Capitolo 13

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Non mi ero mai resa conto di quanto fossero verdi i suoi occhi. Un gioielliere avrebbe benissimo potuto scambiarli per degli smeraldi. Eppure non erano così scuri, avevano una luce, chiara e brillante sul bordo, come le aureola degli angeli. Mi sarei potuta perdere in quel mare di smeraldo, ma fummo subito ritrasportati nella realtà quando sentimmo dei passi farsi sempre più vicini.

Alan si alzò immediatamente. Il suo istinto di guerriero gli fece impugnare la spada che aveva precedentemente lasciato a terra e si frappose tra me e il nostro ospite in arrivo.

"Principessa, speravo di trovarvi qui" disse la voce dell'uomo che solo la sera prima avevo sognato di baciare.

"Principe Edward! Che sorpresa, non vi aspettavo. Avete qualcosa di importante da riferirmi?"

-Principe? Da quando in qua avevo ripreso a chiamarlo principe? Ormai da settimane lui per me era solo Edward-

"Avevo sentito che ti stavi apprestando per una cavalcata e pensavo di unirmi a te, per tenerti compagnia" disse mostrandomi quelle splendide perle che aveva per sorriso.

"Una cavalcata? Io? Probabilmente avete frainteso. Sicuramente gli scudieri stavano parlando di Hel"

"Oh. Pensavo ti piacesse cavalcare?"

-Cavoli, è vero! Qualche giorno fa ero stata io a proporgli una cavalcata! Come ho potuto dimenticarmene, che stupida!-

"Mi piace, sisi, però...in questo momento difficile solo un buon libro può distrarmi" risposi un po' impacciatamente, cercando di mostrare un bel sorriso non troppo imbarazzato.

"Capisco...Sarà per un'altra volta allora. Peccato, mi sarebbe piaciuto vedere l'interno di una vera carrozza reale"

Il mio sguardo interrogativo lo prese alla sprovvista "Una carrozza? No, Hel cavalca a pelo o al massimo con la sua sella. Non usa mai le carrozze, dovete aver frainteso."

Mi guardò con fare leggermente interrogativo, ma si ricompose immediatamente prima di rispondermi "Sicuramente, certo, perdonatemi" e detto questo se ne andò dopo un leggero inchino.

-Una carrozza? Perché mai Hel dovrebbe prendere una carrozza...non ha senso-

Incontrai nuovamente lo sguardo di Alan che sembrava sorpreso quanto me. Indipendentemente dal fatto che vivevamo tutti sotto lo stesso tetto, con tutte le volte che gli avevo parlato di Hel la conosceva bene quanto me.

Perciò, dopo esserci scambiati questo sguardo complice, ci dirigemmo verso le stalle. Fortunatamente conoscevo certi passaggi segreti tra le mura che ci consentirono di arrivare prima che la carrozza fosse partita.

Ci rintanammo dietro a delle balle di fieno dei nostri cavalli. Da quella distanza non riuscivo a sentire praticamente nulla, tantomeno vedere.

Dopo non molto comparvero Hel e suo marito e sembravano entrambi abbastanza arrabbiati, ma non ero in grado di capire se lo fossero tra di loro o con qualcun altro.

Poche parole raggiunsero il mio orecchio "...avvelena la sua mente...complotto...se vuole la guerra la guerra avrà..." ma fu l'ultima frase a farmi gelare il sangue, forse perché a differenza delle altre la urlò "...CHE VOGLIO DIVENTARE REGINA. È QUESTO CHE VUOI SENTIRE?!" dopodiché il silenzio.

Entrambi se ne andarono, probabilmente verso l'ingresso dove li stava aspettando la carrozza per portarli chissà dove, ma non era questo l'importante adesso.

"Avevi torto..." dissi in un sussurro ad Alan che non aveva mai lasciato il mio fianco "...non lo fa per me, lo fa per se stessa"

Avevo la testa china per nascondermi tutta la mia tristezza e delusione. Una parte di me voleva credere alla spiegazione di Alan. Che dico, tutta me voleva credergli, e lo stava facendo fino a questo momento. Davvero ero un'ingenua...

-Adesso basta!-

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