Capitolo 10 - Omicidi in villa

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Barbara Robertson si trovava nella sua villa in collina con la sua amica Jacqueline per celebrare dieci anni della loro amicizia. Tutto stava andando benone, fino a quando Jacqueline aveva fatto cadere un calice di cristallo sul pavimento rendendo in frantumi e allo stesso momento il telefono di casa aveva iniziato a squillare attirando l’attenzione di Barbara che non appena alzata la cornetta per dire «Pronto?» sentì qualcuno con la sua voce leggere le parti del suo personaggio;
«Chi sei? Cosa vuoi? È uno scherzo?» ripeteva al telefono Barbara mentre Jacqueline apparecchiava la tavola sentendo con attenzione la conversazione tra Barbara e lo sconosciuto.
Dopo cinque minuti di telefonata, le battute del personaggio terminarono e lo sconosciuto riattaccò, lasciando Barbara scioccata che pensava ancora si stesse trattando di uno scherzo.
Jacqueline vedendo Barbara mezza impaurita decise di andare nella stanza da letto e chiamare Matthew, il bodyguard dell' amica che però non rispose. Dopo questo Jacqueline sentì un rumore proveniente dal giardino, ma pensando si trattasse di un gatto in cerca di cibo decise di non andare a controllare.
Ad un certo punto i rumori aumentano e le due donne insospettite uscirono fuori per controllare cosa stava accadendo.
BARB ROBERTSON: «Vedi qualcosa?»
JACQUELINE BAKER: «Macché, nulla, sarà un ammasso di gatti che ha trovato qualche scarto di pizza».
Ad un certo punto la porta scorrevole del salotto si aprì suscitando ancor più panico tra le amiche che decisero di chiamare i servizi di emergenza. Neanche il tempo di entrare nel salotto, il killer uscì fuori da un nascondiglio e afferrò Jacqueline per i capelli facendola arrivare quasi volando di faccia sul marmo della cucina.
BARB ROBERTSON: «Jacqui!!»
JACQUELINE BAKER: «S-Scappa»
L’ultima conversazione tra le due amiche fu interrotta dal killer che prese Jacqueline da terra e per finirla le diede tre pugni in faccia e le conficcò un coltello nella nuca; Barbara iniziò ad urlare e a correre, ma il killer, che si era studiato tutta la planimetria della casa decise di tagliare la strada alla donna andando per un sentiero nel giardino collegato nuovamente all' abitazione. Calci, pugni, oggetti volanti, una sfida all' ultimo sangue si era ridotta a svolgere la povera Barbara pur di sopravvivere, ma dopo ben cinque minuti di lotta il killer lanciò un coltello dritto allo stomaco della donna che la immobilizzò all' istante, successivamente ben ventitré coltellate in faccia, corpo, gambe, ecc. arrivarono a porre fine anche alla vita di Barbara. I corpi delle donne furono trovati poco dopo dalla polizia in condizioni pietose, il cadavere di Barbara era a galla nella piscina legato a tre blocchi di mattoni, mentre quello di Jacqueline era appeso alla ringhiera del secondo piano per i piedi come un vampiro e gli occhi cavati; entrambi i corpi avevano un'espressione spaventosissima stampata sul viso.

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