e cazzo. La guardo ma nei suoi occhi non vedo niente, il nulla più assoluto, come se fossi apatica ad ogni cosa.
<<okay, hai finito o vuoi ancora continuare a parlare di me come se mi conoscessi?>> mi dice con un tono di voce piatto. Non mi da il tempo di rispondere che va via e io non la fermo.
Non so il momento esatto in cui sono diventato così. Ma so che il mio carattere ferisce molte persone, non riesco a farne a meno.
Écome se volessi allontanare chiunque da me, come una specie di punizione.Infondo chi amerebbe un persona che è marcia fino al midollo?
Stesso io non mi amo, mi odio con ogni fibra del mio corpo.
La vita mi ha portato ad odiarmi e mio padre me lo fa capire ogni giorno che nullità sono.
Ho riversato e riverso la mia rabbia sugli altri, cosi ho appena fatto anche con Diadema. Io sono come lei, mio padre non mi ha mai voluto, so come ci si sente, so il vuoto che ti stringe il cuore fino a farti soffocare, lo conosco bene, fin troppo.
Rimango immobile a fissare dove prima c'era lei.
Forse è vero non ho nessuno diritto sulla sua vita, né su cosa gli succede, ma chi rimarrebbe indifferente di fronte a queste cose? Nemmeno un mostro come me.
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Il colore dell'amore
RomanceDiadema Lacross, una ragazza a cui non manca niente dalla vita, se non la vita stessa. La sua famiglia è una delle più ricche del paese, per gli altri è perfetta ma quando Diadema sta in casa non vede nessuna perfezione se non una famiglia distrut...