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Mattia's pov
Poggio i piedi e sono a casa, a Roma. Guardo i tetti delle case e la luce del sole che li illumina, come ho fatto a stare via per un mese intero. Durante questa settimana Abby e ancora chiusa nella torre e Alisia non riesce a contattarla. Durante questa settimana ho studiato un piano per tornare con lei, devo agire a piccoli passi e riuscirà a tornare mia.
Sono passati due giorni da quando sono a Roma e l'appartamento senza di lei è vuoto mi manca sempre di più ma ho mia sorella che mi fa compagnia. Sono per le strade e mi arriva un messaggio: è Alisia
Fratellone mi compri in farmacia lo sciroppo fragoloso che ho il raffreddore
Sorrido e entro nella prima che incontro. Non credo ai miei occhi. La madre di Abby sta comprando antidepressivi e calmanti e dopo aver pagato con una banconota verde (100€) ed esce. Io cerco di non farmi notare e la osservo andare verso la macchina. Prendo lo sciroppo e torno a casa raccontando tutto a Alisia e inizio a ragionare. E impossibile che Abby a 23 anni non si sia riuscita a ribellare può essere distrutta quanto vuole ma sa che la amo e se solo il maledetto fato non le avrebbe fatto incontrare la madre ora sarebbe fra le mie braccia. La stanno imbottendo di psicofarmaci per tenerla a bada e non lo posso permettere. Esco e vado a casa sua. Suono e copro con un dito lo spioncino quindi mi viene aperta la porta. Do una spinta alla madre che si mette a urlare «maledetto io chiamo la polizia non ti avvicinare a mia figlia!! » la spingo senza controllare la mia forza «tu me l'hai rovinata!!» al sentire le urla della madre Abby si affaccia dalle scale. Mi blocco. E magrissima quasi scheletrica ha gli occhi infossati e delle grandi occhiaie, i capelli trascurati e gli abiti troppo grandi per il suo corpicino. Quando mi vede si blocca siamo rimasti tutti e due paralizzati nel rivederci dopo un mese. Mentre ci guardiamo negli occhi che si raccontano tutto il vuoto che abbiamo provato stando lontani la madre chiama il padre e continua a urlare di correre e che non gliene importa niente dei "odiosi pidocchi" che da ciò che ho capito sono in piscina. Dopo essermi ripreso mi avvicino verso Abby che a sua volta scende le scale. L'abbraccio e mi sento più leggero il cuore riprende a battere e la stringo forte a me iniziando a piangere. Piangiamo entrambi e dopo aver zittito la madre con uno sguardo prendo le sue piccole guance e avvicino le sue labbra alle mie e la bacio per interi minuti non riusciamo a staccarci. La madre ci guarda indignata con il fumo che le esce dalle orecchie, prendo la mano di Abby e saliamo in camera. Il mio primo pensiero e quello di buttarla sul letto ma mi accontento di aiutarla a preparare le valigie per tornare a casa.
Spazio autrice
Grande colpo di scena ma finirà tutto cosi? Si che hanno patito abbastanza ma adesso non può risolversi tutto per magia ma siamo sulla buona strada

Stravolgimi il domani||BrigaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora