Capitolo 3.

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Sedevamo tutti a tavola mentre Dolores ci aveva servito dei piatti ricchi di cibo tipico, io e Jobe dividevamo il lato destro del tavolo mentre Jude e sua madre il sinistro.

Da venti minuti ascoltavamo tutti in silenzio le dinamiche di quell'infortunio così terribile da portare Jude a finire con le stampelle ed una caviglia gonfia da morire, sembrava dolorante e soprattutto il suo stato d'animo sembrava compromesso dal fatto che volesse a tutti costi finire la stagione.
« Judi, non penso dovresti sforzarti, devi prendere i tuoi tempi.» insisteva la madre, ma lui scuoteva la testa dicendo che era determinato a riprendere il più presto possibile.
Jobe non parlava molto ma ogni tanto mi lanciava un sorrisetto per sapere se andasse tutto bene.

« Lei è Sarah, te ne avevamo parlato, starà qui per il suo anno all'estero, viene dall'Italia e tuo fratello è già entrato in confidenza, sai com'è.» disse sua madre facendo annuire Jude, mentre il più grande dei fratelli posava gli occhi su di me scrutandomi.
« Io sono Jude.» disse allungando la sua mano verso la mia, la afferrai debolmente e dopo quel contatto che mi parve tremendamente falso ci distaccammo.

I suoi occhi restarono per qualche secondo sulla mia figura, distogliendo lo sguardo subito dopo e riportandolo sulla madre.
« La mia stanza è ancora disponibile?» disse Jude e la madre annuì, a quanto pare nonostante lui non vivesse con loro, tenevano una stanza per le evenienze e per quando durante le feste lui dormiva qui.

Quella sera restammo a chiacchierare del più e del meno e mi convinsero a cucinare per loro il giorno seguente, avevo acconsentito a patto di avere un piccolo aiuto da parte di Dolores, quindi Jobe mi aveva preso in giro dicendo che evidentemente non ero brava come volevo far credere.
Dopo qualche ora decidemmo tutti di salire nelle nostre stanze, era stata una giornata intensa per tutti e quindi non ci sembrava il caso di uscire un'altra volta.

Subito dopo aver accompagnato Jude in stanza, Jobe venne a bussare alla mia porta.
« Ti disturbo? Hai sonno?» mi chiese restando ancora sulla porta ma io scossi la testa sedendomi sul letto e riposando il libro che avevo fra le mani.
« Ti va di guardare un film?» propose lui entrando in stanza ed io annuì facendogli spazio sul materasso.

A quanto pare entrambi eravamo fanatici dei film horror, quindi ne scegliemmo uno da mettere ed iniziammo a guardarlo insieme.
« Mi fanno schifo questo tipo di scene...» dissi disgustata coprendomi gli occhi con le mani e a quel punto Jobe inizò a prendermi in giro finendo poi per farmi il solletico.
Sebbene fosse un certo orario iniziammo a ridere molto forte entrambi non riuscendo a controllarci, mentre le nostre figure si contorcevano dal solletico che ci stavamo facendo a vicenda.

D'un tratto la porta si spalancò rivelando Jude con un'espressione scocciata in volto.
« Ma si può sapere perché state facendo tutto questo casino?» disse lui scocciato mentre Jobe ormai del tutto rinsavito, si spostava dal mio corpo.
« Stavamo giocando.» disse il più piccolo facendo poi annuire Jude.
« Potreste fare un po' più piano?» disse poi lui con un tono sempre non molto cordiale ed io annuì semplicemente mentre Jobe scosse la testa facendomi ridacchiare.

« Vuoi unirti a noi?» disse Jobe ma Jude scosse la testa ridacchiando.
« Perché dovrei rovinarti la scopata?» a quelle parole strabuzzai gli occhi diventando paonazza in viso.
« Come scusa?» dissi alzandomi e camminando verso di lui.
« Come se non ti piacesse mio fratello.» disse Jude ed io strinsi i pugni lungo il corpo cercando di non spingerlo via, giusto perché aveva le stampelle ed erano il suo unico mezzo per restare in piedi.
« Non mi conosci affatto, sei solo un arrogante presuntuoso.
Non so come funziona nel tuo mondo ma nel mio mondo esiste l'amicizia, anche l'attrazione che non finisce sempre con una scopata.» mimai l'ultima parola facendo le virgolette con le dita e Jude di tutta risposta si mise a ridacchiarmi in faccia.

Ringhiai nervosamente tornando nel letto con Jobe mentre lui continuava ad osservarci.
« In tal caso, visto che non rovino niente, mi aggiungo a voi.» disse poi spiazzandomi ma mi voltai verso di lui con il viso ancora visibilmente innervosito.
« No.» dissi semplicemente ma lui non sembrò ascoltare le mie parole e venne a sedersi con noi.
« Sono io il padrone di casa, non scordarlo.» disse facendomi un occhiolino mentre Jobe osservava il tutto in silenzio, portandomi un braccio intorno alle spalle.

Jobe mise nuovamente il film, ma a quel punto io non ero davvero più interessata non riuscivo a credere che quel idiota arrogante mi avesse parlato in quel modo.
Lui di tutta risposta sembrava invece interessato al film, ad un certo punto però i nostri occhi si incrociarono e sembrò una scarica di adrenalina dal petto, le labbra schiuse entrambi e il petto che si alzava e abbassava cercando di regolare il respiro.

Fu un nano secondo prima che Jobe mi posasse un bacio sulla testa facendomi svegliare da quello stato di adorazione in cui ero entrata, mi voltai verso Jobe sorridendogli e poi tornai al film.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 21 ⏰

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