Devo ammettere che salire in groppa a Tui fu più semplice di quanto mi sarei mai aspettata. Si vede che anche lei aveva capito che non era il caso di farmi fare brutte figure. Certo, non sarò l'agilità fatta persona e sicuramente non sarò tanto aggraziata come il principe Edward quando è salito in groppa al suo cavallo, ma poteva andare molto peggio.
Buona parte della nostra cavalcata la passammo in silenzio; ero troppo concentrata a cercare di non farmi disarcionare per preoccuparmi anche di cosa dire. Ma ovviamente la cosa non poteva durare...
"Comunque...principessa...non ho mai avuto veramente modo di ringraziarvi per la vostra ospitalità. Voi e vostro padre siete stati molto generosi a permettermi di restare mentre il regno di mio padre...volevo dire il mio, mi perdoni, devo ancora farci l'abitudine...dicevo, mentre il mio regno si rimette in sesto"
"Figurati, non è un problema, sei molto ben accetto qui tra le nostre mura. E poi ti ho già detto di darmi del Tu, sono solo Layla, niente di più"
"Mi permetto di dissentire. Non siete voi l'erede di vostro padre, colei che erediterà il trono quando...quando verrà il momento? Siete molto di più di solo-Layla!"
Ammetto di non averla mai vista in questo modo. Non ho mai avuto alcun pensiero riguardo al mio futuro, o a quello dei miei cari. Nostro padre ci ha sempre trattate come principesse, proprio come ogni padre fa con le proprie figlie, ma la questione trono non era mai venuta fuori in tutti questi anni.
"Io...io...non so cosa dirti. Sì, è vero, sono la figlia del re, ma c'è anche Helena. Siamo sorelle, di più, gemelle...non...non penso sarebbe giusto privarla di questo diritto. Diritto che è tanto suo quanto mio. Insomma, è mia sorella. Nostro padre deciderà, quando verrà il momento. Posso solo sperare che ci voglia ancora molto, molto tempo prima di dover parlare di questo..." dissi, dopo essermi rattristata di colpo, non perché non mi affascinasse il pensiero di diventare regina, ma perché ciò implicherebbe la morte di mio padre...e dopo aver perso la mamma...credo sarebbe un duro colpo da accettare.
La mia espressione, e forse la mia risposta, colpirono il mio interlocutore che tornò rapidamente a quel silenzio che aveva caratterizzato il nostro viaggio sinora.
La mia mente però non restava in silenzio. Ormai quel tarlo si era insinuato tra i miei pensieri e non aveva intenzione di lasciarmi stare.
In fondo, che ci sarebbe stato di male se, al posto mio, Hel avesse avuto il comando del regno? Dopotutto lei era intelligente, coraggiosa, caparbia e...sposata! Solo questo le faceva guadagnare almeno 10 punti per poter reclamare il trono. E poi, aveva sconfitto un regno rivale non più tardi di qualche mese fa, anche se anch'io ho fatto la mia parte in quella storia...o quanto meno ci ho provato.
-Davvero Lay? Stai davvero tenendo una tabella coi punti con tua sorella? Per amor di nostra madre, che mi sta succedendo? Non sarò...GELOSA?-
Come darmi torto in fondo, a quanto vedevo Hel era riuscita in tutti quelli che erano i miei progetti, aveva avuto la sua storia da favola! Aveva viaggiato, combattuto, trovato l'amore, aveva vinto una guerra e si era sposata, una storia degna dei migliori romanzi nella mia biblioteca.
E io?
Io ero sempre qui, sempre tra le mura di questo castello, con nessuno di più se non per le guardie occupate a proteggere me e mio padre. E i miei libri, come scordare i miei preziosissimi libri, tutto ciò che mi permette veramente di volare e vivere incredibili avventure. Certo, ho studiato in questi anni, molto più di quanto si possa immaginare, ma...
Mettiamola così, se io sono la teoria Hel è la pratica. Anche l'incontro fortuito con Edward si deve esclusivamente a Hel, se non avesse sconfitto suo padre non l'avrei mai conosciuto.
Immersa com'ero nei miei pensieri non mi accorsi che stavo guidando il mio cavallo e quello del mio ospite al di fuori delle mura del palazzo, verso la cittadella. Edward era stato così educato da non voler interrompere le mie riflessioni e aveva accettato, devo dire di buon grado, di seguirmi, magari pensando che fosse nei miei piani uscire dal palazzo.
Quando fummo sorpassati da un carro trainato da due cavalli lanciato a tutta velocità, capì che non eravamo più tanto vicini a casa.
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Due capitoli dello stesso libro
ChickLitSequel di "Due cuori sotto scacco" Racconta la storia delle due sorelle, riprendendo da dove le avevamo lasciate Questa volta però a raccontare la storia sarà la nostra Layla Tra nuovi amori e vecchi rancori questo racconto andrà ad esplorare e app...