Life is too short to be afraid

Premessa: contiene descrizioni di un tragico incidente stradale, se siete particolarmente sensibili vi prego di non leggerla, non voglio che nessuno stia male.

"Pronto!"

La voce di Harry fece sobbalzare Louis che si era incantato a guardare un punto indefinito tra la televisione e il mobile.
Si alzò veloce e raggiunse il tavolo, affamato.

"Che hai cucinato di buono?" chiese osservando la tavola che prima aveva preparato.

"Insalata, humus di ceci e ho scaldato i falafel che stavano per scadere" rispose il riccio sedendosi. Louis fece il giro del tavolo per prendergli il viso tra le mani e baciare quelle sue labbra a forma di cuore.

"Ti amo" gli sussurrò prima di dargli un altro bacio e poi mettersi a sedere e cominciare a mangiare.

Per i primi minuti sono stati completamente in silenzio a gustarsi il cibo, c'era una leggera musica di sottofondo e qualche bambino che gridava da lontano.

"Che turno hai oggi?" gli chiese Harry osservando il maggiore che mangiava una forchettata enorme di insalata, Harry sosteneva che mangiava troppo velocemente, ma Louis non la pensava allo stesso modo e continuava ad ingozzarsi.
Ci furono alcuni secondi di silenzio dove Louis tentava di masticare e mandare giù prima di rispondere, Harry sorrise dolce a quella scena senza una particolare motivazione.

"Attacco alle 9 in punto e stacco domani alle 7" gli disse, "Ti porto la colazione domani mattina" gli disse anche se non c'era bisogno, ormai ogni volta che Louis aveva il turno di notte quando staccava si fermava alla pasticceria che era per strada e prendeva la colazione per Harry, poi lo raggiungeva, si faceva una doccia di appena cinque minuti e si infilava nel letto assieme a Harry, lo baciava e poi crollava esausto tra le braccia del suo ragazzo.

"Ok" Harry era dipendente da quei piccoli gesti di affetto che lo facevano arrossire al solo pensiero, perciò abbassò la testa per cercare di non farsi vedere felice per una brioche che il maggiore gli portava due o tre volte a settimana, "Io domani ho lezione dalle nove a mezzogiorno, tempo mezz'ora e sono a casa, poi dalle due alle sei lavoro" lo informò.

"Ceniamo assieme poi?" era una domanda molto stupida perché loro lo faceva sempre, tranne quando Louis aveva il turno al pomeriggio e finiva alle nove, ma comunque poi tornava da Harry. La cosa però assurda che porta a questa domanda è che i due ragazzi non convivono. Passano ogni notte assieme e tutti i pasti della giornata, e si alternano a stare una volta a casa di uno e una volta a casa dell'altro.
Ma Harry non ci vuole pensare, perché se ci pensa ci sta male, è una situazione complicata.

"Ovvio" gli rispose tentando di non far trasparire tutte le cose che vorrebbe dirgli, "Torni a casa tua domani?"

"Non lo so" fu la risposta sincera. Quando Louis aveva il turno di notte poi aveva il giorno dopo libero e lo passava solitamente a dormire per tutta la mattina e a non fare nulla il pomeriggio.

Finirono di mangiare in silenzio, poi Louis guardò l'ora a si accorse di avere dieci minuti prima di uscire di casa.
Andò in camera e si vestì, passò in bagno e poi tornò in cucina. Vide Harry che puliva i piatti, il viso concentrato, ma Louis sapeva che nascondeva il fastidio per la situazione assurda dei due appartamenti, avrebbe voluto aiutarlo, poi gli avrebbe parlato magari, gli avrebbe detto qualsiasi cosa per farlo ritornare felice, ma non aveva tempo ed era troppo codardo per fare un passo avanti nella loro relazione.
Si infilò tra il corpo di Harry e il bordo della cucina, circondò la vita del ragazzo e lo abbracciò forte, dopo qualche istante sentì Harry fare lo stesso. In quei momenti lì a Louis piaceva essere il più basso e minuto così da essere completamente inglobato dal ragazzo.
Restarono così per più di un minuto, poi Louis si staccò il minimo per baciarlo, Harry sapeva che era un bacio di scuse.