Eccoci di nuovo qui, in questa camera dove ho passato i miei momenti più belli e quelli più brutti. Mi chiamo Erica , per gli amici Ery. Ora mi sto per trasferire a Bari, e non sto per niente bene perché sto per lasciare la mia migliore amica Anna.
"Erica sei pronta?": disse mia madre
"Si mà ora arrivo": dissi con aria imbronciata, visto che non avevo nessuna voglia di alzarmi dal letto per andare a scuola.In macchina...
"Mamma devo andare a prendere qualcosa al bar perché non ho fatto colazione oggi": Oggi non avevo proprio voglia di mangiare visto che domani mi dovevo trasferire.
"Ok ma fai in fretta".
Mentre entravo nel bar vidi un gruppo di ragazzi più grandi di me, loro avevano verso i 18 anni e io ne ho 15. Vedevo che ci provavano con delle ragazze, ma senza risultati.
Le prime 2 ore passarono in fretta ma, le altre 3 non furono molto eccitanti perché avevo chimica...ed io la odio.
La scuola finì abbastanzamente in fretta, mentre tornavo a casa sentì una voce alle mie spalle , era Anna l'ultima persona che volevo sentire oggi. Non voglio che lei soffra a causa mia, é la mia migliore amica.
"Eryyyy!!!"
"Anyyy!"
"Mi dispiace tantissimo che tu debba partire ": disse con voce non proprio dispiaciuta.
"Non mi sembri molto dispiaciuta!"
"Bhe... perché mi sono messa con Erick... e sono contentissima"
"Cosa farai senza di me?":sapevo già la risposta ma la volevo sentire da lei.
"Si... vabbé dopo qualche mese non ci penseró più... ma se perdo Erick la sì che ci sta da morire"
Non ci credevo a quello che aveva detto le importava più del suo ragazzo che della sua migliore amica.
"Dici davvero? Ti importa più del tuo ragazzo che di me?"
"Si certo che mi importa di te, ma i ragazzi ti fanno vivere certe emozioni... mi capisci vero?"
Rimasi senza parole.
"Certo come biasimarti... tanto a te ti portano a letto e poi ti scaricano come la spazzatura, ma cresci. Poi non posso crederci che dopo tutto questo tempo ti importa di uno stronzo e non di me, ma non ti fai schifo da sola?" Dopo dette queste parole, non mi disse più niente e mene andai.Una volta tornata a casa presi le ultime cose da mettere in valigia, e mi misi sul letto pensando e ripensando a quello che mi aveva detto Anna, io più ci pensavo più non ci credevo. Era come se non avevo più nessuno, iniziai a piangere e singhiozzare, volevo smetterla ma non ci riuscivo.
Poi dopo un po' entro mia madre "Cosa é successo?": Mi disse con aria preocupata.
"Niente mamma": non volevo dirle quello che era successo con Anna perché osinó non l'avrebbe più finita di preocuparsi... La conosco troppo bene. Quando sene andó sentì per la finestra il motore di una macchina parchegiarsi quì vicino, e vidi il ragazzo del bar, quello che ci prova con tutte. -Chissà perché é qui-? Pensai.