Italia 1450 - In sella alla mia fedele compagna di avventure Dark Lady, una splendida puro sangue dal manto nero e lucido cui tutti ebbero paura tranne me di addestrare, poiché fui l'unica a entrare in sintonia. Stesso spirito selvaggio, stesso temperamento, stessa forza nel sconfiggere i nemici in battaglia. Il nostro primo incontro fu quando avevo poco più di 6 anni e lei era la pony più disobbediente di tutti i cavalli che la mia famiglia per secoli addestrò. Percorsi il tragitto lungo la strada principale che mi avrebbe condotta al mio castello. Guardai con circospezione ogni angolo di quel percorso e per sicurezza decisi di prendere una scorciatoia tra i boschi. Nell'aria il vento cantava, respirai il profumo del prato in fiore, improvvisamente vidi una sagoma agitarsi frettolosamente tra gli alberi, Dark Lady divenne piuttosto nervosa tant'è che inchiodò gli zoccoli con ferocia nel terreno e iniziò a nitrire. Restai in silenzio, lasciai le redini e alla seconda vista della sagoma decisi di affrontare qualunque cosa mi avrebbe ostacolata. Sfoderai la spada mentre davanti agli occhi mi apparve un cervo e una ragazza dai lunghi capelli mossi castani raccolti da un fermaglio e una coroncina fiorita che le cingeva le tempie. indossò un abito lungo color crema ricamato con piccoli dettagli in pizzo e un copri abito nero in velluto. Si fermò a due passi da me, tra le mani aveva un arco, la freccia che scoccò colpì di striscio la mia armatura mentre la mia spada sfiorò il suo collo. Continuai a guardarla attraverso l'elmo che coprì il mio capo, guardai i suoi occhi color miele fondersi nei miei. Ma, subito dopo iniziò a guardarmi con uno sguardo di terrore tant'è che scappò via all'interno del bosco lasciando per terra l'arco. Il cielo si imbrunì a causa del sole che fece capolino dietro alle uggiose nuvole che promisero pioggia. Il rombo del temporale squarciò il silenzio, ne vidi il suo cammino scomposto nel cielo, di certo non avrei mai voluto spaventare una giovane forestiera a caccia della sua preda così raccolsi l'arco salii in sella e la seguii. Si muoveva piuttosto veloce nella natura, come se fosse tutt'una con essa. Per Dark Lady divenne quasi divertente starle al passo, finché la corsa si fermò alla vista di un ruscello in piena che compromise il passaggio. La pioggia iniziò ad essere più fitta come i tuoni sempre più forti. Tra la coltre di nebbia che si formò venne fuori un brigante che prese la giovane forestiera di spalle, le mise un pugnale alla gola e disse:<< i soldi, dammi i soldi maledetta sgualdrina>> l'uomo non si accorse minimamente della mia presenza, così silenziosamente preparai l'attacco, Dark Lady lo colpi con la coda mentre io lo infilzai da parte a parte senza alcuna pietà. La giovane volle scappare ancora una volta ma la fermai dal braccio e dissi mentre la pioggia in contatto con la mia armatura emise un suono metallico che nascose la mia voce:<< non pensi che sia giunto il momento di arrenderti e di tornare a casa? Come vedi è troppo pericoloso per una ragazza della tua età avventurarsi nei boschi per di più al tramonto>> la giovane forestiera curiosa domandò:<< e tu non avresti dovuto far scappare via la mia cena, e per di più inseguirmi per non so quale tuo losco piano>> sorridendo mi tolsi l'elmo e finalmente le rivelai chi ero. Con improvviso spavaldo coraggio aggiunse:<<non ci credo! è alquanto strano e divertente essere rimproverate e inseguite da una donna che indossa un'armatura e che si atteggia da uomo, dovete essere una folle>> guardai il cielo schiarirsi e risposi mentre tesi la mano:<< avanti salta in sella, non vorrai mica ammalarti>> la giovane si rifiutò ed esclamò:<< come pretende che mi fidi, mi avete protetta da quel bandito ma non so nulla su chi siete>> sospirai e risposi mentre ancora una volta tesi la mano:<< Avete ragione, sono una completa sciocca a non essermi presentata, mi chiamo Isabella Orsini, sono un'addestratrice di cavalli e cavaliere del casato Orsini e signora di queste terre e voi siete?>> a grandi sospiri si toccò la collana che ebbe al collo, la strinse tra le mani e disse:<< Credo che sia meglio non farci vedere insieme, credimi lasciami stare, fa finta che non mi sono avventurata nelle tue terre>> mentre corse via, presi l'arco scesi dal cavallo e la inseguii, con il fiatone la bloccai e domandai:<< è mai possibile che devo sempre rincorrerti? perché scappi via, cos'è questo mistero?>> nella sua paura ci vidi anche la dolcezza del suo continuo essermi ostile. Arresa difronte la mia figura forte e testarda rispose:<< Sono Sofia Ottaviani, figlia del Conte Paolo Ottaviani e sono la promessa sposa di vostro fratello Francesco. Vi prego non dite nulla a corte, se solo venissero a scoprire che mi avventuro per i boschi per di più usando arco e frecce non esiterebbero a frustarmi e rinchiudermi per punizione>> con estrema empatia da parte mia dissi:<< Dicono che vostro padre stia con un piede nella fossa, ma tranquilla, farò in modo che nessuno ti torci un capello, promesso>> aggiunsi poi mentre chiamai Dark Lady con un fischio:<< dai ora sali in sella, ti porto fino le mura della città dove al contar di dieci passi troverai un sottopasso che ti condurrà alle porte del palazzo, non temere, nessuno saprà nulla e se qualcuno sospetta qualcosa lo farò tacere>> mi guardò con disapprovazione e domandò:<< devi essere per forza così brutale?>> sorrisi indossai l'elmo e risposi:<< no, ma se serve per intimorire qualcuno beh a volte è necessario, non sono spietata, lo faccio solo per difendere le persone che amo>> Sofia si strinse più forte a me tant'è che sentii le sue braccia fare pressione sul mio ventre, il cuore iniziò a batter forte come gli zoccoli in corsa di Dark Lady batterono forte sul terreno bagnato. Alla luce della luna finalmente giungemmo fuori le mura del palazzo e senza farci accorgere mentre Sofia scese dal cavallo dissi:<< copriti l'abito, è tutto sporco di fango, corri, corri ora che tutti sono indaffarati a preparare la cena>>. Sofia mi guardò entrare nella stalla dove all'interno ci trovai Bruno e Sabrina, due servi appartati a fare l'amore. Entrambi si spaventarono alla mia vista mentre io imbarazzata dissi:<< ahm prego, continuate, tranquilli!>> Entrambi composti risposero:<< ci dispiace signora non capiterà mai più>> li guardai con pena mentre misi Dark Lady nel suo in box postazione di riposo e dissi:<< Bruno sta calmo, non è successo niente. Però dico io, ci sono tante stanza libere nel castello, perché non vi create un posticino tutto vostro?>> Sabrina rispose in difesa di Bruno:<< signora ma che dite, vostro padre non permetterebbe mai>> sospirai mi tolsi l'elmo e dissi:<< questo castello è anche mio, quindi se decido che la servitù debba avere una stanza dove poter consumare i piaceri che la natura ci offre, perché mio padre dovrebbe ostacolarmi. Non è per questo che mi ostacolerebbe fidatevi, anzi proprio ora ho intenzione di parlarne, così che tutti possiate dare libero sfogo ai vostri bisogni in modo pulito e non in una squallida stalla>> Dark Lady nitrì come se si fosse offesa e aggiunsi:<< e dai Lady, lo sai che non volevo offendere la tua umile dimora>> Bruno e Sabrina risero poi tornarono seri alla mia vista ma io risi e dissi:<< dai muovetevi cialtroni, e dite a Giada di prepararmi un bagno caldo>> i due ragazzi mentre si avviarono risposero:<< si signora, grazie signora, lei è troppo buona>> accarezzai Dark Lady , le diedi un bacio sulla guancia e chiusi il portone della stalla. Subito dopo mi incamminai verso la scalinata principale dove incrociai lo sguardo fulminio di Francesco sempre più nervoso a causa della scelta di nostro padre di nominare me primo cavaliere della famiglia dei Conti Orsini e non lui. Ma questo solo perché al più presto avrebbe dovuto prendere l'incarico del casato di Sofia e ricoprire il ruolo più ambito da tutti a corte. Quindi domandai:<< e dai fratellino, sei ancora arrabbiato con me? >> aggiunsi poi girando di spalle Francesco mentre vidi Sofia correre da una parte all'altra senza sapere dove andare, così iniziai a farle segno di proseguire per le scale che danno a destra dell'ala est:<< allora, dimmi caro fratellino, sei felice dell'imminente matrimonio?>> Francesco mi guardò stranito e rispose:<< ma che hai? non ti ho mai vista così..>> aggiunsi mentre salimmo le scale di sinistra:<< così come?>> si grattò il capo e disse:<< non lo so, sei strana. Stai avendo un comportamento strano. Ti guardi intorno, gesticoli al vento, sorridi come una scema. Non è che con tutte queste guerre ti stai bevendo il cervello?>> sospirai posai l'elmo sul tavolino nel grande corridoio feci cenno al servo di turno Giacomo di aiutarmi a spogliarmi dell'armatura e risposi mentre rimasi in maglia da guerra camicia bianca sporca di terreno , pantaloni e stivali:<< sono sana come un pesce, soprattutto la mia testa. Cerco di tenerla ben salda al collo e sempre vigile e sveglia. Ora con permesso fratellino mi ritiro nelle mie stanza a farmi un buon caldo bagno, ci vediamo a tavola>> Raggiunsi la mia stanza dove ad attendermi c'era Giada, mi spogliai completamente davanti ai suoi occhi come di consuetudine e mi feci massaggiare dalle sue competenti mani da massaggiatrice personale, mi immersi nell'acqua e disse:<< se posso con il vostro permesso rivolgervi una domanda>> risposi mentre mi rilassai:<< dimmi Giada>> succube della mia presenza disse:<< la mia cara signora ha fatto buon rientro?>> rilassai il mio corpo e risposi mentre la tirai dentro la vasca:<< certo, ma ora è più piacevole>>. Da fuori la stanza mia madre passò con accanto mio padre, si guardarono in viso e mamma disse:<< hai intenzione di intervenire o..>> stufo delle sue solite lamentele omofobe papà rispose:<< dopo quello che fa nostra figlia per garantirci sonni sicuri e una vita sicura lontano dai pericoli, possiamo anche sforzarci di chiudere un occhio sulle sue questioni amorose che di certo può permettersi se svolte all'interno del palazzo con indiscrezione>> a braccetto verso il salone mamma disse:<< non mi sembra che sia indiscreta>> papà si aggiustò i baffi diede un bacio sulla guancia in presenza della famiglia di Sofia e disse sottovoce:<< è tutto sotto controllo, dopo le parlerò. Ora abbiamo questioni più importanti di cui discutere davanti un buon bicchiere di vino che ora gentilmente Pietro ci versa, vero?>> il giovane servo si avvicinò al tavolo versò il vino nei singoli bicchieri dei commensali poi tornò al suo posto mentre papà chiamò Flavia la più anziana della servitù e disse:<< di a quella scellerata di mia figlia di sbrigarsi, stiamo aspettando tutti lei>> si aggiunse poi il Conte Ottaviani che disse:<< un'attimo, ma dov'è Sofia?>> A proposito di Sofia, lei era insieme a Giulia e Laura le sue dame di compagnia che le domandarono:<< ma dove sei stata? >> aggiunsero poi mentre si tolse il copri abito:<< o mio dio, ma cosa hai combinato la vestito!>> lei le zittì e rispose sussurrando alle orecchie:<< sono andata a caccia di un cervo>> loro sobbalzarono e spaventate dissero:<< ma sei pazza, lo hai fatto un'altra volta, se vostro padre viene a sapere, non farlo più>> Giulia curiosa domandò:<< chi era quell'affascinante cavaliere che ti ha accompagnata a palazzo?>> ancora una volta Sofia l'azzittì e rispose:<<shhh- la contessa Isabella, lei mi ha portata al palazzo e mi ha salvata dalle grinfie di un brigante>> entrambe ancora spaventate l'abbracciarono e dissero:<< mio dio, per fortuna che ti ha salvata, chissà cosa sarebbe potuto accadere se solo quel brigante ti avesse fatto del male>> sfortunatamente Francesco passando nel corridoio si fermò a origliare e scoprì il nostro piccolo segreto così entrò di soppiatto in stanza e disse in modo irruento:<< sei un'incosciente, come hai potuto farmi questo alla spalle. Hanno ragione le tue dame di compagnia, almeno loro sanno qual è il tuo posto>> chiuse gli occhi abbassò il capo e dispiaciuto aggiunse:<< non volevo essere brutale, perdonami, ho sbagliato a formulare ciò che penso. Non voglio che pensiate di me come un bifolco che non lascia libertà, ma se ti fosse accaduto qualcosa la fuori nel bosco io non so come avrei potuto affrontare la vostra scomparsa, mi siete molto cara e non voglio che vi capiti qualcosa di brutto. Non posso vivere con questa paura angosciante>> Sofia lo abbracciò e perdonò il suo modo brusco di esprimersi impulsivamente e rispose:<< vostra sorella mi ha protetta, un motivo in più per stare sereno. Dato che ha saputo affrontare il pericolo con indomito coraggio e senza paura>> aggiunse poi mentre finì di prepararsi:<< comunque ora potete andare, penso di essere abbastanza al sicuro tra queste mura, non credi?>> Francesco si specchiò con lei, le accarezzò il collo e disse:<< va bene, vi aspetto in sala>> sdraiata sul letto guardai il corpo nudo di Giada muoversi su di me con sensualità poi mi alzai lei cadde sul materasso, ridemmo ancora, ci facemmo un po' di solletico poi le passai i vestiti e dissi:<< ora va, è ora che io presenzi la serata, altrimenti mi toccherà litigare tutta la notte con mio padre e non voglio che ciò accada. Abbiamo un patto e intendo rispettarlo. Comunque sono stata bene e non pensare mai che sia solo sesso>> Giada si rivestì e rispose:<< e cos'altro potrà mai esserci tra di noi signora, se non del sesso?>> la presi di spalle e mentre le baciai il collo dissi:<< quante volte dovrò ripeterlo che mi devi chiamare Isabella?>> Giada si scostò e replicò:<< sono solo una serva e voi la padrona. Sono solo un piacere per voi e nulla più>> la guardai mentre indossai un semplice abito da sera di colore blu e dissi:<< vieni qui, fammi una bella acconciatura e non ripetere più quelle sciocchezze che hai detto>> Giada mentre iniziò a formare le trecce replicò:<< ma è così>> mi alzai di scatto e urlai prepotentemente:<< basta, Io non sono la padrona di nessuno e tu non sei la serva di nessuno, se solo accetterai di essermi complice. nessuno potrà toccarti, nessuno potrà mai farti sentire inferiore, nessuno potrà mai osare ostacolare colei che tiene sicure le mura di questo castello e le persone che vi abitano. Chiaro? quindi ora finisci di farmi le trecce e chiama Filomena per svuotare la vasca>> Sofia uscì di stanza insieme alle sue dame e mentre passò verso il corridoio mi vide baciare Giada. Giulia e Laura con stupore per ciò che videro sussurrarono:<< o mio dio, hai visto? Sofia ma..>> Sofia mi guardò ma non disse nulla, mi salutò con un inchino e si recò verso il salone dove tutti ci attesero con gran fervore. Mia madre mi guardò e disse:<< finalmente ti sei decisa di lasciare quella sgualdrina alle sue faccende>> strinsi il pugno mentre la gamba destra tremò per la rabbia la guardai stavo per risponderle ma papà mi guardò con il suo solito sguardo severo e disse:<< non è il momento di fare scenate. Ora mangiamo>> Sofia si sedette difronte a me, Francesco mi guardò sorridente mentre i genitori di Sofia domandarono a sua figlia:<< si può sapere dove sei stata per l'intero pomeriggio?>> Francesco intervenne e disse:<< è colpa mia, l'ho convinta sapendo che le piacciono i fiori a trascorrere del tempo nella nostra serra. Sapete non voglio essere un marito noioso che vieta alla propria bella moglie di avventurarsi in sicurezza. Sarò lieto in questa settimana di farle conoscere tutto ciò che è esplorabile all'interno del castello e anche fuori. Infatti stavo proprio pensando di farvi visitare il casale che abbiamo a pochi passi dalle cascate, un luogo molto suggestivo e avventuroso>> Sofia lusingata come i suoi genitori di tanta premura rispose mentre io la guardai sorridendole sapendo della grande menzogna che disse:<< non vedo l'ora di fare questa escursione>> aggiunsi con il calice di vino bianco in mano:<< ci sarà da divertirsi>> Francesco mi diede un pestone sul piede io contraccambiai mentre nostro padre ci guardò tornammo sereni e domandò verso il Conte Ottaviani:<< allora, cosa ne pensate di questa famiglia quale state affidando vostra figlia?>> Ottaviani sorpreso per le dicerie a corte riguardo il mio orientamento sessuale rispose:<< Orsini caro, lei cosa ne pensa?>> mio padre trovò quella domanda come un affronto così iniziò ad agitarsi mentre risposi senza maschere:<< Ottaviani ormai siamo di famiglia, se avete da dirmi qualcosa non colpite mio padre, siate diretto con le vostre parole taglienti>> aggiunsi poi divertita mentre continuai il mio pasto preferito:<< ferite del tutto innocue sia chiaro. Ma che a mio padre hanno dato fastidio>> aggiunsi ancora una volta mentre bloccai la parola di mia madre:<< ebbene, questa sera ho l'onore di mettere in chiaro che Giada è la mia dama di compagnia e che quindi non è la serva di nessuno e che quindi che a nessuno venga in mente>> girai il capo verso mia madre e continuai:<< che a nessuno venga in mente di farle qualche screzio in mia presenza o in mia assenza e soprattutto di parlare della mia vita privata in sedi esterne. Secondo poi, ogni uscita che vorrà fare la contessa Sofia potrà farlo scortata dai miei più fidati cavalieri caro fratellino e terzo e ultimo volere, i servi hanno diritto di trascorrere i loro piaceri lontano dalle stalle in modo tale da non far scoppiare un'epidemia per scarso igiene>> mio padre mi strinse la mano mentre mamma, e il Conte Ottaviani mi guardarono con disappunto. La contessa madre di Sofia Donna Simona di Monza disse la sua a riguardo:<< penso signor Orsini, che la vostra qui presente figlia sia un esempio per tutte le aspiranti donne che vogliono inseguire il suo coraggio. è una donna pronta a tutto, e soprattutto così benevola di cuore da tenerci tanto alla propria servitù. è vero, per vivere bene bisogna garantire il bene e questo solo una mente ben ragionevole può mettere in atto simili accortezze, quindi grazie per ciò che fate e siete cara Isabella>> improvvisamente mamma si alzò e andò verso la finestra, non si sentì affatto bene, papà la prese in braccio e disse:<< scusatemi ma credo che la cena sia finita>> Sofia si avvicinò a suo padre che gli disse:<< guai a te se ti trovo da sola con quella..>> Francesco si intromise e rispose:<< non si preoccupi mia sorella a breve partirà e di lei sentiremo solo parlare delle sue avventurose vincite di battaglia vero sorellona?>> lo guardai con disgusto intuii in quel momento che avevo dalla mia parte solo mio padre quindi lasciai tutti nella grande sala da pranzo mi diressi verso la stanza dei miei genitori e origliai la voce di mamma che disse:<< ti prego falla ragionare, con il carattere forte e il coraggio che si ritrova, potrà avere il futuro dell'Italia tra le mani, convincila a sposare il figlio del cugino del Re. Infondo Cristiano è bello, forte, è un militare che ha combattuto al suo fianco, ricordo quando mi disse l'estate scorsa che sarà sempre disposto a prendersi cura di lei anche se non ne ha bisogno. Ti prego convincila prima che io ..>> papà la zittì e rispose:<< prima che tu cosa? commetta qualche sciocchezza? >> aggiunse poi nervoso:<< e va bene, cercherò di parlarle ma non voglio compromettere il suo futuro e il futuro del nostro casato. Sai bene che un altro rifiuto sarebbe un insulto verso il Re stesso>> mamma disse per convincerlo:<< dille che può tenersi la relazione con Giada e che se vuole può giocarci insieme al suo futuro marito se le piacciono questi giochi di donne, infondo non sarebbe uno scandalo, anzi, sarebbe un'ottima alternativa se mai Isabella non potesse essere in grado di avere figli, non credi?>> quell'idea malsana iniziò a farsi spazio anche nella mente di mio padre che in quel momento si accorse della mia presenza, si alzò mentre mamma si addormentò, aprì la porta mi guardò addolorato e disse:<< figlia mia, lo so che ti sto chiedendo un'enorme sforzo, ma tua madre ha ragione, se mai tuo fratello non dovesse adempiere al suo dovere, tu hai l'obbligo di portare avanti il buon nome del nostro casato e so bene quanto ti costa ma potrai vivere con la donna che ami e potrai spiegare le tue ragioni al tuo caro amico Cristiano che gentilmente ha chiesto la tua mano, ti prego noi gli abbiamo detto che avevi bisogno di pensarci, ecco quel tempo è scaduto figlia mia e stavo pensando che >> arrestai le sue ultime parole e risposi:<< non pensate padre, non pensate>> furiosa mi recai nel corridoio dove incrociai lo sguardo di Sofia che per la prima volta mi vide cupa, ebbe realmente paura poiché le passai in modo freddo e chiusi la porta sbattendola con forza. Giada sentì tutto e poco dopo si ritrovò anche lei faccia a faccia con Sofia che fermandola le disse:<< per qualsiasi cosa potete contare su di me, ora è nervosa e non è in sé è meglio che le lasci elaborare il tutto, domani>> Giada si dimenticò del suo ruolo e rispose:<< domani sarà troppo tardi>> Sofia le strinse la mano e disse:<< attenta a come ti poni, ti sto porgendo la mia benevolenza sei sempre una >> aprii la porta e risposi mentre la guardai con sfida:<< penso che avrei dovuto lasciarti nelle mani di quel brigante, così vedi cosa significa essere trattata da schiava, piccola viziata dei miei stivali. Andiamo entra Giada>> Sofia bussò alla porta, le serve del palazzo videro gli strani movimenti e subito corse il vociferare:<< eh non perde mica tempo la contessina a conoscere sua cognata>> disse Marcella la pettegola del palazzo. Giuseppe si accodò con una battuta:<< certo che la padrona conosce bene come far cadere ai suoi piedi le donne e le avventure erotiche in un bel ménage à trois>> Floriana lo zittì lanciandogli lo scopettino di paglia appresso e disse:<< zitto te, che se per sbaglio viene a scoprire che hai detto queste zozzerie non esiterebbe a farti penzolare dalla forca. Voi non la conoscete isabella, e vi assicuro che è meglio per tutti non sfidarla>>. Prese la candela e si diresse verso le stanze che avevo ordinato di sistemare per ognuno di loro e aggiunse:<< ora andate a dormire che domani solo il signore saprà cosa succederà>> tornando a me ero seduta sulla poltrona vicino la grande finestra, guardai la luna, Giada era con me in stanza seduta sul letto e disse:<< Amore mio, oggi mi hai dimostrato di avere coraggio e di tenerci davvero a me. Sai che accetterò tutto quello che mi dici di fare solo per starti accanto vero? >> mi alzai le andai incontro e risposi:<< davvero saresti disposta a fare da amante? >> mi prese il viso tra le mani e disse:<< amore mio, il cornuto sarà lui, non io. Io sarò la favorita di entrambi e per far si che nessuno mi farà del male, mi farò mettere incinta esattamente come pianificato da quella arpia di tua madre>> in quel momento ebbi la mente affollata da strani pensieri e risposi:<< no, non posso metterti in questo squallido gioco di potere>> Mi baciò e replicò:<< vedrai che tua madre diverrà innocua. Le conosco le donne come lei>> mi spinse di schiena sul letto, si mise su di me e aggiunse ancora una volta:<< sposati lo stesso giorno di tuo fratello così tutti saranno presi da tutti gli impegni e nessuno saprà nulla riguardo la nostra storia, convinceremo il giovane soldato ad essere il nostro complice>>
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" Il coraggio del cuore"
RomanceIsabella e Sofia sono due gentil donne che dovranno affrontare l'ira delle loro famiglie a causa delle loro scelte di vita discutibili in una Italia del 1400. Difendere l'onore e casato è tutto ciò che hanno costruito sarà il terreno perfetto p...