Durante il weekend, Amanda aveva tentato chissà quante volte di rintracciare Alessandro, ma pareva proprio che il suo agente si fosse volatilizzato. Lui non le aveva mai risposto al cellulare, tantomeno aveva richiamato. E, come se ciò non fosse bastato, non l'aveva trovato neanche a casa sua. Di tornare dai suoi genitori nemmeno se ne parlava, anche perché avrebbero senz'altro sospettato che qualcosa non andava. Alla fine, stremata e annientata da tutto quel silenzio, decise di appostarsi nei pressi dell'agenzia di lunedì mattina, convinta che l'avrebbe visto passare da un momento all'altro. Aveva affrontato l'ennesimo viaggio in treno e non se ne sarebbe certo andata a mani vuote, questa volta. Rimase impalata lì di fronte per almeno venti minuti, poi si decise a entrare. Chiese di Alessandro e, contro ogni sua aspettativa, il direttore la informò che lui era già lì.
«È arrivato più presto del solito, stamattina. Ha parecchio lavoro da sbrigare, perciò gradirebbe non essere disturbato.»
Amanda lo ignorò. «Io sono la sua più cara amica, e sono certa che mi accoglierà a braccia aperte, signor Brancacci.» Sfoggiò un sorriso strafottente e prese ad avviarsi nel suo studio, il passo risoluto.
«Signorina, le ho detto che è molto occupato!» tuonò l'altro, inseguendola.
Amanda si mise a correre lungo il corridoio e lo seminò.
Me ne frego! pensò.
Per sua fortuna, era ben più giovane di un Brancacci che, ormai da un bel pezzo, aveva superato la sessantina.
Corse a perdifiato su per le scale e, una volta raggiunto il secondo piano, si apprestò ad aprire la porta dell'ufficio di Alessandro senza neanche bussare. Quello che vide la fece sudare freddo. Alessandro era abbracciato a quella bellissima ragazza con cui l'aveva visto conversare qualche giorno prima nei pressi di casa sua. Lui le aveva stampato un bacio fugace tra i capelli color grano, dispensandole un sorriso confortante. E pareva che il tutto fosse avvenuto a rallentatore. Le sembrò di rivivere quella scena all'infinito. Non appena vide Amanda, l'uomo spalancò gli occhi e si staccò dalla giovane, ma non così velocemente come la stessa scrittrice aveva pensato.
«Mi dispiace», farfugliò, la gola secca. «Non volevo interrompervi.»
«Sta' tranquilla, non interrompi proprio nulla», le assicurò la giovane, che le tese la mano. «Tu devi essere la famosa Amanda, giusto? Alessandro mi ha parlato molto di te. Piacere di conoscerti! Io sono Marta, sua sorella.»
Amanda spalancò la bocca. «E così... sarebbe lei, tua sorella?» Le porse la mano e gliela strinse, abbozzando un sorriso imbarazzato.
Dio, non posso crederci. Ho toppato alla grandissima!
«Ma certo», intervenne Alessandro, lo sguardo indagatore. «Chi pensavi che fosse? La mia amante, forse?» le chiese, a mo' di battuta. Nel suo sguardo, però, a dispetto di quelle parole cui Marta non poté che rispondere con una risata divertita, sembrava trapelasse un pizzico di fastidio, nonché una serietà che non apparteneva alla sua persona. Per quanto riservato e all'apparenza poco "dinamico", era sempre stato un ragazzo solare e altrettanto alla mano. All'occorrenza, persino avventuroso.
«Vi lascio soli. Io e te ci vediamo dopo, okay?» Marta gli diede un tenero bacio sulla guancia e si avviò verso l'uscita, quindi regalò un sorriso entusiasta anche ad Amanda.
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In Un Giorno Qualunque
ChickLit[COMPLETA] Amanda Benassi è appena diventata una scrittrice affermata. Non è mai stata una ragazza particolarmente estroversa, tantomeno appariscente. Tutto d'un tratto, si ritroverà catapultata in una realtà completamente diversa da quella di un t...