Capitolo 7

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1 Ottobre 1789 da diverso tempo la carestia aveva aumentato il prezzo del pane a Parigi e in tutta la Francia e il popolo Francese ridotto allo stremo a causa dei rincari era sull'orlo di una furia cieca. Alla caserma era ora di pranzo e i soldati attendeva la loro razione di zuppa e di pane, ma quando le ricevettero rimasero delusi perché la zuppa era senza o con poco condimento e il pane era duro come un sasso. Uno dei soldati sospiro "che cavolo, ancora una volta la nostra razione è sempre più misera" addento il suo pezzo di pane ma si accorse che era talmente secco da essere impossibile da masticare "per non parlare del pane, fa sembrare i sassi più commestibili" un altro soldato lo senti e gli rispose "hai ragione, sai ho sentito delle voci: si dice che a Versailles hanno dato una festa in onore di un regimento anti-rivoluzionario e che gli invitati abbiano mangiato da dei." Un altro commilitone si alzo in piedi "è vero noi che difendiamo il popolo giorno dopo giorno dobbiamo accontentarci di pane secco e una zuppa senza condimento, mentre quei regimi anti-rivoluzionari ricevono feste e banchetti. Per non parlare della nostro comandante, una donna nobile che si crede un soldato, ma scommetto il mio fucile che in questo momento stara pranzando come una signora." A quelle parole Alain sbatte il pugno sul tavolo richiamando l'attenzione dei presenti "fossi in te prima di parlare male di una persona cercherei di conoscerla meglio, il nostro comandante non è una che ci gioca tiri mancini e anche se è nata nobile ha rinunciato a tutto quello che aveva pur di continuare a servire il popolo Francese, per ciò il comandante Oscar è una di noi e lo sarà sempre" il soldato di prima si avvicino ad Alain "tu dici di essere uno del popolo ma io so chi sei. Tu sei il figlio di una famiglia nobile decaduta e tua sorella Diane era promessa in sposa a un nobile, ma a quanto ne so alla fine è stata abbandonata da quest'ultimo e che per la vergogna si sia tolta la vita. Ma infondo cosa c'è da aspettarsi dai nobili sono tutti uguali dei codardi senza fegato che appena vedono la loro reputazione macchiata scelgono sempre la via più facile per scappare dai guai e in questo tua sorella non era diversa." Sentendolo parlare di Diane in quel modo Alain tiro un pugno in faccia al soldato che andò a sbattere contro il cuoco che stava servendo la zuppa e di conseguenza rovesciandola, in pochi minuti nella mensa scoppio una vera e propria rissa con i soldati che se le davano di santa ragione, ad interrompere la rissa fu un colpo di pistola sparato in aria da Oscar "che sta succedendo qui?" Subito i soldati si misero sull'attenti e indicando Alain e il soldato dissero in coro "hanno cominciato loro!" Il comandante si avvicino ai due che subito si separarono e si misero sull'attenti "allora volete spiegarmi come mai la mensa si è trasformata di colpo in un arena da combattimento?" Il primo a parlare fu il soldato "comandante è stato Alain il primo a cominciare" il secondo a parlare fu Alain che diede una spiegazione più dettagliata e veritiera "è vero comandante sono stato io a colpirlo per primo ma vi prego di capirmi questa carogna stava insultando la mia defunta sorella facendosi beffe della sua morte non potevo di certo fargliela passare liscia." Oscar sapeva che Alain non avrebbe mai attaccato briga senza un motivo di certo non all'interno della caserma tuttavia doveva trattare tutti i suoi uomini alla pari senza riservare favoritismi cosi si rivolse ai due "non mi importa chi è stato a cominciare o quale siano state le ragioni, qui siamo tutti una famiglia, fino a che indossate questa divisa e siete in servizio potete contare solo su tre cose: il vostro addestramento, le vostre abilità e i compagni che vi stanno a fianco. Ma qui l'unica cosa che vedo sono solo due idioti che hanno dimenticato il concetto di fratelli d'armi, ricordatevi che ogni volta che rivedete la luce del giorno è merito anche del compagno che vi guarda sempre le spalle, perciò adesso voi due rimetterete a posto la mensa ma prima aiuterete il cuoco a cucinare un altra zuppa e sarete a sua completa disposizione fino a quando non avrete finito. Tutto chiaro!" I due risposero di si e cosi passarono tutto il resto della giornata ad aiutare il cuoco e a riparare i danni fatti alla mensa, quando Alain torno alla sua camerata era stanco morto, i suoi amici lo salutarono e cercarono di tirargli su il morale "certo che il comandante è stato davvero severo con te, quell'idiota ha insultato tua sorella, doveva essere lui soltanto a pagare e invece ci sei andato di mezzo anche tu" il giovane si sdraio sul suo letto mentre rispondeva al suo compagno "no, il comandante ha fatto bene a punirmi dovrei imparare a usare la di più la testa invece che i pugni e odio ammetterlo ma il discorso che ha fatto sul guardarci le spalle a vicenda tra camerati è stato più che azzeccato, comunque sono distrutto perciò con il vostro permesso mi corico. Buona notte ragazzi." la mattina del 5 Ottobre 1789 la rabbia delle donne che si trovavano nella zona est del mercato di Parigi esplose in tutta la sua violenza "basta con questi prezzi" grido una "abbiamo dei figli da sfamare!" grido un altra,  un gruppo di donne entro in una chiesa della zona e suonarono le campane per invitare altre donne alla rivolta. La gente si diresse all'Hotel de Ville per chiedere con linguaggio violento e scurrile armi e pane, Stanislas che si mise a capo della rivolta e si rivolse ai presenti "donne di Parigi avete ragione la famiglia reale ha vissuto nel lusso per troppo tempo, mentre il prezzo del pane aumenta e noi moriamo di fame la regina Maria Antonietta fa la bella vita a Versailles per lei la carestia non esiste non ha mai conosciuto i morsi della fame o la disperazione di una madre che non riesce a sfamare i propri figli. Ma adesso io dico basta andiamo a Versailles dobbiamo far capire a questa gente chi è che comanda, avanti seguitemi!" Settemila persone iniziarono a saccheggiare le case e i magazzini nel tentativo di procurarsi le armi, nel frattempo da un vicolo oscuro delle strade vicino all'Hotel de Ville Luis Antoine ascoltava il discorso di Stanislas e osservava la scena con il sorriso sulle labbra "dunque è iniziato finalmente, presto non dovrò più trattenermi e Robespierre potrà far cadere la sua maschera" poi sene andò mimetizzandosi tra le ombre. Nel il generale La Fayette aveva fatto visita a tutte le caserme della Guardia Nazionale e alla fine giunse a quella comandata dal comandante Oscar Francois de Jarjayes, la donna aveva ricevuto la notizia di una visita urgente del generale e aveva già fatto preparare i suoi uomini. La Fayette in sella al suo cavallo raggiunse di corsa la piazza e si fermo davanti al comandante, doveva dare ordini urgenti "ascoltatemi tutti! Questa è una situazione d'emergenza una folla di settemila persone è diretta a Versailles, sono armati fino ai denti e hanno saccheggiato case e magazzini prendendo sia le armi che il cibo, la nostra missione è evitare che questa folla commetta massacri e distruzioni lungo il suo cammino, sia chiaro non vi sto ordinando di sparare sulla folla ma dovrete usare i mezzi necessari per tenere a freno la rabbia popolare e ora andiamo a Versailles." A quell'ordine i soldati della Guardia Nazionale iniziarono a galoppare per le strade di Parigi riuscendo ad anticipare i rivoluzionari che si stavano dirigendo verso Versailles. La marcia durava ormai da 6 ore e per fortuna lungo la strada non era ancora avvenuto nessun incidente tuttavia la rabbia del popolo non cessava anzi più si avvicinavano a Versailles più sembrava aumentare, lungo la strada Oscar rivide quella che per molto tempo era stata la sua casa ricordava i bei momenti della sua infanzia trascorsi in quelle mura insieme ad André e a Marron Glacé domestica e nonna di André, non lo aveva mai detto a nessuno ma in fondo al suo cuore sperava che quei momenti durassero in eterno, la sua vita non era affatto semplice ma per lei era stata perfetta ma adesso non poteva più riaverla indietro. Oscar inizio a temere il peggio, pensava che i rivoluzionari avrebbero assalito la sua casa e provato ad uccidere suo padre e sua madre anche se non sapeva se fossero in casa oppure a Versailles o che almeno sua madre sia stata allontanata da Parigi dal Generale Jarjayes per metterla al sicuro. Con suo grande sollievo la folla ignoro la vecchia casa di Oscar e passo oltre intenta a dirigersi a Versailles. Al loro arrivo ad accoglierli trovarono i membri dell'Assemblea ad accoglierli tra di loro c'era anche Robespierre, anche se la presenza di questi individui poteva essere rassicurante per i rivoluzionari per Oscar e La Fayette invece era un brutto segno, il generale si avvicino al comandante e gli sussurro all'orecchio "questa storia non mi piace le cose potrebbero mettersi male tenetevi pronta." Oscar annui in risposta. I membri dell'Assemblea cercarono di calmare la rabbia popolare ma senza successo fino a quando non fu Robespierre a prendere la parola "cittadini di Parigi placate la vostra collera, ricordatevi perché abbiamo combattuto e perché questa lotta ci ha condotti fino a qui, non abbassatevi alla violenza e alle barbarie per ottenere giustizia poiché adesso il re non può più ignorare la nostra voce. Prometto sulla mia vita e sul mio onore di chiedere udienza al re ma vi prego di abbassare le armi e di placare la vostra collera poiché la violenza non è mai un buon mezzo per ottenere giustizia, mostriamo a tutti che la nostra causa è giusta, che noi siamo gli astri nascenti di una nuova era di giustizia per il terzo stato e che le armi e la violenza al contrario dei nobili sono per noi l'ultima spiaggia." A quelle parole la folla si calmo lasciando di sasso tutti i soldati della Guardia Nazionale e anche i membri dell'Assemblea. Tra la folla furono scelte 5 donne come delegate con il compito di chiedere udienza al re e di esporre le richieste del popolo, queste furono accompagnate dal Presidente dell'Assemblea di fronte alla famiglia reale la quale accolse le loro richieste e ordino alle guardie che fossero aperti i magazzini per sfamare la folla. A ricevere l'ordine dal re e a metterlo in atto fu Victor Clément Florian de Girodelle, costui era uno dei soldati della guardia reale che un tempo aveva prestato servizio come secondo in comando sotto Oscar ma poi quando quest'ultima abbandono la guardia reale lo designo come suo successore, l'ultima volta che si erano visti fu il 23 Giugno 1789 quando ricevette l'ordine di sparare sui membri dell'assemblea che occupavano la Sala delle Riunioni degli Stati Generali, fu Oscar a fermarlo facendo appello al rispetto e alla lealtà che nutriva nei confronti di lei. Quando furono aperti i magazzini la rabbia popolare si riaccese all'improvviso e la folla comincio a prendere d'assalto Versailles, Victor fu sorpreso di vedere che nonostante il re avesse acconsentito alle loro richieste la folla assaltasse la reggia "uomini chiudete i cancelli e restate in posizioni presto!" Ma ormai era troppo tardi. Gli stessi Soldati della Guardia furono colti di sorpresa dalla ripresa delle ostilità dei rivoluzionari quado pensarono di poter tirare un sospiro di sollievo nel credere che tutto si era risolto pacificamente le urla della gente spaventarono e  cavalli e per poco i membri della Guardia Nazionale non venivano disarcionati, la folla travolgeva tutto e tutti come un fiume in piena, i soldati della Guardia Reale cercarono di resistere e allo stesso tempo di non sparare sulla folla ma quest'ultima aveva invaso i giardini della reggia e aveva iniziato a massacrare tutti i soldati. Lo stesso Victor fu tirato giù a forza dal suo cavallo per poi essere pestato dalla folla "guardatelo questo si crede chi sa chi ma adesso ci pensiamo noi a dargli una lezione portate qui l'ascia!" Uno dei rivoltosi un taglia legna robusto e barbuto si avvicino con lo strumento richiesto mentre Victor lottava per liberarsi dai rivoltosi che lo tenevano fermo a terra, quando l'ascia venne sollevata parti un colpo di pistola che spezzo il manico dell'ascia e subito dopo si sentirono altri spari rivolti verso l'alto. A sparare erano stati Oscar e i Soldati della Guardia Nazionale la comandante inizio a parlare "adesso basta con queste barbarie che cosa pensavate di fare!?" Un'uomo in mezzo alla folla gli rispose "questi traditori che proteggono la famiglia reale sono nemici del popolo e devono pagare!" Oscar però lo rimprovero "folli, costui che stavate per giustiziare è Victor Clément Florian de Girodelle era sotto il mio comando quando ero nella Guardia Reale e posso assicurarvi sul mio onore che costui non è un nemico del popolo, tempo fa ricevette l'ordine di sparare sui rappresentati dell'Assemblea ma rifiuto di obbedire all'ordine ed è grazie a lui se oggi Robespierre e i rappresentanti del popolo sono ancora vivi, per ciò vi ordino di lasciarlo andare subito!" Ma la folla era restia ad obbedirgli "se non fate come vi dico ordinerò ai miei soldati di arrestarvi tutti" a quelle parole la folla comincio a protestare e a darle della traditrice ma Oscar sparo un altro colpo in aria per farli zittire "adesso ascoltatemi, il re ha accolto le vostre richieste e a aperto i suoi magazzini per sfamare il popolo e voi una volta ottenuto quello che volete avete il coraggio di prendere la vita di un uomo che faceva solo il suo dovere!? Se il popolo si abbassa a simili barbarie allora non siamo tanto meglio dei nemici che abbiamo giurato di combattere!" Molti tra la folla dettero ragione al comandante Oscar e lasciarono andare i prigionieri e la rabbia popolare inizio a quetarsi. Ma le parole del comandante non bastarono a placare i rivoluzionari più fanatici "allora noi del popolo abbiamo un'altra richiesta per la famiglia reale, vogliamo vedere la regina Maria Antonietta per troppo tempo è rimasta nascosta a Versailles è ora che guardi in faccia il popolo" la folla inizio a gridare a gran voce il nome della regina seguito anche da alcune minacce, Oscar allora grido "va bene popolo di Parigi, lasciatemi passare e prometto sulla mia vita che convincerò la regina Mari Antonietta ad uscire da Versailles." Grazie al sostegno di La Fayette e alla fiducia che la folla riponeva nella sua promessa la lasciarono passare, quando mise piede a Versailles Oscar ebbe l'impressione di essere finita in un castello stregato: un tempo quei corridoi erano pieni di vita e di nobili non potevi fare due passi senza incontrare i domestici o un gruppo di nobili che discutevano tra loro ma adesso quegli stessi corridoi erano deserti e l'unica cosa a rompere il silenzio era solo la pioggia battente sui vetri delle finestre.  Mai nella sua vita Oscar avrebbe mai pensato di trovare quelle stesse sale e quegli stessi corridoi vuoti, tuttavia in alcuni tratti del corridoio sentiva di essere osservata, era la servitù che sentendo il baccano fuori da Versailles e vedendo che la folla aveva sfondato i cancelli si erano nascosti per la paura, alcuni di loro videro passare Oscar e la riconobbero "ma quella è madamigella Oscar, che cosa ci fa qui? Sara venuta a uccidere i reali su richiesta dei rivoluzionari?" Giunta alle stanze della famiglia reale trovo due soldati di guardia alla porta che le sbarrarono il passo "alto la rivoluzionario non ti permetteremo di fare del male ai sovrani se fa un altro passo spariamo!" Ma Oscar non ascolto i loro avvertimenti e si avvicino fino a quando i due soldati non la riconobbero "comandante Oscar che ci fate voi qui?" Domando uno mentre l'altro continuava a tenere puntato il fucile contro di lei "è qui per uccidere la famiglia reale per ordine di quelle bestie? Se è cosi allora la uccideremo se non torna indietro!" Per conquistare la loro fiducia Oscar getto a terra la spada e la pistola che portava con se "non sono venuta per uccidere la famiglia reale tuttavia se voi e i sovrani volete avere salva la vita fareste meglio a farmi passare ho urgenza di parlare con il re e la regina" a quelle parole i due soldati aprirono la porta facendola entrare, nella camera c'erano il re Luigi XVI, Maria Antonietta e i loro due figli Maria Teresa e Luigi XVII. I quattro rimasero senza parole quando la videro entrare, tra tutti fu Maria Antonietta ad essere felice della sua visita "che Dio abbia voluto mostrarmi la sua misericordia? Madamigella Oscar sono cosi lieta di vedervi temevo che non vi avrei mai più rivisto" lascio che la donna si avvicinasse e quest'ultima si inchino "vostra maestà vi prego di non farvi illusioni se pensate che sia venuta qui a salvarvi" Maria Antonietta non capiva le sue parole "che volete dire spiegatevi?" Oscar rispose alla sua domanda "sono qui per portare una richiesta da parte del popolo, loro vogliono vedervi, è troppo tardi per scappare vostra maestà è tempo che voi affrontiate a testa alta le conseguenze delle vostre azioni vi prego per una volta fate la cosa giusta" le disse quelle parole con tono gentile quasi a supplicarla e anche se le cameriere nella stanza gli dissero di non andare perché temevano per la sua incolumità Maria Antonietta andò verso il balcone. Quando la folla la vide inizio a gridargli contro "eccola li la donna che ha rovinato la Francia a morte!" Uno dei rivoltosi punto il fucile contro il balcone con l'intento di sparare ma la regina sorprese tutti quando si inchino difronte alla folla, questo gesto fece cessare le ostilità. Nel frattempo anche il generale La Fayette era entrato a Versailles e aveva raggiunto il balcone dove aveva baciato la mano a Maria Antonietta prima di rivolgersi al popolo "ascoltatemi popolo di Parigi, come vedete il comandante Oscar ha mantenuto la parola data, non avete più motivo di continuare ad essere arrabbiati, oggi abbiamo visto tutti che i reali sono pronti ad ascoltare le richieste del popolo, tuttavia in cambio vi chiedo di cessare ogni tipo di barbaria ai danni dei nobili e della famiglia reale. So che siete ancora arrabbiati per le ingiustizie subite e non voglio biasimarvi per questo tuttavia non dobbiamo dimenticare il nostro vero scopo creare una nuova Francia, per questo chiedo a voi popolo di darmi la vostra fiducia sono sicuro che con la Monarchia Costituzionale possiamo riuscire a riportare la Francia al suo antico splendore e ora con il vostro permesso do la parola al re Luigi XVI." Anche il re si presento sul balcone e si rivolse al popolo "popolo di Parigi, in quanto re ho delle responsabilità verso di voi e verso la nazione, so bene che fino ad ora non ho fatto altro che deludervi e che le mie decisioni hanno portato la Francia alla rovina, davanti a tutti voi vi prego di accettare le mie più sentite e umili scuse. Accetterò le vostre richieste e sia io che la mia famiglia lasceremo Versailles e torneremo a Parigi e insieme all'Assemblea fonderemo una nuova Francia dove anche voi mio popolo avrete la vostra voce." Il popolo sentendo questi discorsi del generale e del re applaudi e grido viva la regina, viva La Fayette e viva il re. Subito dopo la Guardia Nazionale e i membri della Guardia Reale fecero disperdere pacificamente la folla e prepararono la carrozza che avrebbe riportato i sovrani a Parigi. Nel frattempo Robespierre era sulla sua carrozza privata e stava tornando a Parigi quando lungo la strada incontro Luis, fece cenno al cocchiere di fermarsi e fece salire l'amico "allora come sono andate le cose a Versailles?" Luis abbasso lo sguardo leggermente irritato dalla domanda "il nostro piano è fallito, quella donna Oscar ha placato la folla e a convinto Maria Antonietta a mostrarsi e ad affrontare la rabbia popolare" sbatte il pugno sul sedile della carrozza "se solo l'avessimo uccisa tempo fa a quest'ora la famiglia reale starebbe marcendo all'inferno e noi non avremmo più quel La Fayette tra i piedi!" Robespierre però non era preoccupato dalla notizia del piano fallito "pazienza Luis pazienza evidentemente abbiamo sottovalutato il comandante Oscar" Luis sorrise in maniera scettica "questa è davvero una sorpresa, ma tu guarda per poco il cuore non mi esce dal petto per la sorpresa, ma che cosa facciamo adesso? Ormai La Fayette dopo questo fatto avrà l'appoggio di mezza Parigi e noi abbiamo una bella gatta da pelare" Robespierre lo zitti "certo Luis riconosco che abbiamo un paio di problemi di cui occuparci ma per adesso vediamo come si evolvono gli eventi, sono sicuro che la buona sorte non ci ha ancora voltato le spalle." Oscar insieme a La Fayette stava organizzando il convoglio quando vide Victor, il comandante delle Guardie Reali aveva la divisa strappata e qualche livido sulla faccia ma stava bene "comandante Oscar volevo ringraziarvi a nome mio e di tutti i miei uomini se non fosse stato per voi a quest'ora saremo tutti morti" Oscar si volto verso di lui "non ringraziare solo me ma anche la regina e il generale senza di loro anche io sarei finita con la testa mozzata" La Fayette si avvicino ai due "cosi voi siete il comandante Victor Clément è un vero piacere conoscervi" il comandante ricambio la stretta di mano "il piacere è mio generale, posso domandarvi dove la famiglia reale verrà trasferita?" Alla domanda La Fayette rispose "la soluzione migliore è il Palazzo della Tuileries" a quella risposta Victor sbianco "ma signore il palazzo è abbandonato da tempo non sarebbe il caso" ma prima che potesse finire il generale lo interruppe "credetemi se vi dico che è la decisione migliore per la famiglia reale poiché il Palazzo della Tuileries si trova a Parigi e la presenza della famiglia reale nella capitale servirà non solo a placare gli animi ma i membri dell'assemblea potranno riunirsi in seduto con il re molto più facilmente rispetto a fare avanti e indietro da Versailles. Ma non temete non ho intenzione di sostituirvi come Comandante delle Guardie Reali tuttavia tra i vostri ranghi dovrete avere anche dei rivoluzionari in modo da dimostrare che anche la Guardia Reale è favorevole alle nuove iniziative." Victor accetto le condizioni di La Fayette prima di congedarsi e andare a preparare i suoi uomini per il viaggio verso Parigi.         

Lady Oscar: L'Epoca della RivoluzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora