Capitolo 21.

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Un' altra mattina dà inizio,mi alzo dal letto non molto euforica, sono ancora un po' giù,ieri sera Pietro mi ha mandato vari messaggi,mi ha pure chiamata ma io non ho risposto quindi credo che oggi voglia parlare.
Vado a farmi una doccia e indosso dei vestiti comodi, pantaloni e maglietta, solo per stare comoda, faccio anche colazione di solito non la faccio mai a casa ma oggi mi andava di farla e poi prendo tutte le mie cose ed esco di casa scendendo le scale per poi aprire la porta d'ingresso.
Guardo giù senza alzare lo sguardo al cielo e sento un clacson suonare,sobbalzo e alzo lo sguardo è Pietro che suona anche se lui è appoggiato alla macchina, faccio per camminare a passo veloce ma lui mi raggiunge prendendomi il braccio.
"Ti prego chiariamo" "mi hai fatto troppo male Pietro,non me l' aspettavo da te,tu che dici di essere innamorato mi hai pugnalato" "non pensavo di farti male,dico davvero Laura,vieni e parliamo" "voglio andare a lezione Pietro" dico solamente "e oggi niente lezione,stai un po' con me"
Faccio un profondo respiro,lo guardo da capo a piedi è bellissimo da togliermi il fiato,indossa una felpa bianca che gli sta divinamente,noto che il bianco gli dona molto e diventa ancora più bello per i miei occhi.
"Laura allora,se non vuoi ok ti lascio andare.." continuo a guardarlo e mi pizzicano gli occhi,li strofino solamente ma esce lo stesso una lacrima e abbasso lo sguardo.
Sento che mi abbraccia, accarezza la mia schiena e dice ancora qualcosa "mi dispiace così tanto,lo avevano fatto apposta ma non credevo succedesse tutto questo" sciolgo subito l' abbraccio e lo guardo arrabbiata "l' hai fatto apposta,e per quale motivo eh?" Adesso è lui che abbassa lo sguardo ma io gli prendo il viso per avere un contatto visivo con il mio e torno a parlare "guardami e rispondimi" fisso i suoi occhi che fanno altrettanto con i miei "per dire a tutti chi sei,della tua famiglia ricca" "Pietro mettilo in testa una volta per tutte questa cosa della ricchezza,mio padre ha sudato per arrivare dove siamo adesso e non siamo nati ricchi, è solo il lavoro stabile dei miei genitori,ma i miei nonni sono nati nei campi esattamente come i tuoi, adesso smettila, va a finire che ti lascio davvero".
Tolgo le mani dal suo viso e lui prende parola "no Laura scusami davvero,mi metto in ginocchio se vuoi" sta per farlo ma io glielo impedisco "andiamo dai" dico solamente "vieni con me?" "Vengo con te" "e saltiamo le lezioni oggi?" Continua lui,io scrollo le spalle per poi rispondergli "vale a dire che rimedierò a domani".
Così salgo in macchina e lui mette in moto,non so dove stiamo andando,lascio i libri dietro il sedile posteriore e guardo la strada ma con la coda dell' occhio vedo lui che sorride, spero sia finita davvero la storia della mia famiglia.
La strada è abbastanza lunga e ancora non capisco dove stiamo andando, abbasso il volume dallo stereo e prendo parola "Pietro dove andiamo, è già da un' ora che stiamo in macchina".
Lui continua a guidare senza togliere gli occhi dalla strada però mi risponde "ho pensato a una città che mi piace tanto, stiamo andando lì" buono a sapersi però sta facendo il misterioso,cerco di non parlare più,prendo il cellulare e avverto le ragazze anche se comunque ormai avranno capito che oggi sono assente.
Dopo un' altra bella mezz'ora abbondante entriamo in  una città ed io vedo scritto in grande 'BENVENUTI A VERONA'
Come,mi ha appena portata a Verona così senza nemmeno dirmi la destinazione,quindi a lui piace questa città?
Sposto lo sguardo su di lui, sorride solamente,non so se esserlo anche io o meno, faccio un profondo respiro e guardo fuori mentre ci addentriamo verso il centro della città.
"Che c'è non ti piace Verona,la città dell' amore,la città di Romeo e Giulietta,la città della musica, dell' Arena?" Quante domande ha detto in una sola frase,lo fisso solamente mentre cerca un parcheggio non molto distante da Piazza Bra, faccio spallucce,sono comunque ancora arrabbiata con lui per quello che è successo, avrò anche un brutto carattere a prendermela così tanto ma quando toccano la mia famiglia io non ci vedo più, divento tutt' altra persona.
Finalmente parcheggia e scendiamo,lui cerca di prendermi la mano ma io la ritraggo intanto camminiamo e noto davanti a noi l' Arena di Verona,qui dove tutti i cantanti e musicisti ci fanno i loro concerti, è nei sogni di tutti noi del mondo della musica suonare qui, proprio un grande traguardo, magari un giorno ci suonerò anche io davanti a più di 3000 persone,fare sold out e avere tutto quel pubblico davanti mentre io suono il mio pianoforte.
A portarmi alla realtà è Pietro che prende parola "dimmi ti piace?" "L' Arena è stupenda, così immensa"
Prendo il cellulare e faccio una foto "almeno capisco che ti piace" "a chi non piace?" dico io e lui mi risponde "è la storia qui,magari ci suoneremo insieme un giorno"
Lui pensa che tra molti anni staremo ancora insieme oppure rimarremo amici o colleghi?
Lo guardo,fisso i suoi movimenti,la sua grande schiena palestrata e le sue spalle che mi mandano in tilt,ci avviciniamo al teatro e io dico qualcosa "come ti vedi tra 10 anni Pietro?" Che bella domanda ho fatto,lui volta lo sguardo su di me rispondendomi "io tra 10 anni,mi vedo un cantante e musicista famoso in giro per il mondo, riempiendo migliaia di teatri e fare ciò che amo più al mondo la musica e poi mi vedo con una famiglia tutta mia,con dei bambini" ha lo sguardo sognante lo capisco perfettamente perché anche io voglio questo,fare musica per tutta la mia vita.
"Capisco" dico io solamente.
Per entrare credo si paghi così lui fa dei biglietti per noi anche se comunque è da matti pagare molto per vedere un teatro.
"Pagavo io il mio Pietro" lui scuote la testa e mi risponde "ti ci ho portata io, è stata una mia idea, voglio chiedere scusa per come mi sono comportato con te"
Entriamo, è davvero bellissima all' interno,mi brillano gli occhi, è uno dei posti più belli mai visti prima, è qualcosa che non riesco a spiegare.
Mi faccio prendere per mano da lui, intreccia le nostre dita e mi stringe a sé "è davvero magica l' Arena" mugolo solamente annuendo.
Mi alza il viso tenendomi ancora stretta al suo corpo e torna a parlare "non so se staremo insieme per sempre,ma io ci spero e non mi importa della tua famiglia,io voglio stare con te Laura,ho sbagliato lo so,ho anche esagerato e ti chiedo ancora scusa, perdonami ti prego, siamo qui solo per noi,in questa meravigliosa città" fisso i suoi occhi sembra sincero, provo a fidarmi nuovamente di lui,lo abbraccio spontaneamente accarezzandogli la schiena e poi una volta sciolto lui sorride è maledettamente bello per i miei occhi, come faccio a dirgli di no?
"Sono perdonato?" Annuisco solamente,sorrido anche io e poi finita la visita del teatro usciamo e percorriamo la strada, camminiamo e lui mi dice che andiamo nel famoso balcone di Romeo e Giulietta,a quanto pare si era studiato tutto per questa mattina.
Qui è davvero tutto bellissimo,non ci ero mai venuta a Verona, è la prima volta per me così chiedo a lui e mi risponde dicendomi che una volta ci era venuto con la scuola anni fa quando faceva il liceo, sono stati una settimana per vedere tutta la città quindi qualcosa si ricorda ovviamente anche se non molto dato che sono passati parecchi anni ormai.
Ci siamo fatti un sacco di foto anche divertenti e come da tradizione abbiamo messo la mano sul seno destro di Giulietta,dicono che porti felicità nell' amore,chi lo sa se è vero o solo cose dette dai veronesi ma noi ci abbiamo provato.
Adesso stiamo andando a pranzo, entriamo in un localino molto carino vicino l' Arena,ci andiamo a sedere e ordiniamo qualcosa,intanto parliamo della mattinata appena trascorsa,stava partendo male oggi ma alla fine abbiamo chiarito tutto, l' importante è saper parlare come persone civili nonostante gli sbagli che si possono commettere in una coppia, nessuno è perfetto, nemmeno io lo sono dato il mio carattere particolare.
Una volta arrivato il nostro pranzo cominciamo a mangiare continuando a parlare e scherzare insieme,mi piace tutto questo,mi fa stare bene, usciamo dopo aver finito e decidiamo di andare al Ponte di Castelvecchio,noto che qui al centro è tutto vicino per visitare luoghi, mentre camminiamo per le strade della città ci sono anche souvenir, ci fermiamo per comprare qualcosa, oggi stiamo facendo i turisti e il tempo lo permette, c'è un sole micidiale,non sembra nemmeno primavera, stasera metterò la crema sul corpo mi starò bruciando sotto questo sole di fine marzo.
Arriviamo al famoso Ponte della città, l' Adige che l'attraversa è spettacolare,non mi aspettavo di vedere tutte queste cose belle,mi sto divertendo tantissimo, avvolgo le braccia dietro la schiena del mio ragazzo e sorrido istintivamente,lui ricambia e accarezza dolcemente il mio viso "mi piace tutto qui" dico euforica "a me piaci tu, tantissimo,sei il mio tesoro più bello".
Le sue parole mi scaldano l'anima,il cuore batte a mille, lascio perdere tutto quello che è successo, è stato perdonato a tutti gli effetti, faccio poggiare le mie labbra alle sue per un dolce bacio e poi poggio la testa sul suo petto,continua a dirmi parole sdolcinate e mi sembra strano,di solito non lo fa mai, cioè noi fin'ora non lo siamo mai stati quelle coppie che si dicono sempre quelle parole dolci,io soprattutto ancora non riesco a dirgli quanto sono innamorata di lui, è inspiegabile quello che provo e non mi era mai successa una cosa così forte.
"Se sarebbe stato di sera poteva essere più romantico,le stelle sopra noi,le luci del ponte a illumirare tutto questo viale" continua a parlare mentre io sono stretta al suo corpo,la mia testa sul suo petto e non c'è niente di più bello.
Alzo lo sguardo su di lui per poi prendere parola "cosa c'è oggi Pietro,tutte queste parole così sdolcinate?" "E che voglio farti capire quanto sei importante per me,non voglio che finisce tutto tra noi per un mio capriccio,sei così speciale per me Laura.."
Sento il suo cuore battere forte,ci poggio la mano per ascoltare ancora di più i battiti. "Batte così forte per te,non mi lasci vero?" "No Pietro non ti lascio,non puoi immaginare quello che sento io"
Stavo quasi per dirglielo,mancava così poco ma devo trovare coraggio, ormai siamo in ballo quindi balliamo, faccio un profondo respiro e torno a parlare "quello che provo per te è troppo grande,in questi mesi non te l' ho mai detto quanto sono innamorata di te".
Lui sorride,poggia le dita dolcemente sul mio viso e poi torna sulle mie labbra per un' altro bacio ma questa volta ci mettiamo più amore.
Vorrei poter rimanere qui per sempre e dimenticare tutti i problemi ma che purtroppo dobbiamo affrontare, ancora dobbiamo sconfiggere Jessica e la sua famiglia, mio padre si deve ricredere in Pietro e poi si che potremmo essere davvero felici.
Le cose belle hanno anche un finale così torniamo indietro verso Piazza Bra, dobbiamo rientrare a Milano quando ancora è giorno, guardo il display del cellulare che segna le 15:30 , è perfetto a casa arriveremo in tempo, tanto le giornate stanno allungando adesso.
Saliamo in auto e una volta che lui mette in moto accendo lo stereo,la musica non deve mancare mai tra noi, è quella che ci ha fatti incontrare e poi innamorare,solo attraverso quelle tastiere del pianoforte che è successo tutto e prima o poi dovremmo scrivere una musica insieme che sa proprio di noi.

Ciaoo a tutte, eccomi tornata con un nuovissimo super capitolone.
Laura e Pietro che finalmente fanno pace nella città di Romeo e Giulietta, ve l'aspettavate che lui la portasse a Verona?
Quante cose nuove sono successe tra i nostri protagonisti, dichiarazioni e tanto amore, quello che meritano davvero.
A voi i commenti e al prossimo aggiornamento.

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