Per tutto il tempo della cena, e anche successivamente, Draco fu impegnato in un susseguirsi dietro l'altro di tentativi fallimentari.
Sembrava che, quella volta buona nella sua vita in cui aveva deciso di smettere di autosabotarsi, fosse l'universo stesso a farlo.
Come se stesse mettendo alla prova la sua convinzione in quella decisione.Il primo tentativo andato a vuoto, fu durante la cena. Certo, non avrebbe parlato lì avanti a tutti, ma pensava che almeno rivolgergli la parola, per poi chiedergli se avrebbero* potuto parlare dopo, poteva essere un buon inizio. Soprattutto dopo una settima di silenzio.
Peccato che Teddy non fosse dello stesso avviso, dato che aveva passato tutta la cena a piangere e fare i capricci.
A quanto pare, il piccolo si era appassionato ad un giochino ai mercatini, e, una volta che le zie gli avevano detto di non poterglielo prendere, perché quello era di tutti i bambini, si era intristo ed era diventato silenzioso, per poi scoppiare a casa con Harry, convinto che il padrino avrebbe potuto fare qualcosa.
Aveva meno di un anno, ma quel bambino aveva già capito che, se avesse voluto qualcosa, chiedendolo al padrino lo avrebbe molto probabilmente ottenuto.
Infatti, come da copione, Harry aveva già iniziato ad escogitare come poter comprare delle attrazioni pubbliche, e fu solo grazie all'intervento delle sorelle Black, se i suoi piani furono sventati.
Il resto della sera, il moro, lo passò tentando di consolare il piccolo Teddy, prestandogli lui tutte le cure e cullandolo fino a farlo addormentare.
Fu dunque un'impresa impossibile per il biondo, riuscire a parlargli.Sconsolato, andò a dormire, con la promessa di ritentare il giorno dopo, e di non lasciare che nessun pannolino-dotato potesse impedirglielo.
Di buona misura, Harry non si fece trovare quella mattina.
Quando il biondo scese al solito orario per fare colazione, non trovò nessuno.
Decise di aspettare.
Essendo ancora così presto, poteva anche essere che il moro stesse ancora dormendo... poco probabile, ma non impossibile.
Dopotutto, Teddy lo aveva stancato molto ieri sera, e non si era addormentato prima che non fosse molto tardi.Aspettò per un'oretta, ma nessuna traccia del saettato.
Decise di attendere ancora un'ora.
Un'ora in cui anche sua madre e sua zia scesero a fare colazione, per poi andare via ed uscire una volta finito.
Ed a quel punto il biondo era su tutte le furie.Davvero Harry aveva deciso, proprio quel giorno, di ricominciare a dormire come una persona normale?!
O magari lo stava facendo di proposito, a non uscire dalla stanza.
Aveva deciso si rendergli pan per focaccia?
-Molto maturo da parte tua, Potter.
Davvero molto maturo.-Pensò, ormai esasperato da tutta quella situazione.
"Parlaci" gli aveva detto, la Granger.
La faceva facile, la signorina.
Non è lei quella a essere evitata!
-Non è stata nemmeno lei ad evitarlo per primo, però.-
Di una cosa era certo:
così non sarebbe arrivato da nessuna parte.
Doveva cambiare strategia.Come se fosse stata evocata, dalle fiamme verdi del camino in cucina, Hermione Granger, apparve in tutta la sua maestosità di capelli arruffati e tomi pesanti.
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La mia Epifania
FanfictionLa guerra contro il male è finita, ma quella contro se stessi è appena iniziata. Ambientata dopo la disfatta del signore oscuro, Harry si troverà a far fronte alla realtà. La guerra ha impiegato la maggior parte delle sue risorse, sia fisiche che m...