Round 7: Il ricordo più vivido

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Memoria,
Cosa significa davvero questa parola?
Cos'è davvero questa condizione o questo luogo?

Beh la memoria per la scienza è una funzione psichica e neurale di assimilazione di informazioni.

Invece se si andava oltre quella che era la visione scientifica di reazioni chimiche,
che avvengono in continuo all'interno del nostro apparato nervoso,
la filosofia poteva venirci in aiuto.

Secondo bergson la memoria era uno stratificarsi di ricordi duraturo sempre intero indipendentemente da quella che era la nostra coscienza di essi.
E la sua dimensione temporale non è quella scientifica ma bensì quella del tempo vissuto.

Insomma per ognuno la memoria era un qualcosa di diverso eppure a tutti si poteva accomunare la visione della percezione come un labirinto infinito,
esperienze,
ricordi e nozioni che la nostra mente conservava gelosamente per noi.

Portare memoria di chi non c'è più,
di chi non può farlo,
portare memoria di eventi importanti, persone e cose.
Ogni singolo momento delle nostre giornate viene preso ed immagazzinato in una di quelle viuzzole della memoria per poi tornare al momento giusto a farsi vive.

Il cielo quel giorno era coperto da pesanti nuvoloni ed il caldo che di solito caratterizzava quel mese in Italia era venuto meno.
Un leggero vento fresco faceva si che che i brividi si propagassero per ogni centimetro del corpo.

Ero arrivato nel bel paese già da qualche giorno in compagnia solita di joris e andrea.
per i primi giorni avevo passato la maggior parte del tempo con loro a maranello o con pierre.
Poi mercoledì era atterrato un aereo in particolare che si portava con sé il bel biondo olandese.

Entrai nel paddock nonostante l'assenza del pass con un sorriso sulle labbra consapevole di essere all'inizio di un bel weekend e che le cose sarebbero state davvero imprevedibili.

Camminavo alla ricerca di lewis o sebastian in quella mattinata uggiosa di giovedì.
Il paddock era semivuoto e quasi nessuno dei piloti era ancora arrivato se non i miei due amici.
Avrei finalmente rivisto seb in griglia dopo un eternità.
Quanto avrei voluto riavere il tedesco in giro tra i box nessuno lo sapeva davvero.

Sulla mia strada direzione box redbull, dove era stato avvistato il più grande, vidi un bambino gironzolare con la sua ferrari facendola correre qui e li fino a fermarsi come sotto incantesimo a fissarmi.
Non ci pensai due volte ad avvicinarmi al piccoletto facendolo sorridere mentre raccattava la sua macchinina da terra.

" vediamo chi abbiamo qui ?
un piccolo tifoso ?"
" sshi"
La sua voce era dolce come lo zucchero filato e quelle gemme che brillavano mi rendevano estremamente felice.
" ma questa è proprio la mia "
Sul davanti del modellino il 16 era spiattellato perfettamente rendendo orgoglioso il bambino di averla portata proprio oggi.
" lui è un tuo grande fan "
Forse in quel momento il mio cuore era più felice di molte altre volte,
solo vedendo l'amore che anche un bambino poteva provare nei miei confronti.

Allungai la mano verso i miei accompagnatori che prontamente mi passarono un pennarello nero indelebile,
raccolsi la macchina da terra e ci lasciai un bell'autografo sopra.
" così va più veloce eh ?"
" grazieeee"

Toccai dolcemente la sua testolina felice
Mentre il bimbo si era accovacciato per poggiare la macchinina.
Quelle due gemme mi sembravano così tanto le mie quando guardavo i gp da piccolo.
Non sapevo perché i bambini mi facessero sempre quell'effetto.
eppure se ne vedevo uno soprattutto appassionato di quello sport,
ed in Italia ce n'erano a bizzeffe,
il mio cuore si scioglieva.

Una volta arrivato ai box ferrari mi ci infilai solo per poter arrivare indisturbato a quelli blu passando lontano da occhi e telecamere.
Sorpassai la Mercede,
Dove un bono era stanco di sentire il battibecco tra george e toto su chissà cosa,
per poi finalmete arrivare dove volevo.

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