V. TORMENTO

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Oggi è sabato.
Dovrei trovarmi al lavoro, ma decisi che era meglio prendere un paio di giorni di ferie, in modo da "ricaricarmi" dopo certi eventi passati.

Le mie buone intenzioni erano valide, giuro su quanto ho di più caro al mondo.

Ma la chiamata arrivò.
Inesorabile come il destino.

KISHIBE: "Shion-san?"
SHION: "Potrei necessitare di un immediato aiuto da parte tua in questo momento..."
KISHIBE: "Un altro scarafaggio?"
SHION: "No! Questa volta si tratta di una mia distrazione!"

Mi disse che la porta di casa sua era aperta e che potevo entrare liberamente, ma non la trovai subito.

KISHIBE: "Uhm... dove sei?"
SHION: "Sono in camera da letto!"
KISHIBE: "La cosa mi preoccupa!"
SHION: "Capisco!"

La camera da letto, è solitamente collegata all'immagine dell'atto sessuale, quindi temo che le mie preoccupazioni siano valide.

Mi affacciai lentamente verso la stanza

E subito mi ritirai, chiudendo gli occhi con tanto di labbro mordicchiato a sangue

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E subito mi ritirai, chiudendo gli occhi con tanto di labbro mordicchiato a sangue.

Sempre nascosto dietro al muro, intrattenni una discussione con la mia vicina.

KISHIBE: "Posso chiederti il motivo per cui sei ammanettta al letto?"
SHION: "Volevo effettuare qualche scatto a tema bondage... ma ho dimenticato le chiavi delle manette da qualche parte!"
KISHIBE: "Come hai fatto a chiamarmi?"
SHION: "Con il comando vocale! "Hey Suri! Chiama Onani-Master!"...tutto qui!"

Non posso che accettare il nomignolo da lei affibbiato alla mia persona.

KISHIBE: "Dimmi che le chiavi sono visibili e che posso liberarti subito!"
SHION: "Le chiavi NON sono visibili e non puoi liberarmi subito!"

Di nuovo, morsi il labbro a sangue.

SHION: "Quando ho preso le manette, non ho portato appresso le chiavi, ma so che stanno in questa stanza!"
KISHIBE: "Le chiavi non dovrebbero trovarsi nella scatola delle manette?"
SHION: "La mia spiegazione generica è una sola... sono alquanto disordinata!"

Considerando il personaggio, la cosa non è che mi stupisca più di tanto.

SHION: "Mi sento obbligata a chiederti di far presto..."
KISHIBE: "Non ho il tempo di raccattare le mie forze mentali in modo da affrontare con serenità la situazione?"
SHION: "Temo di no! Il motivo sta nel fatto che avverto un po' di prurito e gradirei dei grattini per allieviare il fastidio!"
KISHIBE: "La difficoltà del livello, aumenta di minuto in minuto!"

Quindi non solo devo trovare la chiave, ma pure toccare con mano la mercanzia.

Mi feci coraggio, e varcai la soglia della sua camera da letto.

E con sincerità, dico che fu la mia erezione ad entrare per prima.

SHION: "Capisco!"

Se entrasse la polizia, mi arresterebbero nel giro di qualche decimo di secondo.

SHION: "*si agita un po' sul letto*"
KISHIBE: "Che accade?"
SHION: "Prude parecchio!"

Mi avvicinai, con i nostri sguardi che non si staccavano nemmeno per un istante; perché se lasciavo viaggiare i miei occhi su altri lidi e "montagne", finiva male per le mie umili mutande.

KISHIBE: "Dove devo grattare?"
SHION: "Poco sopra l'ascella destra!"
KISHIBE: "Ok!"

Allungai le dita nella direzione richiesta.

SHION: "Kishibe-san..."
KISHIBE: "Si?"
SHION: "Posso chiederti per qual motivo mi stai solleticando l'ascella?"

Ammisi che lo stavi facendo apposta.
Dopo aver grattato la zona pruriginosa, mi son ricordato che durante l'incidente dello scarafaggio, aveva ammesso di soffrire il solletico.

KISHIBE: "Come mia ulteriore scusante, ero curioso di vederti reagire dinnanzi ad una situazione imprevista!"
SHION: "Capisco! Ma sono alquanto sensibile a tale stimolo e non nego che gradirei un tuo immediato stop!"
KISHIBE: "Non era esattamente la reazione che mi aspettavo..."

Non l'ho mai vista sorridere.
Nemmeno per errore.

Credevo che con il solletico avrei raggiunto i miei scopi, ma invano.

SHION: "Uhm... adesso mi fai il solletico ad entrambe le ascelle?"
KISHIBE: "Avevi detto di soffrirlo... quindi per qual motivo non emetti nemmeno una flebile risatina?"
SHION: "Invero lo soffro a livelli alquanto... alti! Ma la mia è una sofferenza interna! I miei centri nervosi stanno urlando pietà, se ciò ti aggrada! Inoltre, noterai che tremolo con tutto il corpo ed uno dei miei occhi è ben chiuso, ad evidenziare la lotta contro questa immane sofferenza!"
KISHIBE: "Quasi poetico!"

La smisi di farle il solletico, seguito da un profondo respiro di sollievo molto serio ed elegante.

SHION: "Pensi che adesso tu possa trovare la chiave delle manette?"
KISHIBE: "Pardon! Obliavo..."
SHION: "Capisco!"

Fui in grado di trovarle e liberare la bella vicina dal giogo del bondage. Ma solo per ricevere un enorme cazziatone.

SHION: "Che hai da dire a tua discolpa?"KISHIBE: "Mi cospargo il capo di cenere! Le tue ascelle così vulnerabili, erano invitanti per le mie dita!"SHION: "Uhm

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SHION: "Che hai da dire a tua discolpa?"
KISHIBE: "Mi cospargo il capo di cenere! Le tue ascelle così vulnerabili, erano invitanti per le mie dita!"
SHION: "Uhm..."

Strano che non abbia ribattuto con il solito "capisco"; questo è un segno inequivocabile di quanto sia incazzata, anche se non lo da a vedere.

SHION: "Forse potresti farti perdonare! Ma prima... vatti a cambiare i pantaloni!"
KISHIBE: "Oh!"

Erano impregnati fino alle ginocchia di già sapete cosa.

Comunque, mi domando quale sarà la sua richiesta...

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