cap 5

22 1 0
                                    

Le vacnze estive volarono, si ritorna a scuola, la quarta, Madonna un anno alla maturità, mi sentivo male solo a pensarci.

I mesi passarono così velocemente che arrivo dicembre, il mio compleanno, il primo compleanno in diciassette anni, che il cielo era limpido e con un sole che brillava.

Lui era in salotto che mi aspetta con il suo sorriso, me ne ero completamente dimenticata che dovevo andare a pranzo da lui, che smemorata che ero, mi infilai dei pantaloni e un maglione, presi le scarpe e con la sua mano nella mia corremmo verso la macchina. Arrivati da lui, in ritardo tanto per cambiare, sua mamma mi diede un pacchetto regalo, una pochette con una ragazza che assomigliava a me, mi abbracciarono tutti forte, poco dopo arrivo lui mi prese una mano e mi mise un pacchetto non notai che la carta regali era della Gucci, lo aprii mi venna al naso un'ondata di profumo che rimasi senza fiato, lo spruzzati subito su di me, inspirati profondamente, e lo baciai. Mi accorsi che la tavola da pranzo era imbastita dipietanze brasiliene, con qualche coperto in più, un' istate dopo capii il perché, aveva invitato tutti i loro amici per festeggiare il mio compleanno. Solo dio sapeva quanto ammassi sulla famiglia.

Non so voi mai io, sono la quella ragazza pazza che ama indossare le felpe altrui; magicamente mi ritrovai con un paio delle sue felpe, era cosi bello dormire con il suo profumo addosso, sembra di averlo vicino a me.

Natale arrivo in fretta, mi ritrovai a urlare contro i miei genitori perché non volevano lasciarmi andare alla festa della vigilia brasiliana, li odiai. Passai la vigilia in pigiama a guardare film natalizi. La mattina seguente mi alzai e non li salutai, mi cambiai e dovetti andare a quello stupido pranzo familiare natalizio. Non toccai cibo, e sempre con il mio muso mi alzai dalla sedia presi una sigaretta e andai verso l'uscita per funarmela, mi fissavano tutti, dio che nervi, per fortuna la mia gioia tornò quando mi chiamò Mike, stava venendo a prendermi, spensi la sigaretta entrai presi la borsa avvisai che a stava arrivando a prendermi e uscì senza aggiunte nient'altro. Passai il resto del giorno tra aperitivi e auguri con tutte le persone che conoscevamo e incontravamo, ormai stremati e a stomaco vuoto  tornammo a casa a mangiare la pizza, finito, ci buttano sul letto a guardare Frozen, lo mise solo per farmi contenta, ma poco dopo li chiesi se potevamo giocare a GTA, scoppiò a ridere, mi baciò e non ci alzammo più da quel comodo letto.



Il diario di una piccola pazza innamorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora