Tornata a casa non me la sentii di parlare di quanto avevo visto e sentito con mio padre, sarebbe stato meglio farlo alla presenza di Hel, così da non dover ripetere tutto due volte.
Forse fu per questo che la cena con mio padre si dimostrò molto silenziosa, in genere trovavo sempre qualche argomento per vivacizzare l'atmosfera...normalmente la conversazione cadeva sempre sul mio ultimo libro.
Immagino che alla lunga possa stancare sentire una persona parlare sempre e solo di libri che non si conoscono, ma mio padre in vent'anni non l'aveva mai dato a vedere. Non posso dire altrettanto di Hel. Soprattutto quando eravamo piccole sbuffava di continuo e sbadigliava pure.
Una volta avevo chiesto a mio padre se la cosa gli dava noia e lui mi aveva risposto: "Assolutamente no mia cara, ti prego continua. È bellissimo sentirti, hai la stessa voce di tua madre"
Ci avevo ripensato molto in quest'ultimo mese, dopo quello che mi aveva detto Hel sul fatto che si sentisse responsabile per la morte di nostra madre, e mi ero resa conto che dopo quell'avvenimento aveva smesso di sbuffare quando raccontavo a cena le mie novità.
-Perché non ci avevo mai fatto caso prima?-
Ai miei occhi Hel mi aveva sempre ricordato la mamma, non avrei mai pensato che io potessi ricordarla a nostro padre.
La notte passò lenta. Fremevo dal rivedere mia sorella e dirle quanto avevo scoperto.
Passata la mezzanotte mi decisi ad accendere la candela sul mio comodino e a trasformare la notte in un momento più produttivo. Presi il libro che avevo lasciato a metà accanto alla candela e iniziai a viaggiare.
Avevo il mio sistema, quando finivo la candela chiudevo il libro. La falla nel mio sistema era che in genere finivo la candela quando il sole era già abbastanza alto nel cielo da permettermi di continuare la lettura.
Strano ma vero, dopo un'intera nottata passata a leggere in vita mia non ero mai stanca la giornata successiva. E così avvenne ancora questa mattina.
Mi tirai su, mi cambiai mettendo un magnifico abito giallo con le maniche che mi arrivavano al gomito e un fantastico pizzo sul corsetto. Quando aprii l'armadio per prenderlo però mi tornarono alla mente le parole di quell'uomo che avevo sentito ieri...
-Tutto questo per permettere alle figlie del re di avere abiti più belli... No, non pensiamoci adesso. Hel sta tornando e tutto si risolverà-
Neanche il tempo di pensarlo che sentii l'inconfondibile passo di Alan, la mia guardia più fidata.
"Principessa, la carrozza di vostra sorella si avvicina al cancello, fareste meglio a scendere" mi disse dopo aver bussato gentilmente alla porta.
"Arrivo subito, il tempo di sistemarmi un attimo i capelli" risposi, poco prima di aprire la porta e scendere con lui ad accogliere Hel e Jon.
Alan è con me da parecchi anni, dalla morte della mamma in realtà. Lui e Roger sono stati affidati a me e a mia sorella da nostro padre da quando la mamma...
Il loro compito è quello di starci attaccati quando siamo all'interno delle mura del castello, per evitare che l'incidente si possa ripetere ancora, il che significa che Roger ha per la maggior parte il tempo libero mentre Alan mi tiene da sempre molta compagnia.
Roger è stato il primo insegnante di scherma di Hel, mentre Alan mi aiutava a recuperare i libri più in alto della biblioteca.
Ogni tanto, mentre leggo, mi capita di commentare ad alta voce certe scene e lui si mette sempre a ridere. Anche a cena, sento sempre il suo ghigno quando si rende conto a quale scena avevo reagito nel pomeriggio.
Poco prima di raggiungere l'ingresso incontrammo Edward
"Principessa, buongiorno! State andando anche voi ad accogliere vostra sorella?"
"Si infatti, Alan mi ha avvisato che dovrebbe essere qui a minuti"
I due si rivolsero uno sguardo glaciale, ma ormai ci ero abituata. Ad Alan non è mai piaciuto Edward sin da quando è arrivato e non si è mai preoccupato di nasconderlo. Di rimando Edward ha sempre tentato di evitarlo, ma essendo lui la mia ombra la cosa non gli è mai riuscita a lungo.
"Andiamo su, non vorremo far attendere gli sposini di ritorno dalla loro luna di miele" esclamai per cercare di sviare l'attenzione di quei due.
Edward spostò il suo sguardo su di me, si addolcì quando incontrò il mio, mi porse il braccio, che accettai volentieri, e ci dirigemmo tutti insieme verso l'ingresso.
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Due capitoli dello stesso libro
ChickLitSequel di "Due cuori sotto scacco" Racconta la storia delle due sorelle, riprendendo da dove le avevamo lasciate Questa volta però a raccontare la storia sarà la nostra Layla Tra nuovi amori e vecchi rancori questo racconto andrà ad esplorare e app...