Era una mattinata di primavera, Emily stava semplicemente dormendo comodamente nel suo letto, quando, improvvisamente, nota una figura nera e rosa a terra. «Mh... eh?» disse Emily, dopo essersi stiracchiata per bene le braccia. Era una figura umana, questo era sicuro. Era Federico, si, era proprio lui. «Mhh.. grrr..» emise, ancora dormendo profondamente, mentre si grattava la testa. Sicuramente stava sognando qualcosa. Emily guardò Federico con un'espressione neutra, anche un po' addormentata, e gli disse: «Che cosa ci fai qui?». A quel punto, Federico si svegliò e strofinandosi gli occhi, rispose: «Oh... buongiorno Emily! Beh... non lo so nemmeno io.» La ragazza lo guardò, abbastanza disgustata, notando delle bottiglie di vetro a terra, accanto a lui. «Uh... hai bevuto?». Egli si gira, abbastanza perplesso, e nota le bottiglie: «A quanto pare si, ma... non ricordo nulla...». «N-Non mi hai fatto nulla mentre dormivo... vero?!» gli disse con cinquanta sfumature di rosso in faccia. Un po' perplesso, e con uno sguardo ancora insonne, le disse: «Nah... al massimo ho solo mordicchiato il tuo cuscino.» mostrandogli il cuscino pieno zeppo di saliva. Emily fa un breve urletto, ma si regolò subito dopo. Con uno sguardo inespressivo, Federico rispose: «Portalo qui, te lo riparo io: ho solo bisogno di un po' di paglia e bambù.» Lei lo guarda con un espressione abbastanza strana, dicendogli: «Ma dove sei vissuto?» e lui, con ancora un espressione di suo solito, inespressivo, le rispose: «Beh, i miei genitori sono vissuti nei boschi, foreste... ed hanno voluto insegnarmi le cose più importanti. Ti sembra impossibile? D'altronde, noi siamo dei "lupi in cerca di prede"». «N-No...» Emily rimase in imbarazzo per un paio di secondi, nei quali si guardavano a vicenda. Dopo un po', nota l'orario «Oh, guarda che ora è!» esclamò Emily e corse veloce come un fulmine in bagno. «Emy, dovrei andare anche io in bagno...» disse Federico mentre Emily gli sfrecciava davanti. Dopo pochi secondi, le domandò, con un espressione docile come un gattino appena nato: «Sai, che ne dici di avventurarci nei boschi?». Mentre continuava a vestirsi, la ragazza apriva la porta per rispondergli: «Non posso devo andare al ristorante per lavo-» perse l'equilibrio e cadde a terra con un tonfo. Federico s'imbarazzò, e le disse: «S-Stai bene?» diventò rosso, tutto d'un colpo. «Se vuoi posso aiutarti... o forse no, perché sei una femmina» continuò con un espressione strana, di suo solito. «Peccato che non puoi venire... ehi, aspetta!» disse tristemente, ma subito dopo gli venne un'idea: «Posso venire?» gli si stampò un sorriso in faccia di speranza sul volto. Ancora a terra, Emily gli rispose, con il viso rosso: «Uh... p-penso che per un giorno potrò saltare il lavoro...». Dopodiché, si rialzò subito e chiuse la porta. Il ragazzo arrossì, e, incrociando gli indici fra di loro e con lo sguardo a terra, gli domandò: «Q-Quindi vieni con me?». Emily uscì dal bagno, pronta, con la sua uniforme, e gli sorrise. «Beh, che stiamo aspettando?». Il ragazzo divenne rosso mentre guardava meravigliosamente la ragazza: «E-Ehm... i-io... vado un attimo in bagno» rispose, e andò in bagno chiudendo la porta. «Uh... okay» rispose Emily con un'espressione strana. Federico uscì dal bagno: «Eccomi» disse «Andiamo?» concluse con un sorriso. Emily, pronta e stra pronta, gridò: «Yay!» e salto dalla finestra, saltando su un albero lì davanti e concludendo scendendo con un balzo. Federico, incapace di farlo anche lui, prese una liana e si lasciò andare, urlando: «GERONIMOO!».
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Un amore non corrisposto.
Chick-LitEmily, ragazza, 14 anni. Federico, ragazzo, 16 anni. Un amore nato a prima vista, ma purtroppo non corrisposto: cosa faranno i due ragazzi?