XLIV.

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Qualche minuto più tardi, entrambi i ragazzi si trovarono per le scale.

L'imbarazzo tra loro era tangibile.

Cos'era (o quasi) successo in quella stanza?
Di sicuro, nulla che avesse una spiegazione razionale .

Fortunatamente, l'imbarazzo non durò molto.
Primo, perché il sollievo di essere riusciti finalmente a parlare l'uno con l'altro, prese il sopravvento, e una volta incontrati, si sorrisero, e continuarono a camminare insieme verso la cucina .

Secondo, perché la sorpresa di cui parlava Narcissa, avrebbe preso molte più attenzioni di quante i ragazzi potessero pensare.

Immaginate la loro faccia, quando entrando, si trovarono tutta la famiglia Weasley al completo, ad occupare la cucina con tanto di pollo gigante già pronto ed altre leccornie già ad imbandire la tavola, oltre a quello che avevano cucinato loro.

"SORPRESA!"

Har: "C-cosa? Ma cosa ci fate qui?"
Gin: "Non è ovvio?"
Her: "Festeggiamo la vigilia tutti insieme!"
Har: "Ma...avevamo deciso... non avevamo detto domani?"
Mol: "Harry caro, perché limitare il Natale solo a domani?
Perdonami, ma mi sono permessa di organizzare questa invasione insieme ad Andromeda...e Narcissa.
Eravamo tutti d'accordo che il Natale, fosse una festa da passare in famiglia ... e quindi eccoci qui."
And: "Scusaci se non ti abbiamo avvisato, ma abbiamo pensato fosse una cosa che avrebbe potuto farti piacere. E, per una volta, volevamo essere noi a fare qualcosa per te."
Ron: "Non avrai pensato sul serio, che vi avremmo lasciati da soli la vigilia di Natale, spero?
No perché, chi diamine avrebbe mangiato tutto questo!"
Il rosso con un gesto della mano indicò il tavolo strapieno, reso ancora più grande per ospitare tutti.

Harry era commosso.
Sapeva di essere amato, ma davvero, non pensava che si sarebbero spinti a tanto.

Credeva di non avere più un posto, e che quella non fosse più casa sua.... e forse era davvero così, perché, oramai, non viveva più sotto il loro stesso tetto.

Ma anche Bill, Percy e Charlie non vivevano più alla tana, questo li rendeva meno Weasley?

No.

Anche per lui.... anche per Harry valeva lo stesso.

I Weasley restavano comunque la sua famiglia.

Con una mano andò a coprire il proprio volto, lasciando intravedere solo il sorriso che era apparso in automatico, e andando a nascondere agli occhi di tutti, quella singola lacrima solitaria dovuta alla commozione.

Har: "Grazie....grazie a tutti!"
Her: "Avanti, prendiamo posto!"

Hermione, con un battito di mani, raccolse l'attenzione di tutti, distogliendola dall'amico, che sapeva non voler farsi vedere fragile.

E così, mentre gli altri iniziavano a prendere posto, Harry si asciugò la lacrima, prima che chiumque potesse accorgersene.

Non fu troppo veloce però, perché a qualcuno, al suo fianco, non sfuggì quel dettaglio.

Una mano si aggrappò alla maglia del moro, e quando si girò, trovò il volto sorridente e rassicurante di Draco, ancora al suo fianco.
L'istinto, era quello di abbracciarlo, e stringerlo forte a sé.

Come poteva quella serpe, essere diventato così...dolce!
Era un uomo adulto per la miseria!
Poteva davvero pensare che fosse adorabile?

Ma anche questa volta, il moro si trattenne.
Perché sapeva che, in ogni caso, a Draco non sarebbe piaciuto una simile dimostrazione di affetto, e poi perché avevano fatto pace da appena pochi minuti, non voleva rovinare di nuovo tutto.

Gli toccò la mano, ancora aggrappata al suo maglione, e la raccolse nella sua, tenendogliela fino a quando non raggiunsero i loro posti a sedere, uno accanto all'altro.

La cena proseguì allegramente.

Certo, la mancanza di Fred si faceva sentire, così come quella di Sirius, Remus, 'Dora e tutti i membri che prima facevano parte dell'ordine, e che per il quale avevano dato la vita.

Ma la gioia di essere comunque riuniti tutti insieme, attutiva il vuoto che avevano dentro, e facevano sperare in un futuro migliore.

Per quanto le portate potessero tenere impegnati i presenti, a nessuno sfuggì però, cosa stava accadendo a poche sedie di distanza .

Dra: "Ma quanto me ne stai mettendo? Non vedi che non entra più nel piatto?"
Har: "Devi assolutamente provare lo sformato di Molly! Ormai è stato cucinato, è un peccato se non assaggi almeno... tutto!"
Dra: "Di là verità, stai cercando di sabotarmi! Vuoi farmi perdere la linea perfetta che mi ritrovo!"
Har: "Non sarà mangiare qualcosa di diverso dalle mele verdi una volta ogni tanto, a farti perdere la linea. E in ogni caso, avresti più energie per sopportarmi."

Le risatine sommesse tra i due, si diffondevano comunque attraverso il tavolo, pur essendo appena udibili.
Così come come ogni loro piccolo gesto, diventava una proiezione su maxi schermo, esattamente come l'aver preso posto insieme, mano nella mano.

Una posata che veniva passata, seguita da un tocco "casuale" delle nocche, appena più lungo del normale.

Il bicchiere del biondo, che non faceva in tempo a svuotarsi, che subito veniva riempito dal moro.
Così come il piatto di Draco, veniva sempre servito prima dell'altro, dalla stessa mano che gli riempiva il bicchiere.

Le guance rosse, come le teste delle persone che capitava notassero quegli atteggiamenti, si sprecavano tra i presenti.
Persino Ron, che aveva avuto l'ardire di alzare per un solo istante gli occhi dal suo pollo, per seguire quelli della sua ragazza e di sua sorella, si trovò pentito di quel gesto. Si sentiva un guardone, come se avesse spiato una cena romantica di una coppia di novelli sposi, e così decise che avrebbe ricontinuato a rivolgere tutte le proprie attenzioni unicamente al pollo, senza eccezioni.

Fortuna che il tepore di quella stanza, ed il vino in abbondanza, camuffarono abilmente il loro sentirsi leggermente di troppo.

In fin dei conti, erano tutti sinceramente felici per Harry, e di vederlo finalmente sorridere.

All'inizio, quando Harry aveva comunicato loro che ciò che restava della famiglia Malfoy, si sarebbe fermata a vivere con lui, non tutti l'avevano presa bene. Ma quella era la sua vita, non avrebbero messo bocca se non fosse stato strettamente necessario.

Ancora più difficile da credere, fu l'evoluzione di quella strana amicizia, che veniva raccontata volta per volta.

Quando poi, anche Hermione sembrò iniziare a parlare bene di quel rapporto, la diffidenza si trasformò in curiosità, e ora che ne erano spettatori...non solo ci credevano, ma si sentivano anche un po' in colpa, ad aver invaso la loro privacy... e quel momento che sembrava essere così intimo.

Avevano passato la vita a scannarsi, a rincorrersi solo per scontrarsi, mentre in verità avrebbero dovuto rincorrersi per ulteriori motivi.

Perché adesso, sotto gli occhi di tutti, quello che avevano quei due ragazzi era innegabile, ed era qualcosa di così...puro, così bello e limpido, che, davvero, tutto quello che era stato il passato sembrava uno spreco di tempo.

La verità, ancora una volta, era sempre la stessa.
E cioè, che erano stati derubati per così tanto tempo di quel sentimento, e a farlo erano
stati i pregiudizi, i macchinaggi e le lotte al potere di quegli adulti che avrebbero dovuto proteggere le nuove generazioni, e che invece avevano fatto dell'egoismo la loro virtù, e l'inseguimento di un potere effimero, il loro scopo di vita.

Ed ora, che finalmente erano liberi, e che quelle idee malsane erano state abbattute, Potter e Malfoy potevano finalmente essere solo Harry e Draco.
Ed Harry e Draco erano davvero bellissimi.

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